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"Stavo con gli occhi aperti.
Il buoi era denso, potevi toccarlo.
Ripensavo a quel pensiero amaro.
Era un pensiero enorme, non sapevo come prenderlo, dovevo girarci intorno da tutte le parti, ai margini. Non potevo pensarci, mi veniva come una nausea, mi toglieva il respiro.
Il guaio era che bisognava che cercarsse di pensare soltanto alle cose che dovevo fare, ma era la testa che pensava per conto suo.
E questo era: io ero cattivo."  

Il diario di una ragazza mentalmente squilibrata 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora