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"Ero lì, immobile, guardando lui che si allontanava lentamente. Neanche uno sguardo, non si voltò una volta. Era finito tutto. Io e lui non eravamo più niente. Sapevo che fosse finita. Al diavolo tutte le promesse, al diavolo lui. Al diavolo anch'io che ci ho creduto.
Dopo che piansi fino allo sfinimento, decisi di tornare a casa. A cosa sarebbe servito restare ancora lì!?
Arrivai a casa stanchissima, mangiai per la poca fame che mi era rimasta, e andai a letto. Quella sera era diversa. Nel letto mi ci trovai con mille pensieri. Continuavo a controllare il cellulare nella speranza di un suo messaggio. Quella sera la buonanotte non arrivo. Poco dopo mi addormentai.
Erano le 7 di mattina, il mio cellulare squillò ed io mi svegliai.
Era la madre del mio ormai ex ragazzo. Mi disse che durante la notte aveva avuto un incidente, ed era in ospedale in fin di vita.
Mi vestii di corsa e arrivai in ospedale il più presto possibile. Lo vidi, era lì che lottava tra la vita e la morte. Entrai nella sua stanza, lui mi vide e mi sorrise. Poi disse alcune parole: 'scusami amore, sono stato uno stronzo. Non meritavi di soffrire così." Quelle furono le sue ultime parole. Quella mattina la sua anima volò lontana da me, per sempre.
Da quel giorno rivedo ancora quel sorriso di quando arrivai in ospedale, sento ancora le sue ultime parole.
Ho sensi di colpa che mi divorano, ma non preoccuparti amore, presto starò lassù con te. Sistemo le ultime cose, e arrivo. Tu aspettami."  

Il diario di una ragazza mentalmente squilibrata 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora