"Mi trovavo nella Jeep nera seduta dietro con Sue mentre alla guida c'era Bob ed Edward sul lato passeggero. Willard e Rebecca ci seguivano dietro con quella bianca. Ci dirigemmo in direzione est per 5th St verso Brozos St, svoltammo a destra sulla Intestate 35 e proseguimmo per la US - 290 W. Non appena fuori Austin, i ragazzi iniziarono ad esultare e Willard ci sorpassò ululando come un coyote, intanto noi ragazze, entusiasmate dal momento, con i capelli mossi dal vento, cantavamo can't fight the moonlight di LeAnn Remes. Giungemmo a Kimble Caunty e dopo qualche ora eravamo arrivati a Fort Stockton, una piccola città nella contea di Pecos. Ci volle un po' prima di arrivare alla stazione di servizio, dove ci fermammo per circa un ora, giusto il tempo per usare il bagno, rifocillarci e prendere qualche scorta d'acqua. Edward si mise alla guida dando il cambio a Bob che prese il mio posto dietro con Sue ed io presi il suo davanti. Guidò per il resto del tragitto passando per la città di Alpine nella contea di Brewster fino a giungere a destinazione, Marfa. Ci fermammo di fronte ad un enorme struttura bianca, l'hotel El Paesano. Sembrava piuttosto aulica e magari un po' fredda come prima impressione, ma non appena varcata la soglia dell'ingresso, l'atmosfera era più calda con colori che giocavano tra tinte beige e marrone. Calorosa fu pure l'accoglienza della proprietaria che ci mise tutti subito a nostro agio. Mentre i ragazzi prendevano le camere, noi andammo a gironzolare, incuriosite da quel luogo senza tempo. Nell'immensa hall vi erano diverse tipologie di arredo. Da lì si poteva giungere al soggiorno dove le pareti diverse tonalità di verde chiaro e scuro, con foto di attori famosi appesi. Dal lato opposto si intravedeva il ristorante con il piano bar. Eccitate ci addentrammo fin quando non sbucammo sul retro dove una grande fontana dominava al centro dell'enorme cortile in pietra bianca, con alberi, giardinetti, molti tavoli rotondi e sedie in ferro battuto tutto in torno che potevano essere ammirate anche dalle camere. Era un luogo unico, magico e difficilmente spiegabile. Raggiungemmo i ragazzi che avevano preso 3 camere poiché Rebecca e Willard desideravano la loro parte di intimità mentre una l'avrei condivisa con Sue e l'altra, Edward con Bob. Dopo esserci sistemati nelle camere chiamai immediatamente i miei genitori per riferire che eravamo giunti sani e salvi. Infervorata feci una breve descrizione del luogo in cui alloggiavamo e dopo aver chiacchierato un po', mia madre mi ricordava di prendere le medicine. Chiusa la chiamata, rovistai tra i miei effetti personali con cautela e afferrare i floconcini delle pillole, in modo che Sue non se ne accorgesse per poi appartarmi in bagno e mandarle giù in un colpo con un bicchiere d'acqua. Mi fermai per un istante ad osservare la mia immagine nello specchio dicendo a me stessa che cavolo stavo facendo, perché non mi decidevo a dire tutto ai ragazzi riguardo la mia salute. Bussarono alla porta ed era Edward che si offrì per andare a comperare le provviste per la prossima meta di cui ero ancora all'oscuro, chiedendomi di fargli compagnia intanto che gli altri entrarono in possesso delle docce. Accettai volentieri per andare in perlustrazione della città e, approfittando di essere soli avrei potuto approfondire meglio sulle sue reali intenzioni. Era evidente che dietro alle sue carinerie nei miei confronti c'era sotto qualcosa, soprattutto dopo che Sue mi aveva messo la pulce nell'orecchio il giorno del barbecue riguardo al suo strano atteggiamento in quell'ultima settimana, rivelandomi che lui era in possesso di una agendina che decise di distruggere. Mi chiedevo il perché lo avesse fatto. Mentre scendevamo nella hall, ancora incantata da ciò che mi circondava, mi diede alcune delucidazioni di quel posto.
< Ricordi quel film "the giant" con James Dean ed Elisabeth Taylor?>
< Beh... chi non lo conosce... è passato alla storia perché lui è morto nel l'ultima ripresa proprio in quel film! >
< La troup e tutto il cast alloggiarono qui. >
Rimasi a dir poco stupita. Andammo in giro per la città intanto mi raccontava aneddoti che la riguardavano, per esempio il perché Marfa era così famosa.
< Marfa è nota per due ragioni: le luci fantasma e per l'istallazione del negozio di Prada nel bel mezzo del deserto creata da due artisti danesi. >
< Come sarebbe a dire luci fantasma?! >
< In realtà si tratta di fenomeni luminosi inspiegabili, così li hanno resi celebri classificandoli come fenomeni paranormali. Ma in questa città c'è molto di più.>
< Tipo cosa?>
< E' di sicuro la cittadina dove puoi trovare più gallerie e mostre d'arte che strade, meta di artisti e musicisti. Senza dimenticare le bellissime boutique. >
< La conosci molto bene! Ci sei venuto spesso?>
< Tutte le volte che posso. >
< Quante delle tue ragazze hai portato qui? >
Si ammutolì per qualche secondo - magari per decidere quale sarebbe stata la risposta migliore da dare - rimasi sorpresa nell'apprendere che non ci aveva mai portato nessuna delle sue conquiste.
< Faccio questi viaggi solo in compagnia di amici e Sue. >
< Non ti senti a disagio a non avere una ragazza mentre gli altri sono... beh, hai capito cosa intendo. >
< Non ho mai dato peso a questo contesto ma ora che mi ci fai pensare... Possiamo far finta che sia tu la mia ragazza, così non mi sentirò ad disagio. >
< Quindi, niente clamorose scopate. >
< Diciamo che mi sono preso un periodo di pausa. >
Trovai coinvolgente e al tempo stesso divertente chiacchierare con lui, di come cercava di farmi capire, in maniera implicita, che non aveva alcuna ragazza sotto tiro, tranne che la sottoscritta, ma nel contempo con i suoi discorsi, non si sbilanciava magari per timore di un rifiuto da parte mia. Entrammo in un Mini Market e gli andai dietro spingendo un carrello della spesa intanto lui, con una lista in mano, lo riempiva di tutto e di più: bottiglie di acqua, birra, marshmallow, snack, stecche di manzo essiccato del pane in cassetta e quant'altro fosse necessario ad un esercito per sopravvivere nel bel mezzo del deserto. Mi insospettì parecchio e non potei fare a meno di chiedere.
< A cosa serve tutta questa roba? >
< Per la nostra vera avventura. Rimarremo qui solo 2 giorni poi si cambia destinazione. >
< Dove si va? >
< Alla scoperta del mondo... lo saprai non appena ci saremo arrivati. >
Giunti in hotel, dopo aver sistemato alcuni degli acquisti in auto, ognuno andò nelle proprie stanze per concederci una doccia rinfrescante e del meritato riposo dopo una lunga ed estenuante giornata."
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Nessuno come lui
RomantizmIl suo destino è segnato sin dalla nascita ma per quanto breve sia, la vita gli riserva l'inaspettato, ciò che non credeva possibile, l'amore puro che rivive attraverso i suoi ricordi fino al suo ultimo respiro.