Capitolo 2

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Filippo POV

Non ci credo. Non può essere vero.
Ho sperato tanto in un suo ritorno.
Ogni giorno speravo di rivederla nel suo ufficio.
Mi aspettavo di vederla li, dietro la sua scrivania a battere sui tasti del computer.
Ma niente.
Ogni volta che entravo in quella stanza lei non era lì.
Mi sono arrabbiato così tante volte con lei senza motivo.
Mi arrabbiavo perché lei non c'era.
Non era nel suo ufficio, non era dietro la sua scrivania concentrata sullo schermo del computer.
Mi arrabbiavo perché ero consapevole che, se lei non era con me, la colpa era solo ed esclusivamente mia.
Ora lei è qui, davanti a me.
Indossa un vestito blu che gli sta fin troppo bene.
È qui e io non sono più così felice di vederla.
Devo allontanarla.
Lei non vuole saperne niente, non si fida più di me.
È inutile sperare che torni.

" Sei tornata per restare? "  domando in un soffio.

" Non ne sono più tanto convinta. " Il verde dei suoi occhi è freddo, sembrano non esprimere niente.
Due pozze verdi immobili.

" Non sono più sicura di essere venuta per rimanere. " conclude distogliendo lo sguardo e facendo qualche passo indietro.
Annuisco leggermente.
Sono confuso.
Sembra non voglia più avere niente a che fare con me, ma qualche minuto fa non sembrava.

" Perché lo hai fatto? " chiedo riferendomi a prima.

" A cosa ti riferisci? " vedo che nonostante tutto, ancora ama far dire alle persone ciò che lei non vuole dire.
Lo faceva spesso, anche per delle piccole sciocchezze.
Vuole che siano gli altri a parlare, lei vuole solo ascoltare.

" Sai bene a cosa mi riferisco Mia. " Incrocia le mani davanti a sé stringendosi un polso.

" Non lo so. " serro la mascella.
Come sarebbe? Ha agito così, senza un motivo? Perché le andava e basta?

" Meglio se torno dentro. " cosa? Ora è lei quella arrabbiata? Perché poi?

" No aspetta. " la fermo affermandola per un braccio.
Gli occhi ridotti a due fessure intente a fissarmi.
Diminuisco la presa sul suo braccio.
Nel tirare via il braccio faccio per afferarle le dita ma non ci riesco.

" Che altro c'è? Vuoi parlarmi di come ti sei sbagliato?
Vuoi dirmi che dopo un mese che non c'ero, hai capito che era meglio lasciar perdere? Che non valeva la pena aspettarmi?
Vuoi dirmi che è meglio che mi metto l'anima in pace perché fra me e te non potrà mia più esserci nessun tipo di rapporto? " mi urla allargando le braccia.

" Tranquillo, non serve che me lo dica tu. " viene verso di me.
È così vicina che devo abbassare la testa per guardarla negli occhi.

" Capisco da sola quand'è il momento di andarmene. " fa per andarsene ma la blocco nuovamente per poi abbracciarla.

" Cosa significa questo? " sussurra provando a liberarsi dalla mia stretta.

" Niente, non significa niente. " sono uno stupido.

Mia POV

Niente.
Non significa niente.
Perché giustamente io abbraccio le persone così, tanto per fare qualcosa.
Sbuffo entrando nella sala.
No. Non può essere.
Sono sicura che Massimo lo ha fatto di proposito.
Mi rifiuto passare la serata accanto a Filippo.

" Ash! " prendo la mia amica per un braccio.

" Lo so che c'entri anche tu in questo! " dico a denti stretti mentre indico il tavolo.

" Mh, forse. " fa spallucce e va a sedersi.
Rimango fra i tavoli a fissare il mio posto.
Coraggio Mia.
Credo che proverò a fare amicizia con la ragazza che è al tavolo con me e Filippo.
Sarà sempre meglio che dover parlare con Filippo per far trascorrere la serata.
Sbuffo e trono al mio posto.

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