Mia POV
" Vuoi che venga anch'io? " domanda Filippo spegnendo il motore.
" No, ci penso io. " è giusto che sia io a risolvere questa questione e devo farlo senza tirare in ballo nessuno.
Esco dall'auto e vado verso l'entrata.Un poliziotto in divisa mi scruta per qualche secondo per poi sorridere.
" Speravo di non rivederti più, non in servizio almeno. " ci metto un po' prima di capire che il poliziotto che mi ha appena rivolto la parola, è lo stesso che mi ha scortata a casa quel giorno.
" Beh, vale lo stesso anche per me. " dico con voce stanca alzando le spalle in un gesto quasi impercettibile.
" Che ci fai qui? " mi guardo intorno.
" Hi bisogno di parlare con qualcuno. Riguarda ciò che è successo tempo fa. " l'uomo annuisce mostrando un po' di preoccupazione.
Quel giorno ho avuto modo di constatare quanto quest'uomo sia buono.
Garbato con tutti, anche con quel poliziotto dal naso storto che continuava a lamentarsi della poca organizzazione.
Quel tipo era davvero irritante, poneva delle domande semplici ma con i suoi atteggiamenti, sembrava voler dire " Sì avanti, rendi il tutto molto tragico ".Invece l'altro poliziotto mi è sembrato fin da subito una brava persona.
Pelato, un po' in carne e con gli occhi scuri.
Prima di farmi delle domande si è accertato che stessi bene.
Ha detto ai paramedici di portarmi una coperta e mi ha dato una barretta ai cereali." Allora, spiegami cos'è successo. " faccio un respiro profondo prima di iniziare a parlare.
" Da non molto lavoro in un ospedale qui a Trento.
Sono stata in Russia per un po' prima di lavorare li.
C'è una donna, Anna.
Lei... lei mi ha chiamata come mi chiamava il mio ex. " l'uomo si passa pensieroso la mano sul mento." Beh, potrebbe aver detto un nomignolo a caso.
Non possiamo accusarla di nulla.
Non hai altro? Ha detto o ti ha chiesto qualcosa di particolare? " cercai di ricordare velocemente tutto ciò che mi ha detto Anna ma non riesco a ricordare nulla." No... aspetta... forse sì.
Mi ha chiesto di me e di Filippo... ha detto che non bisogna fidarsi di ciò che dice la gente. " lo guardo speranzosa ma la sua espressione non promette niente di buono." Ci serve altro, non abbiamo nulla per poterla accusare di qualcosa.
Cerca di capirci di più, se sa qualcosa prima o poi farà un passo falso. " annuisco stringendo i pugni in grembo." Non potete fare proprio nulla? " tento ancora una volta.
" Sono solo delle tue ipotesi, mi spiace. " rassegnata, annuisco ancora una volta e vado via.
" Allora? " domanda ansioso Filippo non appena entro in macchina.
" Non ci sono abbastanza prove. Non la possono accusare di nulla.
Ha detto che devo provare a capirci qualcosa di più, potrebbe fare un passo falso se nasconde qualcosa. " Filippo annuisce serrando la mascella." Ti riporto a casa. " sospiro pesantemente.
Improvvisamente, sento tutta la stanchezza dovuta allo stress degli ultimi giorni precipitarmi addosso.
Le palpebre diventano pesanti.
Voglio andare a letto, subito.
Faccio fatica a tenere gli occhi aperti e il tragitto verso casa sembra non finire più." Mia! Mia, svegliati! C'è una tua collega, credo sia Anna. " mi alzo di scatto e la vista mi abbandona per qualche secondo.
Stordita, mi trascino fino al bagno per lavarmi il viso." Anna. " la donna si volta a guardarmi con un sorrisetto.
" Mia, come stai? L'ultima volta che ti ho vista non avevi una bella cera. " afferma fingendosi preoccupata.
Non fa altro che osservarmi con un sorrisetto stampato in faccia.
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Restart from now
FanfictionSequel di "un sogno a costo zero" Succede. Che si creda o meno al destino, prima o poi ti ritrovi a pensare che ci sia qualcuno, o qualcosa, che vuole per forza renderti la vita difficile. Mia, dopo i vari problemi vissuti a Trento, decide d...