Capitolo 21

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Mia POV

" Entra ma non più di cinque minuti. " annunuisco senza prestare troppa attenzione alla vecchia infermiera con una crocchia talmente tirata che le garantisce un lifting naturale degno di nota.

" Hai capito ragazzina? " mi giro guardandola male.

" Ho capito, signora Rottenmeir. " esclamo enfatizzando in modo esagerato il soprannome affibbiatole da mezzo ospedale.
Mi butta un'ultima occhiataccia e va via.

" Aspettami qui. " Filippo fa cenno di sì con la testa per poi sedersi in sala d'aspetto.
Quando sono arrivata mi avevano detto che la ragazza non era ancora in grado di ricevere visite e allora, visto che avrei dovuto aspettare un altro paio d'ore, sono andata a casa per fare una doccia e poi sono tornata.

Faccio un respiro profondo e apro lentamente la porta.
Mi avvicino al letto, noto che c'è la sua cartella clinica poggiata su un mobiletto.

" Come stai Silvia? " domando posando la cartella dov'era.

" Diciamo. " bisbilgia a fatica.

" Non voglio stancarti, però devo parlarti.
Sei consapevole di ciò che è successo?
Non è stato un caso, che sia finita anche tu nel mirino dei nemici del tuo ragazzo. " gira leggermente la testa per guardarmi.

" Lui come sta? " sospiro prendendo la sua mano.

" Sì riprenderà. Ma tu non puoi continuare a rischiare per lui. " sposta lo sguardo e ritira bruscamente la mano.

" Lui mi ama. "

" No, se ami qualcuno fai di tutto per tenerla al sicuro.
Lui invece ti ha trascinato nel suo mondo. "

" Ma cosa ne vuoi sapere tu? Non puoi capire come mi sento!
Io lo amo e anche lui mi ama! Come puoi affermare il contrario se non ci conosci? "

" Non vi conosco, ma so cosa significa amare qualcuno che non fa altro che metterti in pericolo.
Ho provato sulla mia pelle cosa significa vivere un amore sbagliato.
Ero giovane e non lo capivo però, proprio come te.
Tu però sei ancora in tempo. " la ragazza si vota a guardarmi spalancando gli occhi.

" Ora ho capito chi sei.
Sei Mia, ho letto di te su una rivista. " annuisco sospirando.

" Allora non stai mentendo... " faccio segno di no con la testa.

" Non dovrai affrontare questa cosa da sola, assolutamente no. " fa un respiro profondo per poi ricominciare a parlare.

" Quando siamo arrivati qui, mi aveva promesso che non avremmo avuto più problemi. " sospira leggermente.
La stanza torna silenziosa.
Si sente solo un leggero bip a intermittenza.

" Sento di amarlo ancora, non riesco a dimenticare i sentimenti che ho provato per lui. " sussurra puntando i suoi occhi lucidi nei miei.
Mi mordo nervosamente le labbra screpolate dal freddo.
Non riesco a dire nulla, ho solo un fastidioso nodo alla gola che rende difficile anche respirare.

" Non devo, vero? "

" Il tempo guarirà le tue ferite.
Riuscirai a guardarti indietro senza aver paura. " le sposto una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio.

" Sai, tutti diciamo delle cose, facciamo promesse... ma quasi nessuno fa ciò che dice. "

" Lo so. " farfuglia cercando una posizione più comoda.

" So come ti senti, ma fidati che hai diverse alternative.
Non sei in un vicolo cieco, anche se può sembrarti così. " Silvia socchiude gli occhi e respira lentamente.

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