Capitolo 10

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( Mia POV )

" Cosa devi dirmi? " - chiedo poggiandomi con la schiena alla porta. -

" Non credo che il corridoio sia un posto adeguato. " - lo guardo confusa, se era qualcosa di poca importanza poteva benissimo dirmelo qui. -

" Ehm... okay ma, ora non posso, devo aiutare la mia amica a fare una cosa.
Facciamo così, io devo tenere d'occhio il corridoio, non chiedermi perché.
Se vuoi rimani anche tu e mi dici quello che devi dirmi. " - qualche momento dopo vedo Osmany uscire e andare verso la camera di Massimo e Filippo.
Lo saluto e lui ricambia. -

" Okay. "- entro nella mia stanza seguita da Dylan. -

" Ciao Dylan! "- lo saluta Ash. -

" Hey! "- Dylan ricambia il saluto. -

" Okay Ash, sessanta minuti. Vai. " - Sì alza, mi abbraccia e va via. -

" Bene, cosa dovevi dirmi? " - domando spostando una poltrona sull'uscio.
Mi siedo in modo da riuscire a tenere d'occhio il corridoio. -

" Ho fatto delle ricerche... so tutto di te Mia. "- mi immobilizzo.
Non distoglie lo sguardo neanche per un secondo. -

" Cosa sai? "- la voce fuoriesce fioca. -

" Partendo dalla notizie più recenti, so del rapimento, so del tradimento del tuo ragazzo.
Non so chi abbia parlato, ma qualcuno l'ha fatto.
Una rivista di gossip, guarda. " - afferro la pagina un po' stropicciata e rimango sbalordita nel leggere le parole. -

" Filippo Lanza, schiacciatore della nazionale maschile di pallavolo italiana, tradisce la sua ragazza.
A rivelarlo la sua amante. "- alzo lo sguardo dal foglio e incontro lo sguardo attento di Dylan. -

" Come fai ad averlo? "

" Sono state vendute solo poche copie, poi qualcuno ha fatto ritirare tutto.
L'ho trovata in rete e l'ho stampato, anche se ora quel sito non esiste più. "- continuo a leggere. -

" Amiamo lo sport e amiamo le notizie!
La famosa ragazza dello schiacciatore Filippo Lanza, Mia, sembra abbia avuto anche problemi di " famiglia ".
C'è chi dice che un tempo facesse parte di compagnie poco raccomandabili, e che qualcuno volesse chiudere un conto in sospeso con lei e la madre.
Altre voci dicono che a capo delle amicizie poco raccomandabili della ragazza ci fosse suo padre.
Padre mai conosciuto e che non si fa problemi a usare sua figlia per i suoi sporchi affari. "- rabbrividisco all'idea che qualcuno, sia arrivato così vicino dallo svelare tutta la verità a tutti. -

" È per questo che non ci siamo più incontrati vero? " - Domanda osservandomi. -

" Sì. "- rispondo secca. -

" È vero? È colpa di tuo padre? Eri in giri poco raccomandabili? "- mi passo le mani sul viso scuotendo il capo.
Non voglio riportare tutto a galla. -

" Mia, rispondimi.
Cos'altro non so? "- mi alzo di scatto.
Sposto la poltrona e chiudo la porta. -

" Ci ho messo troppo tempo per trasformare certi episodi, in semplici ricordi.
Ancora oggi fatico a zittire i miei incubi.
Non puoi pretendere delle risposte. " - la mia voce trema.
No dannazione! Non devo cedere.
Non devo crollare sotto il peso dei ricordi. -

" Mia... "- fa per toccarmi un braccio ma mi sposto bruscamente. -

" Non toccarmi!" - Mi allontano notevolmente da lui. -

" Per favore, esci dalla mia stanza. "- idico la porta senza guardarlo in faccia. -

" Dai Mia... " - faccio un altro passo indietro. -

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