Capitolo 10.

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HERMIONE POV'S. 

Non ci credo, sono già passate due settimane dall'inizio di scuola. Eppure mi sembra ieri che siamo tornati qui. Ora sono in Sala Grande, è Domenica. I miei amici sono tutti in giro a fare qualcosa, ma io, da brava studentessa, sono a studiare mentre faccio colazione. E' presto, sono le 8:30 e non c'è quasi nessuno. Di solito di domenica si fa colazione sempre molto tardi, ma per chi volesse la colazione è disponibile anche prima. Settembre sta volando e anche il bel tempo. Oggi pioviggina. Il cielo incantato della Sala Grande non promette bene, e sono sicura che Harry sarà infuriato dal fatto di rimandare gli allenamenti di Quidditch. Harry. Da quanto tempo non parlo con lui. Mi manca. E' come il fratello che non ho mai avuto, mi capisce sempre, e io cosa faccio? Lo 'rimpiazzo' con Blaise, se così si può dire! Sono una persona orribile. Devo parlare con lui. Immersa, come sempre, nei miei pensieri, non mi accorgo che sulla pergamena non sto scrivendo nulla e ci sono solo frasi confuse. Mi toccherà rifare tutto daccapo. Intanto la Sala Grande si riempie e sempre più persone arrivano. Ginny è entrata, ma non sta venendo dai Grifondoro, sta andando dai Corvonero, quindi da Luna Lovegood. Dovrei parlare un po' anche con lei. Adesso sono le 9:10 e già c'è più gente. Volgo un attimo il mio sguardo dai Serpeverde e noto che ci sono esattamente 8 primini e qualche vecchio studente; coloro che cerco non ci sono. Torno alla mia pergamena e siccome la concentrazione stamane non è dalla mia parte, la chiudo. Intanto due dita che riconoscerei sempre mi toccano la spalla. Harry. E' un sollievo vederlo. Mi giro e gli sorrido. E' cambiato molto dopo la guerra. Non solo emotivamente, ma anche fisicamente. Ah, come ricordo bene il primo anno, quando ci incontrammo. Si siede davanti a me e mi sorride, ricambiato da me. -Buongiorno, Hermione.-  -Ciao, Harry!-   -Wow, mi sembra passata una vita dall'ultima volta che ci siamo parlati. Ti va di fare un giro?-  -Certo.-  Camminiamo i silenzio fino al Lago Nero, poi lui si ferma e mi guarda. -Hermione, non so cos'hai, cosa ti succede, perchè sei così lontana, ma mi manchi, mi manca la mia migliore amica. Mi manca mia sorella. Mi manca discutere con te per poi arrivare alla conclusione che tu hai sempre ragione, mi manca vederti litigare con Ron e con Malfoy quando ti insulta. Dall'inizio dell'anno, forse anche da prima. Anche Ron la pensa più o meno come me. Sei sempre chiusa in te stessa, non ci racconti nulla, a stento ci calcoli. Di solito quando litigavi con Ron venivi sempre da me, ma adesso neanche quello. Ti prego, quando vorrai e spero vorrai, dimmi cosa è successo, il motivo per cui ti sei allontanata, ne ho bisogno. Per qualunque cosa io ci sono.-  Alla fine di questo discorso sia io che lui abbiamo le lacrime agli occhi. Oddio, non ci credo! Ho trascurato tantissimo i miei due migliori amici! Coloro che prima erano la mia ragione di vita! -Harry, ti prego, perdonami. Anche Ron. Perdonatemi. Non so cosa mi sta succedendo,- una risata si sente verso di noi. Entrambi ci giriamo e troviamo Malfoy a ridere e scherzare con i suoi amici, interrompendosi quando ci vede. -Ecco il mio problema.- dico mettendomi davanti ad Harry e facendo cenno con la testa. Harry è sbalordito, lo si deduce dal fatto che la sua bocca ha la forma di una perfetta 'O' e a momenti tocca terra. -Cosa? Malfoy? Lui? Come? Quando? Perchè? No...non è possibile... non puoi esserti innamorata di lui.-  -Harry, non ne sono sicura. Magari è solo attrazione. Però ti prego, ho bisogno di sapere che non mi giudicherai.-   -Ma certo che non ti giudicherò, Hermione. Ti capirò e magari, chissà, il furetto cambierà.-   Scoppiamo a ridere, mi è mancato anche ridere con lui. Un colpo di tosse ci interrompe.  -Ehm, Granger, dovrei parlarti.-  -Avanti, parla.-   -Ehm, da soli.-  Harry lo guarda in cagnesco e, dopo avermi rassicurata, va via. -Vieni.-

DRACO POV'S.

Devo assolutamente parlarle. Devo dirle che so quello che ha detto a Blaise, ma non per colpa di Blaise. L'ho presa per il polso, resistendo all'impulso di darle la mano e la sto portando al tronco davanti al Lago Nero sulla quale mi siedo sempre.  -Avanti, ora puoi parlare.-  Ha un tono di voce freddo, ma so che non è veramente dura come sembra. Certo che è strano, se qualche anno fa qualcuno mi avesse detto che la Granger prova qualcosa per me probabilmente mi sarei messo a ridere e l'avrei cruciato, ma ora, sento che non lo farei mai. -Ecco, bene. Vedi, quando sei uscita con Blaise,- l'ho detto leggermente irritato, spero non se ne accorga, -io ho solo fatto finta di andare via, in realtà ero dietro la colonna dietro di te. Non è colpa di Blaise, sono io che volevo ascoltare. Per curiosità.- Lei è sbiancata. E' pallida. Molto. Le poggio una mano sulla guancia e subito diventa bollente. Wow, che bell'effetto che le faccio! Sorrido, aspettando una risposta. Poi dice:- Hai sentito tutto?-  -La maggior parte delle cose e, senti..., ti consiglio di smetterla di provare quelle cose perchè, per la cronaca, il sottoscritto non ricambia, sei solo una sporca mezzosangue, insomma, rovinerei il nome di famiglia mettendomi con una come te.-  L'ho detto schifato, ma immaginando di avere una persona che odio davanti a me, non credo ce l'avrei fatta. Le lacrime cominciano a scenderle, e non posso vederla così. Non so perchè, cosa è successo, ma stavo per dirle che ricambiavo quando ho sentito di sbagliare, di non doverlo fare. Allora ho cambiato e sono tornato il Draco Malfoy di sempre. Non dovevo portarla qui. -Bene, questa è la tua ultima parola? Okay, allora ciao Draco.-  Se ne va, furiosa e con le lacrime. Sono un disastro, ma è meglio se mi sta lontana, la rovinerei. 

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