Capitolo 23.

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HERMIONE POV'S.

-Draco! Cosa stai facendo! Lascialo immediatamente!-  ripeto questa frase diverse volte poichè nessuno dei due sembra accorgersi della mia presenza. Ad un tratto Draco si gira e mi guarda, lasciando di scatto il colletto di Simon. Per la seconda volta in una giornata vedo in Simon un accenno ad un sorriso trionfante. Strano. Simon ha anche la bacchetta in mano,  Draco no. -Ma si può sapere cosa state facendo!-  urlo con una voce un po' stridula.  -Niente.-  Draco risponde con voce tagliente, mi guarda con occhi vuoti, vitrei, come se non fosse lui a parlare, per poi scomparire di fretta dietro la colonna di marmo. Cerco di seguirlo, ma rimango solamente con il braccio alzato ad indicare la direzione che lui ha preso. Resto a fantasticare su diverse cose, che so non accadranno mai. Improvvisamente sento scuotermi da dietro, e mi ricordo che c'è ancora Simon qui. -Allora, andiamo? Così ti spiego cosa è appena successo.-  Annuisco e, sempre più convinta che non è la cosa giusta, lo seguo. -Ero arrivato in Sala Grande pochi minuti prima di te, e lì c'era Draco. L'ho evitato, cercando di evitare così anche le risse future. E' stato lui a parlare per primo, provocandomi. Ho dovuto rispondere, ci stava andando giù pesante. Lui non era d'accordo che io rispondessi ed è giunto alle manieri pratiche. Beh, poi sei arrivata tu. E ti ringrazio, non so cosa mia avrebbe fatto. Uno scontro con le bacchette è una cosa, quello fisico è un'altra.-  Ma ancora non mi è chiara una cosa, perchè Draco se la sarebbe dovuta prendere con Simon se sa benissimo che per me lui è solo un amico? E poi perchè Simon aveva la bacchetta in mano? Credo di avere un'espressione pensierosa, poichè Simon mi guarda strano, enigmatico. Ho capito, quando torno a scuola devo parlare assolutamente con Draco.  Lui non è capace di fare queste cose, o almeno, non più. Stiamo arrivando ad Hogsmeade, e c'è un silenzio inquietante tra noi due. Di solito parliamo sempre, di cose stupide anche, ma non stavolta. Siamo entrambi immersi nei nostri pensieri. Quanto vorrei leggergli nella mente! Pensa così tanto intensamente! Arriviamo ai Tre Manici di Scopa e finalmente riusciamo a riprendere un po' la conversazione. Parliamo della giornata e dei professori. Si sa, a mali estremi, estremi rimedi! Non so come andrà questo incontro, spero bene. Intanto la mia coscienza mi suggerisce di scappare, che lui è il pericolo. Adesso cosa faccio?

SIMON POV'S.

Non sono sicuro che lei ci sia cascata, aveva un'espressione strana, quasi per intendere "no, non ti credo". Spero tanto che quell'incantesimo che ho fatto a Draco funzioni, altrimenti sono in guai seri. So che le maledizioni senza perdono non si possono usare, ma io posso! Credo che però una parte del cervello di Malfoy sia ceduta al mio 'Imperio'. Ora Hermione sta parlando di un professore, e io non la sto ascoltando. Sto semplicemente sorridendo come un ebete per farle capire che sono lì. Finiamo la Burrobirra, e decidiamo di fare un giro in giro. Andiamo da Zonko e da Mieladia. Fingo di divertirmi in un modo davvero molto credibile. Dovrebbero premiarmi per la bellissima interpretazione. Il tempo passa, e decidiamo di rientrare a scuola per cena. Entriamo in Sala Grande e tutti gli sguardi si puntano su di noi, ma subito si spostano altrove poichè sanno tutti che siamo solo amici. Tranne uno. Draco Malfoy non accenna minimamente a levare lo sguardo da noi due. Le lascio un bacio su bacio sulla guancia e mi allontano verso il mio tavolo. La Granger ha un'espressione ancor più strana di quella di oggi. No,no,no! Non può perdere la mia fiducia proprio adesso! Mi auguro che quello che sto progettando vada a buon fine, sennò sono in guai ancora più seri. E io potrei non essere l'unico a rischiare. 

DRACO POV'S.

Non ricordo nulla. Ricordo di esser sceso in Sala Grande per mangiare qualcosa, e poi nulla. Ah, ricordo solo di aver detto 'niente'. Non so a chi, non so riguardo a che cosa, non so niente. Però riesco a ricordare di aver sentito un sussurro intorno a me, ed è da lì che non sono più stato in me: 'Imperio'. Potrei anche essermelo immaginato, ma quella voce sembrava così odiosamente conosciuta. Poi mi ricordo di esser arrivato in camera mia e di aver ripreso il controllo su me stesso. Ora sono in biblioteca a cercare un modo per ricordare quello che è successo, una contro-maledizione, ma la cosa snervante è che non ricordo solo 4-5 minuti, che stanno diventando la mia ossessione. E' ora di cena e non ho trovato nessun libro, perciò decido di andare direttamente da qualcuno che può aiutarmi: Hermione Jane Granger, la strega migliore della sua età.

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