Durante la lezione seguente Maya ricevette un bigliettino.
Ehii, diceva il biglietto, oggi ho visto che parlavi con Josh e vorrei fare conoscienza con te.
XoXo, bacino Riley.Non aveva mai visto un foglietto di carta con talmente tante stupidaggini sdolcinate sopra. Si girò verso la ragazza mora e trovò sulla sua faccia un sorriso.
-"Vuoi essere mia amica?" sussurro Riley quando il professore si girò verso la lavagna.
Maya fece finta di non aver sentito e la lezione proseguì.Il professore parlava della storia americana e continuava a scrivere sulla lavagna nera, parole infinite e senza senso, per la ragazza bionda che la storia l'aveva sempre considerata inutile, cosa poteva servire sapere ciò che era successo prima, se lei c'era adesso?
E mentre quello spiegava, convinto che la classe ascoltasse, i ragazzi facevano baldoria: si passavano bigliettini, sussurravano e giocavano con le palline di carta.A Maya arrivò un altro bigliettino da dietro di lei.
"Nei tuoi occhi vedo quello che c'è nei miei ma tutto affogato nell'odio." Recitava il bigliettino.
Si girò immediatamente verso il ragazzo dietro di lei e incontrò subito il suo sguardo.
Lui sorrise e disse: -"Piacere, Lucas".
Quel sorriso, che all'apparenza pareva sincero, Maya lesse tra le sue labbra e vide la disperazione. All'improvviso tutto le parve chiaro, le labbra tirate, gli occhi stretti e quel sorriso le parve una smorfia.
-"Perchè sorridi quando stai piangendo?" gli sussurrò la bionda.
Lucas la guardò con i suoi occhi verdi-azzurri e chiaramente tristi. La tristezza si mutò in rabbia e Maya si constrinse a togliere gli occhi dai suoi.
Quel ragazzo l'attirava.
La ragazza si girò lentamente verso la lavagna e aspettò pazientemente che Lucas le desse segni di vita. Come pensava dopo pochi secondi lui le strinse un braccio e una piccola scarica elettrica li attraversò.
-"Non ti girare" la implorò il ragazzo dagli occhi verdi. Quello sguardo bruciava sulla pelle di Maya, come il fuoco.
Ma la ragazza scrisse su un foglietto di carta il suo numero di telefono e lo poggiò sul banco di lui. Poi guardò per un secondo Riley. Ammirò la sua nuca, e decise di pensarci, sulla sua proposta di amicizia.
La sua mente, arrivò al pensiero Josh. Nel pensiero Maya visualizzò il suo viso e decise di fare finta di essere sua amica. Solo per il moro.
-"Riley.." chiamò. La ragazza si girò subito, con un grande sorriso. -"Dopo ti do il mio numero" disse con il tono più falso che aveva e la mora l'abbracciò. Maya sopportò le braccia della ragazzina attorno al suo corpo e strinse a sua volta.
-"Hart! Matthews!" le rimproverò qualcuno. Il professore le aveva viste.
-"Spero che voi non abbiate impegni nel pomeriggio perchè siete in punizione.
La bionda si sedette in silenzio e sopportò. L'impotenza era un sentimento che l'assaliva spesso, mentre cercava di cambiare il corso della sua vita ma non ci riusciva mai, le sembrava quasi che tutti gli eventi volessero farla sprofondare in quella fossa che si stava scavando da sola.
Riley provò a protestare.
-"Io la stavo solamente abbracciando.." disse disperata. Evidentemente non era mai stata in punizione, pensò Maya.
Prima che la mora potesse fare peggio, visto che continuava a parlare e protestare.
-"Riley" sussurrò. La ragazzina si girò e la guardò negli occhi. Nel suo sguardo vide la disperazione. -"Siediti, ci penso io"
-"Ma.."
-"Zitta o finiamo peggio"
Il volto della ragazzina si aprì in un grande sorriso, con la bocca aperta.
È proprio stupida, pensò la bionda.Verso la fine della quinta ora, Maya accese il cellulare e giocò, con la mano sinistra sotto il banco e gli occhi che viravano dal professore che spiegava allo schermo del telefono.
Dietro di lei, Lucas, guardava il dito pigiare sullo schermo. Amava osservare le persone.
Il ragazzo si sentiva istintivamente come Maya e l'ammirava per quello che le si leggeva nello sguardo. Solo odio, mentre lui era caduto in trappola della rabbia.
Tic, tic, tic, tic, tic.. la pioggia aveva cominciato a colare lungo le finestre. Gli alunni osservavano ammirati l'acqua che bagnava New York.
Erano quasi tutti senza ombrello.Riley aspettava con ansia la fine delle lezioni, perchè adesso aveva una nuova amica e non vedeba l'ora di conoscerla meglio.
Il suono della campanella fu accolto come una benedizione e tutti i ragazzi sfilarono fuori dalla classe, consapevoli della doccia che si sarebbero fatti per strada.
Maya era ferma davanti all'uscita e osservava tutti i ragazzi prendere l'autobus, l'auto ecc. Invidio con tutta sè stessa quelle persone talmente fortunate i cui genitori erano venuti fin li per evitare che si bagnassero.
-"MaYAAAAY" disse qualcuno. Poteva essere solamente Riley.
La bionda la guardò con uno sguardo confuso.
-"Scusa mi è scappato" ammise la ragazzina.
-"Cosa ti è scappato?"
-"Lo yay, ovviamente. Non ho resistito. Ciao Mayay, ci vedremo più tardi." la salutò e si avviò saltellando nella pioggia, verso una macchina.
È talmente stupida che non si è nemmeno ricordata del mio numero di telefono, constatò la bionda.
Poi mise le cuffie e cominciò a camminare velocemente sotto il diluvio.bewitched space
sono abbastanza fiera di questo capitolo. se vi è piaciuto, SCRIVETE, VI PREGO. i commenti mi servono a far andare avanti la storia.
popolo, ieri sera una persona pucciosissima, (ginnasta internazionale) mi ha messo 10 like e mi ha pure risposto. ah si, anche olivia holt mi ha messo like.eleo😋😍🍦
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on purpose
Fanfiction"all this days i never thought that i would need someone so much, who knew?" completo. [highest rank: #834 in fanfiction]