XV

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Maya si sbagliava.
Aveva una paura nera degli horror. Tremava tutta; si faceva troppo suggestionare da quelle scene inquietanti.
Josh, per sè del film gli importava anche davvero poco.
Era concentrato nello stringere la mano della biondina, stretta convulsamente alla sua. Era sudata e il ragazzo la strinse a sè.
Il moro rammentava le parole che Lucas gli aveva rivolto quella sera al telefono, prima che Maya scendesse.
Gli aveva raccontato tutto e da leale scommettitori avevano pensato entrambi che il bacio tra lui e la bionda non valesse.
Come se la ragazza fosse un premio. Un premio che entrambi volevano, ormai non solo come trofeo. Quando degli occhi di ghiaccio ti entrano nell'anima è impossibile farli uscire, il ghiaccio distrugge, ma non ripara e a primavera si scioglie.

-"Josh ho paura" disse Maya con voce tremante.
-"Oh, vieni qua" rispose, e l'abbracciò, mentre la scena più impressionante del film passava.
Quando Lucas l'aveva abbracciata aveva provato sentimenti diversi.
Con il biondo sembrava che fosse rinata, dopo tantissimo tempo; mentre con Josh si sentiva scoppiare. Non sapeva cos'era, un sentimento stupendo e anche stupido.
Era stupidamente felice.
Non si era mai sentita così.
Dopo dieci secondi decise che i poc corn erano meglio.
-"staccati che ho fame" gli disse contro una spalla. Ma Josh premette la testa più forte e non potè più parlare.
Si lasciò soffocare, felice che qualcuno la stesse abbracciando perché contava qualcosa, non perché era carina o cosa.
Perché contava qualcosa.
-"dai che sennò mi perdo il film" sbottó la ragazza, staccandosi violentemente dal moro.
Continuó a tenerle la mano, non l'avrebbe mai abbandonata, ora che erano più vicini.
Dopo la fine del film fecero un giro, a portarla a prendere qualcosa da mangiare.

Maya aveva una fame enorme. Si sarebbe mangiata Josh se avesse potuto.
Ma lui aveva organizzato tutto con cura.
Aveva prenotato in un ristorante italiano, gestito da italiani, che sapevano cosa fare, con i piatti.
Entrati nel locale, con la biondina con la giacca del ragazzo sulle spalle, un cameriere si avvicinó a loro.
-"avete prenotato?" chiese guardando un registro.
Josh annuì, "Matthews" disse con un sorriso.
L'uomo li portò ad un tavolo su una terrazza, dove servì loro la cena.
Maya aveva molto freddo, per cui il moro le posò la giacca sulle spalle congelate.
La ragazza lo guardò con gratitudine.

-"che ne dici?" le chiese Josh mangiando il secondo.
Lei alzò gli occhi alle stelle.
-"sono felice di aver accettato" rispose con un sorriso.
Ma l'ombra dietro la felicità c'era sempre; e il ragazzo la vide, mai come prima, al lume di candela.
-"sai.. penso che tu sia dicersa dalle altre.." continuò Josh.
-"in che senso?"
-"mi ricordo che con le altre bastava solo un'occhiata per farle cadere ai miei piedi.."
-"ti piacerebbe, eh?" rise Maya.
-"a tutti piacerebbe" disse genericamente il ragazzo.
-"spiegati"
-"non lo vedi come ti guardano tutti?"
-"ma tutti chi?"
-"i ragazzi! soprattutto ora che sei alle superiori."
-"tu dici? dici che vorrebbero una ragazza come me?"
-"a tutti piacciono le tipe stronze e difficili da conquistare. e anche le ragazze sognano di essere come te, guarda Riley, lei sogna di essere anche solo un pochino simile a te"
-"ma scherzi spero. ti pare che sia facile essere me?! con la mia storia.."
-"la tua storia.."
-"ho parlato troppo. come al solito. ricorda solo che non è facile per niente vivere come me" Maya abbassò lo sguardo sulle proprie mani, fredde e abbandonate sopra al tavolo.
Josh le strinse tra le sue, grandi e calde.
Vedere quella bambina gli faceva male al cuore.
-"tu puoi fidarti di me" sussurrò.
-"non è vero. io non posso fidarmi di nessuno. io.. io... le persone non sono fatte per fidarsi l'una dell'altra. ognuno per sè"
-"il tuo passato è stato difficile. ma tu non vivi ne passato. e nemmeno nel futuro. tu sei qui, adesso, con me, e devi capire che non voglio farti del male."
-"non commetterò lo stesso errore."
-"non lo farai"
-"chi mi dice che tu non sarai come gli altri?"
-"io"
-"ma io non mi fido di te" sussurrò con le lacrime agli occhi. "io non mi posso fidare di nessuno"
-"fidati. noi siamo fatti per sbagliare. per cadere e rialzarci. sennò non prenderemo mai il volo"
-"sono già per terra. da troppi anni. in attesa che qualcuno mi calpesti definitivamente"
-"maya.."
-"mi dispiace Josh, non posso restare oltre"
Dai suoi occhi cadde una lacrima che bagnò un tovagliolo, mentre la ragazza si alzava e lasciava il locale.
Josh non provò nemmeno a fermarla, però lui sapeva che sarebbe tornata.
Oppure lo avrebbe fatto lui.

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