XII

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Scesero dopo circa due ore dalla metropolitana che miracolosamente aveva raggiunto la stazione, arrancando per i binari.
Fuori dalle gallerie scuri e dalle luci artificiali era calata notte. E con lei il freddo.
Faceva molto più freddo della ser prima, il vento soffiava impetuoso e gelido, per i vicoli di New York.
Maya alzò la testa e rimase senza fiato. I lampioni erano tutti spenti, quindi l'inquinamento luminoso era minimo. Le stelle si stagliavano nel cielo, luminose e contemporaneamente fredde.
La ragazza aveva cominciato a tremare di freddo, indossava solo una maglietta leggera a maniche corte.
-"dove si va?" chiese Riley, guardandosi intorno con circospezione.
Maya si strinse le braccia intorno al corpo.
-"di qua" disse cominciando a camminare.
-"mf bello qui" commentò Zay ossevando un barbone svenuto ad un lato della strada.
-"così imparate a voler venire a casa mia" rispose la bionda battendo i denti. Notò che tutti i suoi compagni avevano una giacca e/o felpa.
Camminarono per un paio di minuti, nel silenzio più totale. Tra le strade rimbombavano lo scalpiccio dei loro passi.
Le labbra di Maya stavano diventanto blu dal freddo.
-"ma tu hai freddo" notò Lucas.
-"non si era capito?" chiese continuando a camminare.
-"Maya fermati ti prenderai un'influenza"
Lei si fermò. Se si fosse ammalata sarebbe capitato un casino: chi avrebbe portato da mangiare a sua madre? Ma soprattutto chi l'avrebbe curata.
-"mi fermo solo perché se mi ammalo finisco in cimitero" disse con sguardo truce.
Lucas si tolse la giacca e la poggiò sulle spalle della ragazza, che infilò le maniche.
Le sue manine sbucavano solo con la punta della dita dalle maniche.
-"ma tu non avrai.." il biondo aveva addosso un altro maglione.
-"ma sei una pecora" osservò Maya.
-"come si dice?" chiese.
-"grazie" borbottò la bionda affondando la faccia nel pelo.
-"non ho sentito"
-"vai da un medico"
E riprese a camminare, nascondendosi nella giacca.
-"è ancora lontano?" si lamentò Riley.
-"manca ancora.." girarono un angolo, "siamo arrivati."
Maya fece un gesto teatrale per mostrare la casa di mattoni.
-"non potevate aspettarvi una villa da me, eh" disse la bionda vedendo gli sguardi dei compagni.
Aprì la porta con una spallata e cominciò a salire le scale.
I gradini si sgretolavano sotto i loro piedi.

Riley osservava tutto con sguardo triste. Possibile che Maya vivesse lì?
Ma la ragazza stava in silenzio, a guardare le scale affranta.
Come aveva fatto il palazzo a ridursi in quello stato? Come faceva la bionda a vivere la dentro?
Dopo quattro piani di scale arrivarono  ad una porta più distrutta delle altre e la ragazza la spinse.
Non c'era nemmeno la serratura.
Maya entrò e corse in una camera.
Riley si fece coraggio ed entrò. All'interno sembrava scoppiata la guerra d'indipendenza. Non c'era  nulla di intero. Bisognava stare attenti a dove si mettevano i piedi, i cocci erano ovunque, sul pavimento.
-"venite qua" chiamò Maya da una camera in fondo ad un corridoio.
La porta da dove proveniva la voce era ben messa, rispetto alle altre.
Riley entrò nella stanza e si sedette sul letto.
-"è.. è molto bello qui" disse guardandosi intorno. La bionda la guardò schiettamente.
-"non mentire. non te l'aspettavi così, eh?" Maya la guardò negli occhi.
-"okay, non so come descriverlo ma mi dispiace per te" ammise
-"non provare pena per me. la pena è una forma di disprezzo"
I tre ragazzi entrarono nella camera.
-"mi duole dirlo ma qui fa proprio schifo" disse Zay. La ragazza sul letto lo guardò con occhi tristi. Fù per un secondo poi battè le palpebre e lo sguardo tornò quello di sempre, duro e impenetrabile.
-"come ho già detto prima puoi anche andartene, se non è di tuo gradimento, principe Zay." il nero abbassò la testa in segno di resa.
-"e adesso?" domandò Lucas sedendosi sul pavimento seguito da Farkle e Zay.
-"cominciamo il progetto?" propose Riley.
-"qualcosa mi dice che dormiremo qua" rise il biondo.
-"se ci tieni a dormire sul pavimento, sei il benvenuto" (okay, ariana che canta in italiano è una cosa troppo bella)
-"volentieri guarda" Lucas prese il telefono.
-"pronto zia, resto a dormire da una mia amica, ci vediamo domani" disse "non le succederà nulla, si, si, tranquilla. okay, okay." E chiuse la telefonata.
-"resto a dormire!" esultò il ragazzo.
-"vaffanculo. quasi quasi ti butto in strada. Restate anche voi?" domandò Maya.
-"adesso chiamiamo"
Ognuno fece le proprie telefonate, mentre la bionda andò in camera dalla madre.
-"ciao mamma, questa sera restano a dormire degli amici" la salutò.
-"si è bloccata la metro, di nuovo?"
-"si, mi leggi nel pensiero"
-"sai, penso che domani mi alzerò e andrò a fare la spesa, poi a cercare un lavoro"
Maya annuì. Non ci sarebbe mi andata ma lei ci sarebbe rimasta malissimo ugualmente.
Tornò in camera con l'umore nero.
-"restate tutti?" chiese.
-"si" rispose Riley.
-"allora moretta, tu dormi con me, mentre i maschi sul divano-letto in soggiorno" pianificò Maya.
-"perfetto, ora cominciamo il progetto." disse Farkle
(la catena di canzoni più deprimenti: cry baby e deception.)
-"su cos'è questo progetto?" domandò la bionda.
-"sulle famiglie distrutte e meno fortunate" Era stato Lucas a parlare, guardandola negli occhi. Entrambi venivano da una situazione disagiata ma Maya sperò che non se andasse in giro a raccontarla.
-"zitto" sibilò.
Lui annuì. Gli altri non se ne erano neanche accorti.
-"potremo partire dall'illustrate cos'è una famiglia distrutta. ed elencare i motivi pe cui accade" disse Zay.
-"per poi parlare di figli e di come passano l'infanzia."
Maya si rivedeva troppo in quella situazione. Stava per sentirsi male.
E mentre continuavano a discutere lei si distese sul letto e sospirò.
-"quando avete deciso avvisatemi" disse prendendo il cellulare e cominciando a giocare.
Dopo poco si addormentò, mollando il cellulare sul letto. Erano le 11.

Mentre Maya dormiva Farkle e Riley parlavano animatamente del progetto mentre Lucas e Zay avevano cominciato a giocare a carte.
-"chiediamo alla bionda di giocare, che in due soli ci si annoia"  chiese il nero.
Si alzarono e fecero il giro del letto.
I ragazzi si accorsero che dormiva.

È un angelo che si spaccia oer un diavolo appena caduto sulla terra, pensò Lucas.
Davvero voleva continuare con quella idiozia della scommessa? Se Maya ne fosse venuta a sapere.. non immaginava neanche il casino. E poi quella ragazza doveva essere salvata, non strappada in pezzi ancora più piccoli.
Doveva trovare Josh e dirglielo.
-"dormi?" chiese Zay.
-"ma sei stupido? certo che dorme" sussurrò Lucas.
-"no, non stavo dormendo. stavo solo riposando gli occhi" borbottò Maya contro il cuscino.
-"farkle e riley stanno discutendo, vuoi giocare a carte con noi?" le propose Zay.
-"mmmh, arrivo" disse tirandosi su, e cercando di pettinare i capelli (avete presente le nuove foto di sab? così.)
Intanto Riley e Farkle stavano decidendo come sviluppare il progetto, inserendo contenuti e litigando per ogni sillaba; mentre al loro fianco gli altri tre giocavano amabilmente a carte.
Dopo quattro partite vinte tutte da Zay, Lucas e Maya decidero di fare squadra.
-"MUAHAHAH QUESTA VOLTA HO VINTO IO" sghignazzò la bionda, finendo senza carte.

-"Ehi ma come faremo?" domandò Riley.
-"a fare cosa?" disse di rimando la ragazza.
-"siamo senza pigiama.."
-"dormiremo vestiti"
La moretta non replicò e tornò a parlare con Farkle.

Andarono a dormire alle due del mattino.

bewitched space.
allora. qui dico una cose che mi da parecchio fastidio. perché sabrina non calcola le fan italiane? SOLO QUELLE FRANCESI PERCHÈ AMA PARIGI E QUESTA COSA NON MI VA GIÙ
eleo

on purpose Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora