Il mio motivo per combattere.

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Il campanello fa sobbalzare sia me che Harry, sbadiglio e guardo Harry che apre lentamente gli occhi.

<< Ma che ore sono? >> mi chiede.

Io non ho l'orologio, perciò mi alzo un po' per liberare il suo braccio dal mio corpo, poi gli prendo la mano e guardo l'ora.

<< Caspita è la mezza, abbiamo dormito un po' troppo, mi sa. >>

<< Ma chi può essere? >> Harry sbadiglia, ma non dà segni di volersi alzare.

<< Rimani qui, vado io. >> Mi alzo, stiracchiandomi e vado pigramente ad aprire la porta.

Quando la apro un ragazzo mi guarda e, aggiustandosi il papillon, mi rivolge un sorriso falso.

<< Ciao Leo. >>

<< Louis. >> comincio a pensare che sbagli appositamente il mio nome.

<< Cercavo Harry. >>

<< Oh bhè, lui non... >>

Una voce entusiasta mi interrompe alle mie spalle, Harry è dietro di me, ma da dove è sbucato? << Hey Darren entra! >>

Darren praticamente mi butta per l'aria per arrivare ad Harry.

<< Ieri sei fuggito, non ho fatto in tempo a chiederti un parere! >>

<< Ma sei stato meraviglioso! >>

<< Lo dici solo perché sei gentile. >> mentre Darren parla, dando la giusta enfasi ad ogni parola, io dietro di lui imito le sue mosse, un po' esagerandole. Harry mi rivolge uno sguardo di rimprovero, ma so che sta trattenendo un sorriso.

<< Ma scherzi? Per niente! Sei stato strepitoso, un vero artista. >>

<< Sono contenta che ti sia piaciuto, tenevo particolarmente al tuo parere. >> Se Darren cercava di escludermi completamente dal discorso, c'è l'ha fatta perfettamente. Ma quello che più mi da fastidio è che Harry glielo ha fatto fare, e conducendolo in salotto hanno iniziato a parlare di cose bizzarre sul teatro, per quanto ne sappia Harry non ne ha mai saputo niente, ne si è particolarmente interessato di teatro, anzi lo trova piuttosto noioso. E adesso parla con Darren come se fosse un vero intenditore, totalmente incurante della mia presenza, e io posso solamente stare a guardarli.

Vanno avanti per un'oretta a chiacchierare, a ridere, a scambiarsi guardi complici, seduti sul divano, su quel divano, sul nostro divano, fanno come si ci fossero solo loro nella stanza, lo sguardo di Harry è così preso da Darren, solo da lui. Darren intanto, fa di tutto per troncare ogni possibilità di inserirmi nel discorso, come se si divertisse a tenermi lontano, o come ne sentisse il bisogno, per avere Harry dedicato solo a lui, e sembra che stia funzionando, dato che da quando è arrivato Darren il mio migliore amico non mi ha rivolto nemmeno uno sguardo.

<< Ragazzi, si è fatto tardi, adesso devo proprio andare, incredibile quanto voli il tempo se ci si diverte. >> dice Darren, parlando la plurale ma guardando Harry.

<< No, per favore non andare, ci piacerebbe se rimanessi a mangiare con noi. >>

<< Certo, ci piacerebbe tantissimo se non fosse che non abbiamo proprio niente da mangiare, dato che né io né Harry sappiamo cucinare. >>

<< Ti potrei insegnare io, sono un ottimo cuoco. >> e così dicendo prende le mani di Harry. << Sembra che tu abbia le mani adatte, sono molto calde. >>

<< Sarebbe fantastico. >>

<< Bhè io non vedo l'ora, comunque starei a non mangiare con voi, ma ho davvero tanto da fare. >>

(Un)Lucky I'm in love with my bestfriend. |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora