19 anni dopo.

2.8K 83 80
                                    

Louis fu svegliato da un soffio caldo dietro i collo gelato, che gli fece rabbrividire la pelle, e quando sentì la labbra di suo marito avvicinarsi fino a toccarlo con un bacio i brividi attraversarono tutta la spina dorsale, costringendolo a ritrarsi leggermente, anche se non avrebbe mai voluto, e a rannicchiarsi su se stesso.

Serrò gli occhi, emettendo un flebile lamento e tirò a se il lenzuolo.

Harry ignorò qualsiasi suo tentativo di rimanere aggrappato al suo sonno, continuando a tormentargli il collo con baci fugaci, che non facevano altro che accendere in lui il desiderio di abbandonare al morbido cuscino per averne di più.

Harry aveva sempre saputo che il modo migliore per svegliare Louis era lasciarsi desiderare, ma questa volta lui sembrava più determinato del solito a rimanere con gli occhi chiusi, e questa cosa lo divertiva, perché gli stava ponendo una sfida, e sapeva benissimo che non sarebbe stato difficile metterlo ai suoi piedi.

Si alzò leggermente strisciò il suo naso sulla morbida guancia dell'altro, arrivo a sfiorarne il lobo e poi sussurrò al suo orecchio, con voce strisciante. << Amooooore, devi alzarti adesso.. >>

Louis si morse le labbra e serrò ancora di più gli occhi fino quasi a farsi male, non poteva sempre vincere lui, questa mattina voleva dormire, e avrebbe resistito, almeno per un altro po'.

Vedendo che non si muoveva, Harry corrugò la fronte indispettito e si stese affianco a lui, sotto alle spesse coperte, grazie al cielo aveva ancora tutti i vestiti addosso altrimenti sarebbe stata sicuramente la fine per i bei sogni di Louis.

Comunque non fu per niente facile resistere quando sentì Harry intrecciare le gambe alle sue, spingerlo verso di se, e muoversi leggermente facendo strisciare il corpo contro il suo, in modo che le magliette si alzassero entrambe quanto bastava per far sì che le loro pelli si toccassero.

Louis si sentì il cervello scoppiare, proprio come gli succedeva fin dalla prima volta, e il desiderio scorrere amaro nelle vene, ma non voleva dargliela vinta, strinse i pugni, infilandosi le unghie dentro la carne, dimenticandosi che ogni volta il dolore lo faceva eccitare ancora di più.

Ci volle una forza di volontà che neanche conosceva di avere per staccarsi da lui, ma quando ci riuscì, Louis socchiuse gli occhi, e increspò le labbra in uno sorriso selvaggio e sprezzante, che sperava avrebbe mandato Harry su tutte le furie, gli piaceva quando era nervoso per colpa sua, quando cercava in ogni modo di controllarlo, cosa che non sapeva di riuscire a fare perfettamente senza nemmeno il bisogno di provarci, e quando temeva irrazionalmente di perderlo, adorava tutte le attenzioni che aveva da lui in continuazione, ed Harry lo sapeva benissimo, sapeva che ne aveva bisogno, perché lui sì che era davvero geloso, e non si era mai sentito di essere all'altezza di quell'essere perfetto che aveva al suo fianco.

<< Niente da fare Hazza.. >>

<< D'accordo, allora mi costringi ad usare le maniere forti. >>

Harry si alzò a sedere, e Louis rimase lì ad aspettare che sfoderasse la sua arma vincente, ma lui non fece niente per un po'.

<< Daaaarcy >> chiamò infine. << Perché non sali a fare gli auguri a papà? >>

"Oh cazzo, fine del sonno."

<< Hai vinto stronzo. >> sibilò Louis tra i denti stretti, mettendosi a sedere. << Non ti vergogni di usare nostra figlia? >>

<< Buon compleanno, amore. >>

Louis non rispose, ma sospirò godendosi quell'ultimo momento di silenzio prima dell'arrivo del suo uragano personalizzato, che era il più distruttivo della Gran Bretagna, anzi di tutto il mondo, dato che non è che poi ci siano uragani in Gran Bretagna, se non conti un mucchio di bambini troppo rumorosi.

(Un)Lucky I'm in love with my bestfriend. |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora