25° Capitolo.

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Sento la porta sbattere e mi alzo di colpo, presa dallo spavento. Fino a qualche secondo fa mi stavo appisolando sul divano per quanto ero stanca.

Danielle si piomba in casa, piangendo lacrime a cascate. Senza fare alcuna domanda mi avvicino a lei e la abbraccio. Non sapeva che ero a casa, avrei voluto farle una sorpresa ma a quanto pare non è ben riuscita.

- Wow, non credevo ti dispiacesse così tanto che fossi tornata.

Le accarezzo i capelli, provando ad ironizzare nel vano tentativo di calmarla. Non sono brava a consolare le persone, così mi butto sulle battute che forse mi riescono meglio.
Singhiozza sulla mia spalla, senza dire una parola e si stringe più forte al tessuto della maglia. 

Aspetto che plachi quel pianto per farla parlare. Cosa che fa di sua spontanea volontà.

- La ex di Federico è a casa sua. Ha detto che torneranno insieme. Che è lì perché ora è sicura di ciò che vuole e che lui non aspettava altro.

Le passo un bicchiere d'acqua, completamente sbigottita. 

- Ma che cazzo dici? Chi ha detto cosa?

Sobbalzo sul bancone in cucina e la fisso. Prende un sorso d'acqua e resta con il bicchiere tra le mani a fissare il vuoto. In quel momento pendo dalle sue labbra.

- Erica...

Confessa con aria schifata. Ad intuito direi che è il nome dell'ex. 
Mi spiega poi, nei dettagli, com'è realmente andata la cosa. Rido.

- Tesoro mio, le ex dicono tutte cazzate. Parlane con Fede e chiarirai tutto.

- No. Non voglio più vederlo.

Replica stizzita, ma abbastanza convinta. 

Il mio cellulare vibra, sussulto ed il cuore quasi balza fuori dal petto. Ho paura di guardare il display, ma per fortuna è Benji che mi sta chiamando. Non ha importanza adesso rispondergli. Danielle me lo fa notare sin da dubito.

- Non rispondi?

- Sei più importante tu adesso. 

Prende il mio cellulare e me lo passa.

- Muoviti.

Cedo alla tentazione e rispondo.

- Hei, dimmi...

Dall'altro capo del telefono percepisco un tono di voce fin troppo preoccupato. Benji ha saputo di quanto accaduto e mi chiede come sta Danielle. Mi sposto nell'altra stanza per non farle sentire, mentre prende a spiegarmi qualcosina del passato che non era di mia conoscenza. E neanche di Danielle, a quanto pare.

- Ben ma che cazzo vuole questa stronza ora?

Parlo piano, anche se è difficile mantenere la calma in queste circostanze.

- Io le spacco la faccia...sisi, sto calma. Ma se la vedo per strada giuro che non la faccio ritirare a casa. Va bene..ok...ciao.

Richiudo la telefonata e torno da Danielle. Ciò che mi ha appena detto Benji mi ha messo agitazione, non posso restare a casa finché non ci vedrò chiaro su questa situazione. Ovviamente non ho accennato le mie intenzioni, né a lei né a Ben.

- Cosa voleva?

Allunga il collo, per guardarmi in viso come se volesse captare la serietà del discorso fatto al telefono in base alla mia espressione.

- Voleva sapere come stavi. Fede lo ha avvisato per ciò successo prima.

Mi allontano da lei, fingendo di prendere un po' d'acqua dal frigo ed evitare i suoi occhi.

- Che figura da cogliona che ho fatto.

Scuote la testa, portandosi il viso tra le mani. 

- No. Non hai fatto la figura da cogliona, hai semplicemente dimostrato che ci tenevi e mi sembra più che giusto. 

Non resisto più. 

- Danielle, adesso ho una cosa urgente da fare. Ti dispiace?

Faccio in modo che le mie parole non distruggano la quiete della stanza con troppa foga. 

- Nono, vai pure Iris. Anzi, grazie ancora.

Le schiocco un bacio sulla fronte ed esco in fretta e furia. Direzione: casa di Fede. 

Prendo la macchina di Danielle per spostarmi in meno tempo possibile, nonostante non disti molto da qui. Parcheggio nel vialetto e scendo, fiondandomi dritta verso la porta.

Sono incazzata. Nessuno può trattarmi così Danielle e nessuno si merita di passarla liscia.

Dopo aver bussato più volte, con insistenza, viene ad aprirmi una ragazza. Dev'essere proprio quella di cui mi aveva parlato la mia amica poco prima.
Non le do neanche il tempo di aprir bocca, di decifrare il mio viso, di concepire chi sono,  o di lamentarsi che mi scaravento su di lei, inveendo a gran voce. 

Non mi controllo più, divento aggressiva non solo nei gesti ma anche nelle parole. 

- Brutta tro*a! Chi ti da il consenso di trattare in quel modo le persone, eh? Ti senti forse così figa da poter schiacciare chi è più debole di te? Che poi debole un cazzo, Danielle ha solo più educazione rispetto a te! Nessuno te l'ha insegnata? Dove sei cresciuta in una stalla in mezzo ai cavalli per caso?! 

Le premo il dito sul petto, mentre la tengo contro la parete all'ingresso. Ha indietreggiato così tanto, nella speranza di scapparmi che si è incastrata da sola. Io tremo dalla rabbia, sono quasi sul punto ti sferrarle un pugno su questo faccino da cretina che si ritrova. Divento violenta quando sono arrabbiata, soprattutto se mi sono state toccate le persone a cui tengo di più al mondo.
Non apre bocca, ma è terrorizzata.

- IRIS, CAZZO IRIS STA FERMA!

Fede scende dall'alto delle scale, percorrendone i gradini più in fretta che può, quasi li salta. 

- Stammi lontano. Tu sei il primo stronzo.

Si blocca alle mie parole, sperimentando un nuovo livello di calma, d'altronde ha la stessa capacità di Danielle, ma è un po' più irruente di lei per certi versi. Mi si avvicina nel vano tentativo di allontanarmi da Erica, ma io ho già perso il lume della ragione.

- Ti ho detto di starmi lontano, mi fai schifo!

Lo guardo arrabbiata, delusa, e con l'espressione di chi ha appena visto un qualcosa che le fa venire il voltastomaco. Dev'essere la prima volta che mi vede così.

Abbassa il capo, frustato.

Lascio andare la presa di quella sciocca, che si mette subito da parte facendosi scudo con Federico, pronto a difenderla.

- Sei una delle persone peggiori che abbia mai incontrato. Mi maledico per averti aiutata ad uscire con la mia migliore amica. Ed ora deve soffrire per colpa di questa tro*a?! 

Continuo. Lancio un pugnale dopo l'altro. Deve sentirsi una merda, è il mio obiettivo principale.

- Iris, lasciami spiegare.

Fa qualche passo verso di me, ma lo tengo lontano allungando un braccio in avanti e stoppandolo sin da subito con la mano. 

- Non voglio sentire neanche una parola. Assolutamente. Vattene a fanculo tu e questa sgualdrina da quattro soldi che hai.

Lei non replica. Niente di niente. E' totalmente spaventata dal mio insolito comportamento. Altrettanto fa Fede, che non prova a seguire oltre e la cosa tende a snervarmi ancor di più.

Indietreggio, ed esco dalla casa, rivolgendogli solo un ultimo amaro sguardo. Probabilmente neanche se lo meritava.


- to be continued.

Sometimes the hardest thing and the right thing are the same. || BenjieFede FF.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora