45° Capitolo.

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Ciao a tutte ragazze, purtroppo sono in fase - trasferimento all'estero - e non sono molto libera ultimamente (la mia mente più che altro non lo è). Mi dispiace farvi aspettare sempre così tanto, però è tutto un caos nella mia vita adesso. 

Devo ringraziarvi per essere ancora qui a leggere e commentare questa storia che sta diventando per me sempre più importante.

Il computer sarà in viaggio con me, quindi appena potrò continuerò a scrivere ed aggiornarvi sul seguito, non vi preoccupate.

Grazie ancora a tutte! 


"Non è stupefacente come la vita vada in un certo modo 

e poi, in un istante, cambi tutto? 

All'improvviso."  


Danielle

Si dice che quando si è in coma non si smette di vivere, si resta semplicemente in pausa.

Una pausa di riflessione, per meglio dire. Sì, perché è tutto quello che diventa la tua vita: una riflessione. Una lenta e continua riflessione. Sui ricordi, sui dubbi, sui sentimenti, su ciò che si deve o non si deve fare. Si vede, si soffre, si ragiona.
Si ricorda.

Quando sei in coma, per gli altri, dormi.

Per te stessa, combatti.

Combatti contro tutti i tuoi demoni, contro tutte le tue paure, le tue speranze andate in fumo. Combatti contro te stessa ed è la battaglia più difficile da esercitare.

Io non so se abbia vinto o no.

Ci sono due tipi di persone solitamente: quelle che vogliono vivere e quelle che vogliono morire. Durante il coma mi sono resa conto che la scelta spetta semplicemente a noi. Che è tutto nelle nostre mani. 

Se vuoi continuare a vivere, ti batti per restare in vita e fai di tutto purché il tuo corpo possa reggere lo stress del momento.

Ma, se vuoi continuare a dormire, per sempre, ti lasci semplicemente andare.

E, credo sia la scelta più saggia e facile da prendere.

Ed è stato quello che ho fatto per tutto questo tempo. Durante i giorni in cui le persone lì, fuori da quella stanza, hanno atteso un mio risveglio pregando, piangendo, supplicandomi di riaprire gli occhi.

Io ho avuto voglia di chiuderli per sempre e porre fine a tutto questo dolore, tutta questa sofferenza.

Ho avuto voglia di spegnere i pensieri, volatizzarmi nel nulla, nell'ignoto.

Ho avuto voglia di scappare via da tutti, dal mondo, dalle persone, dai problemi.

Ho avuto voglia di morire.

Non ricordo esattamente come sia successo, com'è che io sia stata piantata su questo letto e mi sia spenta. Non ricordo neanche più chi sia stato a portarmi qui e chi, prima che potesse vedermi, si è reso conto che ero quasi morta.

Non ricordo cosa mi sia accaduto nel prima, nel durante. So solo il dopo, quello che ho scoperto mentre il mio corpo era inerme su di un lettino in ospedale e la mia mente viaggiava oltre. Tra la gente fuori in attesa, agonizzata dalla paura di non rivedermi più. Tra l'insonnia di un'amica che nonostante tutto ha preferito attendermi in ospedale. Tra le lacrime di Federico, che accanto al mio letto mi ha giurato un amore eterno; tra gli abbracci spenti e vuoti dei miei genitori che solo per qualche istante hanno creduto di amarsi davvero di nuovo; tra le incertezze degli infermieri che proprio non si capacitavano di come io mi ostinassi ancora a restare in coma.

Sometimes the hardest thing and the right thing are the same. || BenjieFede FF.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora