22° Capitolo.

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 "La cosa migliore, per vivere bene,

 è avere un passato stupendo 

e non ricordarlo mai. "


Fede

Sono ancora scosso da quanto accaduto. Tutto ciò è assolutamente assurdo, così per circa due giorni sono sparito dalla circolazione. Niente cellulare, niente amici. Avevo bisogno di tempo per metabolizzare il tutto, tempo per capire cosa fare, come agire, con chi parlare.
Ho preferito tenermi lontano da tutti, soprattutto da Danielle. Perché? Perché sono un gran coglione. E, quando ho provato a richiamarla, stamattina, non mi ha risposto. Ho preferito non tentare più, la paura di sentirmi dire che sono un vigliacco, che l'ho illusa e che era lì ad attendere una mia telefonata è stata troppo forte. D'altronde, ne avrebbe tutte le ragioni.

Mi sono di nuovo gettato nei miei pensieri.

Erica è tornata ed io non so cosa fare.
Lo so. Vi state chiedendo chi cavolo è Erica, ora ve lo spiego subito.

Erica è stata la mia ragazza per circa tre anni, fino a quando, qualche mese fa, non ha deciso che non potevamo più stare insieme. Che la mia fama stava ostacolando il nostro rapporto e che lei si sentiva sempre più meno considerata. Che aveva bisogno di amore, di attenzioni e che tutte le fan che mi stavo facendo un giorno mi avrebbero dato alla testa così lei preferiva finirla subito. Una volta per tutte.
Le ho creduto. Questo prima di vederla, qualche giorno seguente, con uno dei miei migliori amici, Tommaso.

Quella sera ero un po' ubriaco, ed in compagnia di Benji ero andato a distrarmi in discoteca.
La ricordo perfettamente, mi sembra quasi di sentire la musica ovattata all'interno del locale ed il mescolarsi di voci all'esterno. 
Eravamo appena usciti da quella struttura colma di ragazzi e ragazze che vogliono vivere senza un domani, mentre io ci ero andato per non avere un domani. 

"Per dimenticare".

Si sa, dopo una delusione d'amore tutti andiamo in qualche locale ad ubriacarci per dimenticare. E così feci anch'io.

Di mia sorpresa, trovai fuori Erica. Erica con Tommaso. Erano impegnati a baciarsi e strusciarsi l'un l'altro, con le spalle contro al muro. Non impiegai molto tempo dal realizzare che quella era la ragazza che qualche giorno prima mi aveva lasciato perché si sentiva poco considerata, al catapultarmi contro quel grande pezzo di merda e stirargli un pugno dritto in faccia. 
Lo feci sanguinare, ma non lo mandai in ospedale. 
Ero troppo ubriaco per continuare la rissa.

Erica era stata sempre il punto fermo della mia vita e dopo tre anni credevo che niente di così complicato avrebbe mai potuto dividerci. Invece no, a quanto pare si era solo presa gioco di me. Aveva approfittato della mia assenza, a causa di concerti in giro, registrazioni e promozioni varie, per frequentare Tommaso.

La batosta è stata grande, non posso negarlo, ma per fortuna ho avuto Benji al mio fianco che, da vero fratello, mi ha sempre sostenuto e tirato su di morale, quando necessario.

Dopo aver incontrato Danielle ho creduto che tutta quella storia sarebbe potuta essere finalmente sepolta e che non avrei più rivolto un pensiero al mio passato, né parlato neanche una volta di Erica.

A quanto pare, mi sbagliavo.

Erica è tornata con uno stupido ed insensato messaggino.

Erica è tornata a bussarmi alla porta di casa ed ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmi che mi ama ancora. 

Erica è tornata, ed è incita.

Erica ha confessato di aver bisogno di aiuto. Di aver bisogno di me.

Ed io, sono caduto di nuovo nella fossa.

Questa volta però Benji non è con me ed io non ho proprio idea di come fare.

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- Fede, non è che avresti qualcosa di fresco da bere che non sia birra?

Ha passato la notte qui, perché dopo ciò che è accaduto con la sua famiglia aveva bisogno di qualcuno che la ospitasse. 

L'ho già detto che sono un coglione quindi, per favore, non me lo ricordate.

Dopo avermi detto di essere incinta non potevo lasciarla per strada a piangere e disperarsi. Non avrei avuto il coraggio di sbatterle la porta in faccia e dirle che in casa mia non c'era posto per lei. Dopotutto, ne abbiamo condivise di cose insieme. Fin troppe per dimenticarle e gettarle al vento come fossero nulla.

- Si, dovrebbe esserci qualche bottiglia di acqua naturale.

- Trovata.

Sorride, e richiude il frigo mentre mi sottopone a sguardi inquisitori.

- L'hai trovata la ragazza, Fede?

- Erica, per favore...

Mi si avvicina, conosco benissimo questo suo comportamento e so che sta per mettere su un dolce sguardo al quale non saprei reggere, così mi volto ad accendere la tv.

- Fede...te l'ho già detto. Ho solo fatto un grosso errore, ti prego...non comportarti così con me. Possiamo riparare tutto. Sai anche tu quanto stiamo bene insieme...

- Che hai intenzione di fare?

Cambio discorso. Le faccio un cenno del capo, per ricordarle il suo stato di gravidanza, anche se è così agli inizi che neanche le si nota la rotondità della pancia.

Si incupisce tutto d'un colpo.

- Non lo so. Mio padre ha detto che sono una delusione e non vuole più vedermi.

Mi affianca, sedendosi sul divano. Il suo odore è sempre lo stesso, mi risale su per il naso fino ad inebriarmi la mente di ricordi. Non so se sia più forte l'odio o l'amore che provo nei suoi confronti. In realtà, non so proprio come definirlo.

- Gli passerà.

- Come fai ad essere così freddo? Non sei mai stato così, sei cambiato...

- Mi fai ridere. Dopo quello che mi hai fatto pretendevi che fossi ancora dolce e gentile con te?

Provo a non aggredirla, anche se non è semplice per me mantenere il controllo, soprattutto quando ho la rabbia che mi bolle dentro. 

- Siamo umani, Fede. Possiamo sbagliare...

Gli occhi le si colmano di lacrime, ma io provo disgusto alle sue parole. Ha anche il coraggio di giustificarsi in questo modo. Mi alzo di scatto, gettando il telecomando per l'aria e lascio la stanza.

- Vaffanculo, Erica.

Esco di casa, sbattendomi la porta alle spalle.

Cammino a piedi per la città, a passo svelto. Mi sembra quasi che stia fuggendo da qualcuno, eppure non c'è nessuno dietro ad inseguirmi.
Metto le cuffie alle orecchie, alzando il volume al massimo per isolarmi completamente dal mondo circostante e nascondo le mani nelle tasche dei pantaloni continuando a planare con il capo chino verso il basso. Mi aiuta ad evitare gli sguardi della gente.

Decido di passare dal negozio di Danielle.
Chissà, forse con la speranza di incontrarla per caso proprio lì, proprio nel momento esatto in cui mi trovo a passare io.

Mi fermo per qualche secondo al marciapiede di fronte, quasi volessi sfidare il destino. Ma nulla. Non vedo lei né ho il coraggio di entrare in quel negozio per cercarla.

Tiro un calcio ad un sassolino e vado via.


- to be continued.

Sometimes the hardest thing and the right thing are the same. || BenjieFede FF.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora