28° Capitolo.

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"Nessuno può salvarti,

finché non decidi di essere salvata."


Ormai non vivo più.

Ho dovuto raccontare tutto a Danielle, ed è inutile dire che non l'ha presa affatto bene per il fatto che le ho tenuto tutto nascosto, fino ad ora. Avrebbe voluto starmi vicina ed aiutarmi in qualche modo ma, più o meno tutti hanno avuto questa reazione.
Ormai mi sono arresa all'idea che sarà sempre così, che continuerò a deludere chiunque tiene a me.

Mi sento di impazzire. Ho lasciato anche il lavoro e sono giorni che non esco di casa. Ho spento il cellulare, ho chiuso le finestre, ho rotto i contatti con chiunque, ho sbarrato fuori dalla mia vita ogni essere umano. La paura che quel mostro possa trovarmi sola da un momento all'altro e credermi indifesa mi blocca e mi impedisce di stare serena. Anche a casa non mi sento più sicura, mi guardo continuamente le spalle e le notti continuano ad essere insonni. Il buio mi spaventa ancora di più, come se da un momento all'altro lui potesse materializzarsi all'interno ed aggredirmi.

Sono incatenata in un dolore che mi sta impedendo di vivere, ancora una volta. Sembra essere addirittura peggiore del precedente. Di quello che avevo sopportato a Napoli.

So che tutti sono preoccupati per me, ma so anche che voglio che mi stiano lontani.

Mi alzo dal letto, e volgo lo sguardo allo specchio. La stanza non è per niente illuminata, se non da una fiacca lampadina, ormai non concedo neanche più alla luce del giorno di penetrare attraverso le finestre. Le tende sono perennemente chiuse. Avevo anche dimenticato come fosse la mia immagine riflessa in uno specchio. Ho una cera bruttissima, le occhiaie ed i capelli completamenti arruffati. Mi sento fragile, esausta. Eppure niente sembra interessarmi più.

Non uscirò da qui.

C'è silenzio in casa, ma non so neanche che ora sia. Probabile è che Danielle lavora ancora.

D'un tratto sento dei pugni sbattere sulla porta, sobbalzo e mi tiro più lontana possibile dall'entrata della stanza ma, anche dalla finestra in modo del tutto automatico. Mi ritrovo improvvisamente incastrata nell'angolo dove le due pareti si incontrano. Fredde da farmi rabbrividire. I battiti del cuore sono così forti da sentirli fin nelle orecchie.

- IRIS! IRIS!

Tiro un sospiro di sollievo quando finalmente capisco che è Danielle a bussare e mi trascino giù verso il pavimento, con la schiena contro il muro, venendo a mancare forza nelle gambe. La testa sembra sul punto di scoppiare e la inclino all'indietro fin quando non trova appoggio alla parete. I capelli mi coprono il viso.

- IRIS, APRIMI PER FAVORE! DEVO DIRTI UNA COSA, E' IMPORTANTE! BENJI HA AVUTO IN INCIDENTE!

Ho un colpo a cuore alle sue ultime parole e scopro improvvisamente di essere ancora viva, di riuscire a provare ancora qualcosa. Di essere capace di avere reazioni ed avere l'energia di alzarmi da lì.

Mi fiondo alla porta, spalancandola. Ma, di mia sorpresa mi ritrovo davanti Benji in carne ed ossa, sano e salvo; Danielle che si tortura le dita, con la paura che possa arrabbiarmi e Fede, che a quanto pare è stato anche lui complice di questo inganno. Tutti e tre mi fissano, preoccupati.

- Cosa volete?

La mia voce esce rauca, forse a causa dei giorni trascorsi in silenzio. Mi sorprendo di ricordarmi ancora come si fa a mettere assieme più di due parole.

Assottiglio lo sguardo, e faccio per rientrarmene in camera, ma Benji mi blocca afferrandomi la mano. A quel punto vedo sott'occhio la figura di Danielle e Fede allontanarsi. Capisco che era tutto un loro piano.

Sometimes the hardest thing and the right thing are the same. || BenjieFede FF.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora