Buon salve a tutti! La storia di cui vi parlo oggi è stata davvero complessa da valutare perché gode di uno stile e di una tecnica narrativa del tutto personale. Non troverete molte storie come questa su Wattpad, a dire il vero è la prima del genere che vedo, e per questo mi sono presa un po' più di tempo per recensirla nonostante sia relativamente breve.
GRAMMATICA/LESSICO: Dunque, come spiegherò meglio nella voce "Stile" questa storia ha una doppia anima. Da una parte l'autrice ama la poesia e cerca di trasmettere questa sua passione attraverso una narrazione decisamente poetica; dall'altra, trattandosi di storia in prosa, racconta la vita della protagonista. Ora, ho fatto questa distinzione di "anime" per un motivo preciso: la grammatica. Come saprete esiste una sostanziale differenza fra la prosa e la poesia, e tale differenza è data dal fatto che il primo genere è libero dalle regole di versificazione. Cosa significa? Che non necessita della divisione in versi, delle rime né di altri accorgimenti particolari e tipici della poesia. Quindi dove sta il problema? Ecco, sta proprio nelle "regole". Quando si scrive una poesia, per esempio, le virgole hanno un senso diverso rispetto alla prosa, così come i punti. La punteggiatura in poesia consegna al lettore musicalità e ritmo, mentre nella prosa servono per la fluidità. In questo caso l'autrice ha mischiato le regole: nella prosa, troviamo la versificazione o, almeno, la costruzione di periodi più affini alla poesia.
Nel capitolo 2 leggo:
"Quando ti rubano ciò a cui tieni ti senti mancare. Dentro. Simile ad una (notare l'uso della D eufonica scorretto) vetrata colorata che diviene nera, prima di cadere a pezzi". Qui troviamo due punteggiature tipiche della poesia: mi riferisco al punto forte fra "mancare" e "Dentro", e alla virgola fra "nera" e "prima". Sebbene in poesia quella virgola e quel punto verrebbero considerati potenti nella loro espressività, in prosa rompono un equilibrio, rendendo a singhiozzo la lettura.
Ancora, poco più avanti:
"E briciole ti seppelliscono i piedi, ma sono come spine, dannate spine di una rosa appassita?". In questo caso manca completamente la costruzione della proposizione interrogativa, perciò il lettore si trova improvvisamente davanti a una domanda. Se questa frase la scrivessimo in versi, cambierebbe completamente il risultato:
E briciole seppelliscono i piedi
come spine
dannate spine di una rosa.
Appassita?
Sarebbe bellissimo, non trovate?
Ultimo esempio, per non annoiare ulteriormente:
"Non si vedono nemmeno, i petali". Anche qui, se fosse in versi si trasformerebbe in un enjambement bellissimo ma, trattandosi di prosa, emerge un grosso errore grammaticale: la virgola fra soggetto "i petali" e il verbo "Non si vedono".
Tutto questo per dire che la grammatica di questa storia deve essere riguardata alla luce di una scelta: poesia o prosa? Perché sono due generi diversi che hanno regole differenti.
In generale poi, attenta alla D eufonica. La D è concessa solo se l'iniziale della parola è la stessa vocale della preposizione o della congiunzione. Quindi: a uno; ed entrò...
In alcuni rari casi sei passata alla narrazione passata per poi tornare a quella presente senza che questo fosse giustificato da un ricordo o flash back.
Non ho trovato errori gravi e data la complessità del testo ti faccio i miei complimenti!
Per quanto riguarda il lessico posso dire che nonostante la "pomposità" dello stile sia abbastanza semplice. Le metafore e le similitudini non sono complesse così come il linguaggio che usi. Le parole sono incisive, scelte bene non tanto per la loro musicalità quanto per il loro significato. Si vede che ne hai cura.
STILE: come detto qui ci sono due anime e amo entrambe. Tuttavia, credo che ci sia un motivo per cui i componimenti poetici abbiano una considerevole brevità rispetto alla prosa: la pesantezza. Leggere una poesia è faticoso e occorre spesso, fra una poesia e l'altra, chiudere il libro e riflettere. Un'intera storia scritta ricordando i versi risulta molto impegnativa, talvolta troppo. Secondo me puoi riuscire, data la tua sensibilità stilistica, a trovare il giusto equilibrio formale operando una scelta di direzione. In questo modo la storia acquisterebbe quella piacevolezza che ai più potrebbe mancare.
COERENZA/CARATTERIZZAZIONE: Ecco qui non mi hai convinta. Hikami ha una profondità di linguaggio, una conoscenza delle parole, una sensibilità retorica e metaforica incredibile. È capace di richiamare stati d'animo contrastanti e anche quando ci troviamo in presenza di un bel ricordo avvertiamo ugualmente quell'angoscia di fondo che la caratterizza. Tutto bene dunque? Ehm, no. Più avanti si scopre che Hikami non è mai andata a scuola e, stando alle informazioni che si riescono a prelevare, siamo di fronte a una ragazzina troppo giovane per avere questo spessore letterario. I suoi argomenti, le sue riflessioni si addicono più a una donna matura che a una ragazzina.
Altra considerazione va fatta sul padre: non c'è stacco di stile. Mi spiego, due personaggi non possono avere lo stesso modo di esprimersi e lo stesso stile. Ognuno di loro avrà caratteristiche diverse determinate dalla loro cultura/personalità. Il "pericolo" nell'usare POV diversi è questo: il livellamento dello stile narrativo che va a coincidere con lo scrittore e non col personaggio. Uno scrittore deve dar vita ai suoi personaggi attraverso il loro modo di fare e, soprattutto, di parlare o pensare. In questo caso non c'è differenza. Se non fossero di sesso opposto faticherei a capire chi sta dicendo cosa.
ORIGINALITÁ: Beh, credo di non aver mai letto una cosa simile. Hai creato un'opera tua e ti faccio i miei complimenti!
In generale:
Grammatica: 6/10
Stile: 6/10
Coerenza: 5/10
Originalità: 10/10
totale: 7/10
Consigli: Cerca di trovare un equilibrio narrativo. Spesso la storia risulta pesante da leggere a causa della costruzione poetica tradotta in prosa. Snellisci e rendi più fluido lo scorrere dei pensieri. Quando fai "parlare" attraverso i pensieri Hikami ci sta che usi uno stile particolare, ma alternalo a una prosa più tradizionale. Stabilisci bene l'età della protagonista e magari dai una spiegazione della sua grande cultura lessicale. Cerca anche di caratterizzare diversamente il padre, in modo da dargli vita separandolo da te: tu sei un Dio che dà vita alle sue creature ma esse non devono parlare come te, né essere tutte allo stesso modo.
Vi saluto!
Baci, Barbara.
STAI LEGGENDO
Consigli, recensioni e...
RandomNata come consiglio questa raccolta ha preso una piega inaspettata! Se desiderate avere una recensione andate al capitolo "Recensioni": quando sarà aperto significa che potrete prenotare un posto. Le recensioni saranno divise in due categorie: ✔ sa...