Cap 6

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Paul
Ormai erano giorni che Ashley non mi chiamava per l'esattezza era passata una piena settimana...forse dopo l'ultima non gli ero piaciuto o aveva altro di più importante da fare...
Nel frattempo la settimana era passata tra lavoro sfiancante e piacere negato...non ce la facevo più...era complicata, misteriosa, e tutto la rendeva così eccitante...ma io volevo conoscerla di più...volevo capirla...ma sapevo che mi sarebbe costata tanta sofferenza e un briciolo di odio...
Decisi di andare al club quella sera...volevo vederla...almeno ammirarla nessuno poteva negarmelo...
Arrivato al club ero ansioso erano già l'una passate e la musica si sentiva ancora più forte...decisi di entrare e fare l'uomo...appena entrato mi avviai al bancone e ordinai un martini...a distrarmi dal mio drink fu lei la su voce era arrabbiata urlava contro una ballerina...dopo si avvicinò al bancone...non mi aveva notato forse per la rabbia...ma almeno potevo osservarla in tutto il suo splendore...mi girai per non farmi vedere ma credo che fu tutto inutile..."Inutile che ti nascondi...ti ho visto appena sei entrato" mi disse facendomi girare per poi guardarla negli occhi..."Scusami...come va??"non sapevo cosa dire...qualsiasi cosa poteva farla arrabbiare..."Non sono affari tuoi" e si alzò...le andai contro..."Sono giorni che non mi chiami" si girò..."Perché dovrei chiamarti...mica siamo una coppia" okay tralasciando i miei sentimenti fin sotto le scarpe...ma aveva ragione io e lei non eravamo niente...solo due corpi..."Sono il tuo schiavo ricordi...io ti ho scelta...io ti ho voluta...io..." mi fermò..."Gli schiavi si utilizzano quando si vuole...e tu non hai scelto e non hai voluto niente...quando sei qui dentro e con me..." fece una pausa e si avvicinò di più al mio corpo e continuò..."tu non decidi un emerito cazzo..." per poi toccarmi in basso...rimasi immobile a fissarla mentre se ne andava e si perdeva tra la gente...
Uscì a prendere una boccata d'aria ma a distrarmi fu il mio cellulare che vibrava...un messaggio...

Ashley: Mi hai fatta incazzare...vieni nel mio ufficio...adesso

Ecco ero spacciato...cavolo ma perché devo sempre parlare...stavolta l'avevo fatta grossa...mi diressi nel suo ufficio ed esitai un po per entrare...quando entrai la vidi seduta sulla scrivania..."Chiudi a chiave e siediti" feci come aveva detto e mi misi su una delle poltroncine di fronte a lei..."Cosa hai detto prima che chi sei tu?"cazzo come poteva farmi così effetto..."Sono il tuo schiavo" lei si alzò e venne ancora più vicina..."Allora come tale...ora fai quello che ti dico...ci sono delle regole..." si fermò per mettersi a cavalcioni su di me..."Da domani tu verrai a vivere con me...sei il mio schiavo e dovrai essere attivo...tranne quando devi lavorare...poi non ignorarmi mai...mai intesi odio quando lo fai...e niente stronzate ci siamo capiti..." annuì e incominciò a sbottonarmi la camicia..."Oooh...da come sento vedo che i miei modi ti sono mancati" sapeva i miei punti deboli...e poi era soltanto uno "lei" mi mandava in tilt solo a parlarmi...e già sentivo che non ce la facevo più... finì il suo lavoro con la camicia e incominciò a graffiarmi tutto il petto lentamente..."Che c'è fa male?"non riuscivo a parlare affondava così tanto le sue unghie in me che vidi anche del sangue...si faceva un male cane...ma mi stavo eccitando..."Rispondi" e mi graffiò ancora di più..."Si" graffiò ancora e urlai..."Cosa si...già ti sei dimenticato...Okay ci penso io" si alzò da me e prese da un armadio un frustino..."Alzati così imparerai un po di cose dimenticate" mi alzai...mi girò intorno due volte...ma l'ultima fu fatale...un colpo dritto sulla schiena...mi fece curvare un po..."Ripeti si padrona...se non lo fai possiamo stare qui anche tutta la notte..." Annuì... un'altra frustata..."Si padrona" e fu così anche per le altre dieci che la proseguirono...ormai ero un fuoco...non sentivo niente...tutto era dolorante... posò l'arnese e si avvicinò mi baciò dove aveva appena martoriato..."Bravo..." poi mi toccò di nuovo il cazzo ormai dolorante..."Non vedo l'ora...domani ci divertiremo...ora va...domani a casa mia porta tutto ti voglio lì per le dieci di mattina" annuì mi misi la mia camicia e uscì...ormai inerme sul mio destino.

Una Vita Da DominatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora