Secondo Capitolo

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<<Charlotte, sei pronta? Tuo padre ci sta aspettando in macchina!>> no, non sono ancora riuscita a farmi piacere la nuova compagna di papà, per il momento ho ancora l'ardente desiderio di buttarla giù dal balcone non appena è possibile Ma forse arriverà il giorno in cui la tratterò in maniera più umana. 

Ho appena finito di parlare tramite Skype con la mia migliore amica, Cristina, che adesso è a Madrid da suo cugino. I miei due fratellini l'hanno salutata e lei ci ha fatto conoscere il suo nipotino. E' vero quando dicono che assomiglia tantissimo al padre; sono certa che tra qualche anno gli somiglierà ancora più di ora. Le ho chiesto un parere riguardo a cosa indossare stasera, al tradizionale incontro prima dell'inizio del tour bianconero. 

Dopo un'ora chiusa nella cabina armadio, decido di indossare un abito corto con la parte sopra il seno trasparente ed il resto di esso è un tubino nero; porto ai piedi un paio di sandali neri alti e una pochette dello stesso colore. Papà ha esplicitamente richiesto di indossare questo colore perché da' l'impressione di serietà e sobrietà. Al braccio ho un bracciale d'oro bianco di Tiffany e all'anulare sinistro un anello, sempre dello stesso materiale, con un cuore nero di brillanti -regalatomi al mio diciottesimo compleanno da nonna Allegra. 

Scendo al piano di sotto stando attenta a non cadere per le scale; trovo Deniz ferma ad aspettarmi davanti alla porta d'ingresso con indosso abito lungo e rosso, bello, ma che addosso a lei si spegne del tutto. Ha una carnagione troppo chiara per quella determinata tonalità. Le sorrido falsamente e poi usciamo di casa, richiudendoci la porta alle spalle con molta cautela ed attenzione. Insomma, cerchiamo di non avere un incontro ravvicinato con il marciapiede. 

Come anticipato già da lei, papà è in macchina e sta, ovviamente, parlando al telefono con qualcuno dei suoi più stretti collaboratori. Lo capisco dal tono confidenziale che hanno e l'argomento principale della loro conversazione; ancora una volta Higuain. Spero non ci voglia più di tanto a chiudere questa telefonata. Entrambe saliamo in auto guardandoci bene dallo cadere rovinosamente per terra. Ancora una volta la mia testa mi gioca brutti scherzi, m'immagino di sbattere la testa contro lo sportello dell'auto o  qualcosa del genere. 


Villar Perosa, come ogni anno, è blindatissima per l'incontro di questa sera; ci sono tantissimi tifosi bianconeri che ci salutano dalle strade mentre l'auto prosegue più lentamente, sotto la richiesta di mio padre. E continuiamo così fino a quando non arriviamo ai cancelli della Villa di famiglia, già pronta per accoglierci tutti quanti. Dalle macchina che riesco a riconoscere qui fuori posso dire con certezza che qualche calciatore è già arrivato, ma ovviamente parlo di quelli che non hanno compagne o famiglia. I single della squadra -per intenderci.

Questa serata 'in famiglia' è stata proposta ed organizzata dalla società bianconera al fine di incitare e far sentire il nostro supporto ai ragazzi che dopodomani partiranno per Hong Kong e Melbourne. 

E' la prima volta che presiedo quest'evento insieme a mio padre; negli anni precedenti mamma non mi ha mai permesso di uscire di casa e quindi ero costretta a badare ai miei fratelli più piccoli. Lei, al contrario, si veniva a divertire e magari a sfoggiare i suoi costosissimi abiti firmati e gioielli fatti su misura.

L'atrio interno dalla casa è invaso da personaggi di grande importanza -c'è persino la Tv ufficiale della squadra-, oltre ai calciatori single di cui parlavo prima. Girano in cerca di vittime perfette, i camerieri che tentano in ogni modo di trovare qualcuno che riesca a bere tutti i calici di Ferrari presenti sui loro vassoi. 

Sono certa che non riuscirò ad arrivare sobria a fine serata.

Norberto e Miralem -uno degli ultimi acquisti della Juve- mi vengono incontro salutandomi con una mano mentre l'altra è evidentemente occupata. Con l'ultimo ho stretto un buon rapporto negli ultimi tempi, anche grazie ai nostri amici che spesso ci introducono negli stessi discorsi. Entrambi i ragazzi indossano la divisa della società; una giacca ed un pantalone nero e una camicia bianca che ha sulla parte sinistra lo stemma della squadra. Anche la cravatta è nera, come la giacca e i pantaloni.

Il più bel goal||Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora