Sesto Capitolo.

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<<Cri...come stai?>> le domando prendendo di nuovo posto vicino a lei. Luca è stata una persona molto importante per entrambe, è stato il mio migliore amico e il suo fidanzato però poi la storia è finita male. Molto male.

<<Bene, almeno penso. Sono venuta qui non appena ho finito di parlare con lui. Non ci ho riflettuto molto.>> mi dice ed è sincera. L'avessi incontrato io non sarebbe successa la stessa cosa, avremmo gridato nel bel mezzo del corridoio e la sicurezza ci avrebbe sbattuto fuori dall'hotel. <<Però non ci voglio pensare neanche ora. Char siamo a Las Vegas, andiamoci a divertire!>> rido nel vedere come si alza dal letto, entra nella mia cabina armadio e viene fuori con un vestito corto blu, in pizzo e con le maniche leggere a tre quarti. Senza fare storie, perché so che sarebbero tutte inutili, mi levo l'asciugamano e, dopo aver indossato l'intimo, strappo l'abito dalle mani della mia migliore amica e lo infilo. Dalla valigia prendo un paio di sandali bassi che ho portato proprio perché sapevo che saremmo andate a visitare la città già il primo giorno.

Ieri eravamo in giro per Las Vegas, abbiamo incontrato un paio di ragazzi che abbiamo conosciuto con Alexandra e siamo finiti in una discoteca dopo poco. Ci siamo divertiti tantissimo, abbiamo bevuto e più tardi siamo tornati in hotel per riposarci. E ora, a sole ventiquattr'ore di distanza, sono in stanza a prepararmi per il compleanno di Alexandra. Mi sono portata dietro un paio di abiti ma credo che indosserò il mio preferito; un abito lungo e scuro, con la parte superiore in pizzo che prosegue fino a metà coscia e la gonna è fatta di velo leggero e trasparente. Quando mi specchio sono felice di aver scelto questo qui, la schiena è totalmente scoperta ma mi fa piacere perché in questo modo sarò più fresca. Le scarpe che metto ai piedi sono semplici, con il tacco a spillo molto sottile. Poi torno in bagno per truccarmi, per la prima volta non applico del fondotinta ma in compenso metto l'eyeliner, il mascara e la matita. Decido di far rimanere le labbra al naturale, non ho voglia di mettere del rossetto ora. Sono le otto e mezza, tra poco più di mezz'ora inizierà la festa e io sto ancora aspettando che Cristina finisca di prepararsi ma siccome non riesco più a rimanere seduta sul mio letto, prendo le ultime cose ed esco dalla stanza. La trovo proprio sull'uscio della sua camera, ci salutiamo e insieme scendiamo al piano di sotto. La festa si terrà sempre qui, perciò non usciremo dall'hotel questa sera. Quando entriamo nella sala che ci è stata riservata notiamo quanto è grande e quanta gente c'è a festeggiare Alexandra. Per la maggior parte sono ragazzi, penso che siano quasi tutti suoi ex. Grazie ad un tabellone riusciamo a trovare il nostro tavolo molto velocemente, siamo proprio ad un passo dal tavolo della famiglia della festeggiata e assieme a noi ci sono i due ragazzi con cui siamo uscite ieri sera.

<<Ciao ragazzi!>> diciamo in coro prendendo posto vicino a loro, ci chiedono di cosa abbiamo fatto questa mattina ed io rispondo: << Io sono rimasta in camera fino a questo momento, quindi...>> sorrido a James, il ragazzo che ci ha fatto la domanda. Entrambe prendiamo posto vicino a loro, ci fanno sedere proprio tra di loro e scambiamo qualche parola tutti insieme, poi Cristina e Manuel si isolano da noi.

<<Allora...parlami un po' di te. Lavori?>> mi domanda interessandosi della mia vita. Ci viene versato del Ferrari nel bicchiere più piccolo mentre in quello più grande ci metteremo l'acqua che lasciano al tavolo.

<<Domani inizio, farò da assistente a mio padre nella sua azienda.>> non ho detto bugie, ho solo omesso dei piccoli e insignificanti particolari. Lui non lo scoprirà, mai.

<<Forte, e di cosa si occupa tuo padre?>> continuo a sorridergli mentre cerco di formulare una frase con un senso logico. Da una parte il sorriso di questo ragazzo è disarmante, ma non voglio rivelargli troppo su di me.

Il più bel goal||Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora