Mario & Filippo

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Si chiama Mario. La prima volta che lo notai fu...credo l'anno scorso, infatti, anche se sono al terzo anno (e lui al quarto), solo un anno fa mi sono pazzamente e incautamente cacciata in questa situazione. Al contrario il suo migliore amico Filippo, lo conoscevo fin troppo (ovviamente per fama): era stato insieme ad una mia compagna di classe, di conseguenza, finchè la cosa è durata, tutti stravedevano per questo ragazzo, invece, dal giorno stesso in cui si lasciarono, questi diventò lo stronzo della situazione e per settimane non si parlò d'altro...ma quanto sono patetiche le persone?! Alla fine aveva solo cambiato ragazza, c'è qualcosa di male in questo? Comunque non mi sento di giudicare nessuno perchè la situazione non mi riguarda e nemmeno mi è mai riguardata; quindi me ne sto al mio posto.

Filippo è sempre stato un bel ragazzo, forse più di Mario, e, anche se molte volte sono caduta nella tentazione di andargli dietro per un po', per colpa della sua "figaggine" (mi sono appena inventata una parola) , credo che non ricadrò mai più in questo errore. Certamente a tutte piacerebbe un ragazzo sveglio, intelligente, sensibile, bello (e chi più ne ha, più ne metta!); tuttavia non sempre tutte queste qualità vanno d'accordo tra di loro. Per concludere, Filippo non è decisamente il mio tipo.

Passiamo al caro Mario. Beh...fisicamente parlando, è alto, occhi azzurri e capelli biondi, ma questo non basta per la descrizione di una persona. Beh, so molte piccole cose di lui, di per sè insignificanti, ma per me hanno un valore inestimabile.

Viene sempre a scuola con le blazer basse color verdi pistacchio numero 43, che a me piacciono tantissimo, ora vi starete chiedendo come io faccia a sapere il suo numero di scarpe, beh, la verità è che pur non avendone la certezza matematica, ho uno spiccato senso delle misure e perciò, facendo anche qualche confronto, ne posso essere quasi sicura. Viene spesso a scuola in bici (come me), che, forse vi ricorderete dal capitolo precedente, è bianca. La catena con cui la lega invece è una di quelle pesantissime ricoperte di gomma, la sua è blu. Ripone sempre la bici appena fuori dal deposito e sinceramente non so nemmeno il perchè. Gioca a calcio, come quasi tutti gli individui di sesso maschile che esistono sulla faccia della terra e la sua maglietta da calcio, blu anch'essa, porta stampato il numero 22 sulla parte posteriore. Per principio non ho mai sopportato tutti coloro cha giocano a calcio, ma poi mi sono accorta che è uno sport molto diffuso tra gli individui di sesso maschile e, non potendo odiare tutti, mi sono limitata a stabilire un altro criterio: ora non sopporto quelli che dicono di odiare i fichi d'India pur non avendoli mai assaggiati. Sembra una minchiata, ma in verità dimostra quanto le persone in questo mondo siano guidate dai pregiudizi, chiudo la parentesi. Mario è un partecipe frequentatore della parrocchia che, per ironia della sorte, è la stessa di una delle mie migliori amiche: Alice. Ogni tanto  infatti cerco di recarmi ad alcuni eventi parrocchiali solo per poterlo incontrare e quando riesco anche solo a farmi notare, sono al settimo cielo per tutta la serata.

Di Mario mi piace assolutamente tutto: il modo in cui cammina sperduto per i corridoi e quello in cui si aggiusta i capelli nel tentetivo di essere sempre in ordine; l'espressione che fa quando qualcuno lo contraddice e quella che assume quando fa il cretino con Filippo; adoro la sua voce, che è così melodiosa e per niente roca o baritonale, ma nemmeno stridula come quella dei ragazzini in sviluppo, adoro anche quel viso, che spicca su quel corpo che non è di sicuro quello di un palestrato, ma che a me va bene così com'è; e, infine, mi fa letteralmente impazzire quando le sue labbra vanno a posizionarsi in un sorriso, lo stesso sorriso caratteristico di un tizio comunemente detto Harry Styles, perchè mentre compie questo fantastico gesto, gli si scoprono delle piccole amabili fossette. Ma la cosa che amo di più di Mario è il modo in cui mi guarda quando i nostri sguardi si incrociano, perchè in quei fantastici occhi del colore del mare, riesco a scorgere ogni volta un angolo di paradiso.

#Spazio autrice# Allora, ragazze, com'è questo capitolo?? Sinceramente ci ho messo più tempo a scrivere questo che non quelli precedenti, ma non so il perchè in realtà: uno dovrebbe andare più spedito sulle cose che conosce meglio o no? Comunque io muoio dalla voglia di sapere cosa ne pensate della storia in generale, quindi ogni tanto fatevi sentire.

Baci Silvy

Grazie, EvelinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora