Adrian poggiò Evelin sul bagnasciuga e la volse a pancia in su. Ella apparentemente non dava segni di vita (infatti stava trattenendo il respiro, o comunque cercava di respirare il più piano possibile) e sembrava svenuta. Il bagnino poggiò una mano sul suo petto e cominciò a darle dei colpi secchi per rianimarla. Evelin sputò una piccola quantità d’acqua e in quel momento Adrian le tappò il naso con le dita e premette la sua bocca contro quella della mia amica, suscitando uno sdegno generale e una comune indignazione. Evelin, dopo aver dato qualche colpo di tosse, come per magia aprì lentamente gli occhi, fingendo un’espressione intontita, non potei fare a meno di notare il sorriso soddisfatto di Adrian, che adesso fissava incantato gli occhi, anch’essi verdi, di Evelin. Le diede una mano per rialzarsi, ma appena in piedi lei, impacciata come al solito, inciampò in un sasso e cadde dritta nelle sue braccia. I due continuavano a scusarsi, dando a sé sessi la colpa e intanto ridevano entrambi chissà per quale strano motivo. Che scena patetica… e intanto nessuno era venuto da me per chiedermi come stavo, bah! Decisi di porre fine a tutto questo, così mi diressi verso l’allegra coppietta e presi Evelin per un braccio, sussurrandole a denti stretti:
-Evy, che cazzo stai facendo?-
-Lascia fare a me, ho tutto sotto controllo-
Evelin si voltò per salutare Adrian che la guardava con sguardo sognante, quando lei si avvicinò al suo volto e gli sussurrò qualche parola nell’orecchio. Lui d’altro canto fece un sorrisetto malizioso e assentì con la testa. Ormai era chiaro, tra Evelin e le altre ragazze della spiaggia era guerra dichiarata. Mentre ci recavamo al bar della spiaggia, chiesi alla mia amica il perché del suo gesto. Lei rispose con naturalezza:
-Questo è solo il primo passo per arrivare a Mario-
-Ma cosa c’entra Mario con il bagnino della spiaggia?-
-Dovresti saperlo-
-Non capisco…-
-Già, lo avrei immaginato-
-No, ora mi spieghi seriamente cosa stai tramando-
-Non ci arrivi proprio?-
-No, mi serve un aiutino-
-Si vede che non sai osservare le persone come invece faccio io-
-Wow, qui sono davanti alla signora in giallo junior, i miei omaggi!-
-E’ vero, sono proprio una grande investigatrice- rise compiaciuta
-Vuole essere così gentile da spiegarmi la situazione-
-Ma certamente, signorina. Vede, forse lei non ha mai notato che il bagnino in questione non passa le sue intere giornate a guardare il mare e a subire quelle stronzette che gli ronzano intorno. Al contrario quando si annoia scende dal suo posto di guardia e va a chiacchierare con i ragazzi della sua età. E guarda caso proprio oggi ho visto che si faceva una partitina a briscola con tu sai chi…-
-E quando è successo?-
-Mentre tu ti facevi i tuoi fottutissimi sudoku-
-Ma anche se fosse, non vedo come una partitina a briscola possa interessarmi-
-Domani torniamo in spiaggia e quindi tornerà con il suo gruppetto-
-E in tutto questo noi cosa c’entriamo?-
-Semplice, noi andremo a giocare con loro-
-Perché sei così convinta che Adrian ci chiederà di andare con lui-
-Boh non lo so, forse perché sta sera ho appuntamento con lui?!
-COOSA?!-
-Eh si, mi sa proprio di si-
-Ma tu sei un genio!!-
-Lo so, lo so, anni di esercizio per diventarlo-
La abbracciai forte, tanto che per poco non cademmo a terra entambe, poi un pensiero offuscò la mia mene, così le chiesi:
-Forse ti è sfuggito un piccolo particolare: noi la sera abbiamo il coprifuoco alle 22:30, e comunque non possiamo mai uscire dal college!-
-E’ vero, noi non possiamo uscire, ma lui può entrare-
-Non potremmo comunque farlo salire in casa perché gli host non gli aprirebbero, quindi a meno che non vogliate parlare dal balcone, non si può fare.-
-Non ho mai detto che entrerà dalla porta…-
-Certo che non ti sfugge niente proprio!-
-Modestamente…quando finirà questa avventura ricordati di pagarmi da bere-
-Sarà fatto-
Salimmo le scalette per accedere al bar della spiaggia e ci sedemmo davanti al bancone, chiamando il cameriere. Di fianco a noi stava la malefica coppia Santi-Vellani, che, quando ci videro, smisero di parlare. Filippo si alzò in piedi e si fermò davanti a noi. Poi , rivolto ad Evelin, chiese:
-Come ti senti?-
-Ora sto meglio, grazie, è stata di più la paura-
-Bene, in spiaggia si sono tutti preoccupati moltissimo-
-Non ce n’era motivo, ero in buone mani…- disse guardandomi
-Anche tu stai bene?- mi chiese
-S-si, a-a me però non è successo niente, mi sono solo presa un colpo quando ho visto un pesce enorme!- farfugliai
-Bene, l’importante è che sia andata a finire bene- disse ridacchiando per la mia ultima battuta, salutò e tornò dal suo amico che aveva visto tutta la scena con una faccia inebetita. Evelin sussurrò a basa voce:
-Bingo!- ridacchiammo insieme per la quasi-riuscita del piano di Evelin, poi ordinammo due spremute di ananas e cominciammo a sorseggiare i nostri succhi, scambiandoci di volta in volta fugaci occhiate d’intesa.
Quando uscimmo dal bar, ci imbattemmo in Lisa, una ragazza di un anno più grande rispetto a noi, che, non appena ci vide, piantò i piedi per terra e si fermò di scatto. I suoi occhi neri si ridussero a due fessure e poi disse, rivolta ad Evelin:
-Tu, la prossima volta che vieni al mare, assicurati di saper nuotare, almeno eviterai una figura di merda come quella che hai fatto oggi-
-La tua premura nei miei confronti mi commuove, ma puoi stare tranquilla, farò affidamento su Adrian, magari lui saprà insegnarmi a nuotare bene come te- disse Evelin lanciandole una frecciatina
-Stai lontana da Adrian, lui è mio-
-Potrò anche stare lontana da lui, ma in ogni caso sarà lui che verrà a salvare me-
-Attenta a quello che fai, potresti pentirtene-
-Sto tremando di paura, qualcuno mi aiuti- disse, e le rise in faccia compiaciuta
-Non finisce qui, te l’assicuro-
-Bye bye!-
Evelin mi guardò e scoppiò a ridere, poi disse:
-Che bello quando sei sulla bocca di tutti e quando le persone ti vorrebbero morta!-
-Nell’ultima mezz’ora hai collezionato più nemici tu che non io in una vita intera-
-Alla fine le persone odiate da mezzo mondo, sono quelle che hanno più successo tra le persone dell’altra metà-
-E si è visto…-
-Dobbiamo solo aspettare che l’altra metà di mondo si accorga che esistiamo, ma per questo basteranno le chiacchiere degli altri. Nel frattempo per tu devi tirare fuori il tuo carattere, fai vedere a tutti chi sei, non stare dietro alla mia ombra, ma creati la tua luce-
-Lo farò, puoi starne certa-
Ci avviammo insieme verso casa perché subito dopo cena avremmo dovuto favoreggiare l’intrusione di un estraneo in casa nostra. Cosa che infrangeva una mezza dozzina di regole, ma infondo che importanza aveva, non è forse vero che il fine giustifica i mezzi?
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Grazie, Evelin
Chick-LitTutto quello che leggerete in questo libro è reale. Qui subentra la vita vera, quella che viviamo tutti noi. Quella che molti di noi non sopportano e quella che alcuni non riescono a cambiare. Come si fa ad andare avanti quando tutto il mondo sembra...