Jake mi guardò allibito e cercò di trattenermi più a lungo, ma io sembravo un cavallo impazzito, mi dimenavo con grande forza (e senza alcun ritegno), pur di liberarmi dalla sua stretta. Quando finalmente riuscii ad allontanarlo per un attimo, mi precipitai a grandi passi sulla scalinata che conduceva al nostro tavolino e in pochi secondi fui in cima. Mi sedetti al mio posto, guardando Evelin con uno sguardo truce.
-Che cazzo mi hai fatto fare??- sbottai
-Sei stata bravissima, dovevi vedere la scena da qui-
-Evelin, non mi sto divertendo! Siamo venute a questa festa con un unico obiettivo, ricordi?-
-Certo cara, ma non si può dire che sia stato un fiasco totale! Per lo meno ti sei resa desiderabile-
-Desiderabile un cazzo! Lui è timido! Non riuscirò mai ad avvicinarlo se non capirà che non faccio giochetti con lui!-
-Ma tu non puoi dare l'impressione che non aspetti altro che lui! La vita è troppo breve per aspettare e correre dietro ai sogni! E sinceramente, qui le cose stanno in questo modo: o quel pesce lesso si dà una svegliata e si dà da fare, oppure perderà la più grande occasione della sua vita, nonchè una ragazza fantastica come te-
A quel pensiero sentii un leggero prurito al naso, segno che di lì a poco mi sarebbe scesa una lacrima.
-Ma...io...io lo amo!- E scoppiai in un pianto inconsolabile, al che Evelin si alzò dal tavolo, scusandosi con i ragazzi inglesi che si erano aggiunti, e venne ad abbracciarmi.
-Senti, l'ultima cosa che voglio è vedere te che soffri per una seppia, però è molto probabile che tu ti sia innamorata dell'idea di essere innamorata, e non di lui. Insomma, Silvia, pensaci: quante ragazze sbavano dietro a lui? Nessuna! E lo sai perchè? Perchè non è il genere di ragazzo che in genere piace. Sarà pure gentile, educato e non farebbe mai del male a nessuno, ma con i suoi modi riservati non fa in modo che la gente si avvicini a lui! Questo è ciò che penso, anzi ti dirò di più. Sarebbe assolutamente il massimo se tu ti mettessi con un'altra persona. Forse allora rimpiangerebbe il suo comportamento!-
Considerai quell'idea, che non mi aveva mai sfiorata fino a quel momento.
-Non sono quel genere di persona che prende in giro la gente: come farà a capire che io lo amo se mi metto a fare la troia in giro?-
-Infatti lo capirà, se non l'ha già capito, ma allora sarà troppo tardi-
-Mi stai dicendo che non ci sono possibilità che questa storia finisca bene?-
-Ti sto dicendo che tu sei troppo per lui e perciò tu non farai alcuna fatica a rimpiazzarlo-
-Forse troverò qualcun'altro, ma non riuscirò mai a dimenticarlo, non riuscirò mai a sentirlo nominare senza che il cuore mi batta all'impazzata, non riuscirò mai a guardare in faccia un ragazzo senza vedere lui-
Alzò gli occhi al cielo, forse considerandomi patetica e poi esclamò: -Finiamola con questa discussione, perchè vedo che ti stai deprimendo ogni minuto di più. Forza, diamoci dentro!- Mi fece un occhiolino e, stringendmi la mano, mi condusse sulla pista da ballo. Certamente quella sera Evelin non voleva passare inosservata e a tal proposito, dopo aver realizzato che non avrebbe mai acchiappato un uomo ballando compressata in quel mucchio di gente, salì su un divano e cominciò a muversi al ritmo di musica. Un sorriso malefico affiorò sulle mie labbra e subito seguii i passi della mia amica. Così ci ritrovammo in una posizione strategica: noi vedevamo tutti e tutti vedevano noi. Bella mossa, proprio. Non impiegai molto tempo ad individuare la posizione di Mario e del suo gruppo di amici. Cominciai a spiare le loro mosse e vidi che Filippo, che era di fronte a me, sussurrò qualcosa nell'orecchio di Mario, il quale subito si voltò di scatto. BUM!. Un colpo al cuore. I suoi occhi dritti nei miei. Rimasi incantata (e a quanto apre pure lui). Poi di colpo mi sentii più ridicola che mai e abbassai lo sguardo imbarazzata, continuando a ballare sul mio divano. Ad un certo punto realizzai di essere rimasta da sola perchè Evelin non era più di fianco a me. Ci mancava solo questa. Mi ero distratta un attimo solo (forse) a causa di quei fottutissimi occhi perfetti e in quei pochi secondi avevo già perso la mia amica...perfetto! Pensai alla discussione che avevamo avuto poco prima e nella mia mente iniziava a farsi strada l'idea che forse lei aveva ragione. Eccome se l'aveva! Basta, in qualche modo dovevo togliermi quel ragazzo dalla testa, non importava quanto tempo ci sarebbe voluto, ma dovevo assolutamente fare qualosa. A che cosa mi sarebbe servito starmene con le mani in mano? Quindi cominciai a sfruttare al meglio la serata: andai con passo deciso verso il bar e ordinai un Cosmopolitan. Lo buttai giù tutto in un sorso e presi subito dopo una Vodka lemon. Chissà quanto alcool buttai giù quella sera, ma non fu l'ultima cosa che feci a quanto pare, perchè durante il viaggio di ritorno a casa, nell'aprire la pochette, ci ritrovai dentro una mezza dozzina di fogliettini sgualciti, su tutti vi era scritto un numero di telefono e sotto ad esso si leggeva la fatidica scritta:
"Call me"
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Grazie, Evelin
ChickLitTutto quello che leggerete in questo libro è reale. Qui subentra la vita vera, quella che viviamo tutti noi. Quella che molti di noi non sopportano e quella che alcuni non riescono a cambiare. Come si fa ad andare avanti quando tutto il mondo sembra...