•Capitolo 2•

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Mikasa arrivò all'ospedale.. Ma non sapeva dove si trovava Eren, così chiese  informazioni ad un'infermiera <Mi scusi sa dove posso trovare la stanza di Eren Jeager?> e lei rispose <è all'ultimo piano, stanza 17>

Si fiondò nell'ascenzore e quando entrò nella stanza 17 trovò il commissario Smith e con sua sorpresa, Armin ed Annie. Ma nessuna traccia di Eren.
<D-dov è Eren?> chiese con il fiatone.
<stiamo ancora aspettando che lo portino qui.> rispose Smith.

Si aprì la porta della stanza ed entrarono i dottori con Eren sul lettino a ruote.

<E-Eren...> disse l'asiatica con il cuore in gola. <come sta?>
<mi dispiace ma il suo ragazzo purtroppo-> il dottore venne interrotto.
<non è il suo ragazzo. È il mio!> precisò Annie con fare scocciato.

In quel momento Mikasa avrebbe voluto buttarla giù dalla finestra e vederla morire sull'asfalto.. Ma non lo fece perchè non voleva peggiorare la situazione.

Il dottore si schiarì la voce: <come stavo dicendo, purtroppo Eren è in coma... E pensiamo che non si sveglierà facilmente..>
<oh no....> disse tremando Mikasa, che con gli occhi lucidi era rimasta impalata a guardare Eren..
<Mikasa tutto ok?> chiese Armin, ma Mikasa non rispose.. Apriva la bocca ma non riusciva ad emettere un suono.
<Mikasa calmati, respira!> esclamò Armin preoccupato.
Finalmente Mikasa riuscì a parlare.
<Lasciatemi sola con lui> disse fredda.
<Prima voglio stare io da sola con lui.> ribattè Annie guardando male Mikasa.
<Ora basta! Uscite tutti fuori da questa stanza!> gridò Mikasa, che ormai era esaurita.... Il trucco le era colato tutto quanto, le guance erano più pallide del solito, i capelli erano spettinati e come se non bastasse, la sua gonna bianca si era anche macchiata.
<Senti brutta strega made in china, io sono la sua ragazza, EREN VUOLE ME!>
Mikasa stava per menarla quando qualcosa, o meglio, qualcuno la fermò.
<Mi...kasa...> era Eren che parlava. <Mi....ka..sa> la sua voce era debole.. E parlava nel sonno..
<Eren, sono qui. Vicino a te.>
Mikasa prese la mano di Eren e la strinse.

La bocca di Eren si curvò formando un piccolo sorriso di sollievo

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La bocca di Eren si curvò formando un piccolo sorriso di sollievo.
E anche Mikasa sorrise insieme a lui.
<mh, io me ne vado. Tranquillo amore mio, verrò a trovarti domani.> disse Annie calcando "amore mio"
Ma Mikasa non ci fece caso e continuò a tenere la mano ad Eren.
<Mikasa, io purtroppo devo tornare a lavoro... Passerò oggi pomeriggio.> disse Armin abbracciandola.
<va bene, io resto qui.> rispose lei ricambiando l'abbraccio.
Salutò anche il commissario Smith ringraziandolo e poi tornò a sedersi vicino al letto di Eren.

*la notte*
Mikasa decise di passare la notte all'ospedale, ma venne svegliata da una voce che ripeteva...
<G-g-giganti....>
Era Eren.
<G-giganti....>

"Giganti? Ma cosa vuol dire?"

<Giganti..>

"Starà sognando dei giganti."

Dopodichè Mikasa si addormentò. L'indomani non sarebbe andata a lavoro.

I giorni passavano.. Ed Eren stava sempre peggio... Non dava molti segni di vita.. Era sempre lì, in quel dannato letto d'ospedale. Mentre un lungo sonno profondo si appropriava del suo corpo, il tempo intorno a lui scorreva velocemente.

Arrivò il 10 febbraio. Il trentesimo compleanno di Mikasa. Ma Eren non si era svegliato... Ogni giorno vederlo collegato a tanti apparecchi per controllare il battito del cuore, la pressione e la glicemia, era una pugnalata in pieno cuore per Mikasa.
Annie non si faceva sentire da un anno, e nessuno sapeva dove fosse o con chi.
Ogni giorno che passava, l'amore di Mikasa verso Eren aumentava.. E non c'era un solo giorno in cui lei lo lasciasse solo.

La ragazza diede un bacio sulla fronte al ragazzo. <Vado a lavoro, ci vediamo più tardi.> disse poi.

I dottori non sapevano cosa fare, le ripetevano sempre: "lascia perdere, torna a casa" oppure "non ha alcuna speranza di sopravvivere... Non si risveglierà più" ma lei non ascoltava.. Restava lì, ferma a fissare il suo amore... Il suo amore impossibile.
Non smetteva mai di sperare che un giorno, avrebbe di nuovo ascoltato la voce del suo amato, lo avrebbe visto seduto ad occhi aperti, senza tutti quei fili sparsi sul petto.

30 marzo. Quarantesimo compleanno di Eren. Erano passati ben quindici anni da quando lui aveva avuto l'incidente.. Il suo corpo continuava a crescere ma non dava nessun segno di vita a parte il battito cardiaco.
<auguri amore mio.> disse Mikasa..

In tutti questi anni erano cambiate molte cose: Mikasa era diventata la più brava e la più famosa wedding planner della città, Armin aveva ottenuto un nuovo lavoro come giornalista in TV, Annie aveva aperto un'atelier tutto suo ed il commissario Smith era andato in pensione.

C'era solo un'unica cosa, che nonostante il tempo non era cambiata per niente: l'amore di Mikasa verso Eren.

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-Ross

•La vita inizia a 45 anni• (EREMIKA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora