Capitolo tre.

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Sono stata circa un'ora a sistemare tutte le mie cose,finalmente ho finito e mi butto esausta sul mio nuovo letto.
Non vedo l'ora di tornare a casa,questo posto fa schifo.
Preferirei andare a scuola,e non esagero!

Il rumore assordante di una tromba risuona in tutto il bosco.

"Che cosa succede?"
Domanda Melissa preoccupata.

"È ora di pranzo,dobbiamo andare in mensa."
Ci informa Stella che probabilmente è già stata in questo posto.

Le seguo in mensa solo perché sto morendo di fame.
Credo funzioni come a scuola, perciò prendo un vassoio e mi metto in fila.
C'è tantissima gente...cosa ci trovano di bello in questo posto?
Anche la mensa è divisa tra Lucciole e Marmotte, mi sembra di essere ad Hogwarts, lì sarei sicuramente Serpeverde.
La donna che serve il cibo versa sul mio vassoio una strana sostanza verde, le sorrido debolmente e vado via, getto quel coso nella spazzatura, e cerco con lo sguardo mia sorella.
È ad un tavolo con le sue amiche, non voglio disturbarla, così mi siedo ad un tavolo da sola facendomi gli affari miei.
'Sono solo tre mesi,passeranno.'
Ripeto sempre a me stessa.
Mentre osservo le persone qualcuno si siede al mio tavolo, Stella.

"Come mai sola?"
Mi chiede mentre inizia a mangiare quella poltiglia, ma come fa?

"Non conosco nessuno, e non mi interessa farlo."
Rispondo acida come sempre.

"Vorresti passare tre mesi completamente da sola?"
Chiede ironica.

"Non vedo il problema."
Rispondo scocciata.
"E tu non conosci nessun altro?"
Sbuffo fissandola.

"Oh, io conosco tutti qui. Ci vengo da quando sono nata,insieme a mio fratello. Volevo solo farti compagnia."
Mi sorride.

"Bhe grazie ma non ne ho bisogno. Perché non vai da tuo fratello?"
Sbuffo ancora.

"Non posso, lui fa parte della squadra avversaria."
Mi informa ancora una volta di una cosa che non mi interessa minimamente.

"Interessante."
Dico ironica.

"Come mai sei così simpatica?"
Chiede anche lei ironicamente.

"Forse perché mi hanno costretta a venire in questa merda di posto, quando io dovrei essere alle Hawaii!"
Mi lamento con lei, non so perché.

"Ehi, non so perché tu sia qui e non alle Hawaii, ma non criticare questo posto che per molti di noi è...tutto."
Mi dice seria.

"Allora non so cosa vi passi per la testa,perché questo posto fa abbastanza schifo."
Rispondo più acida che mai, forse mi sta arrivando il ciclo.

"Non so perché volevo essere gentile con te, dato che sei la nuova arrivata e non conosci nessuno oltre tua sorella. Scusa,non ti disturberó più!"
Dice alzando la voce e andando via furiosa.
Il casino che c'era prima a mensa non c'è più, e mi accorgo che tutti mi stanno fissando.
Inizio a stancarmi di questa situazione.

"Beh cosa guardate? Continuate a mangiare!"
Dico alzandomi e tutti riprendono a fare ciò che stavano facendo.

Cammino rapidamente verso il mio bungalow ma mi fermo quando sento una voce chiamarmi.

"Ehi aspetta."
Un ragazzo alto dagli occhi verdi e i capelli di un rosso acceso si avvicina a me, ha un viso familiare.

"Cosa vuoi?"
Sputo fredda.

"Perché mia sorella ti stava urlando contro?"
Mi chiede.
È il fratello di Stella.

"Che ti interessa?"
Voglio solo tornare nel bungalow.

"È mia sorella, la conosco. Non si arrabbia mai con nessuno, specialmente se le persone non le conosce."
Dice facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Tu devi essere quella nuova, la sorella di Sam."
Continua e io annuisco.
"Beh benvenuta."

"Grazie ma, non resterò qui dentro ancora per molto."
Rispondo riprendendo a camminare e lui continua a seguirmi.

"Perché?"
Mi domanda.

"Perché non voglio stare qui."
Dico fermandomi di nuovo.

"E allora perché sei qui?"
Mi domanda ovvio.

"Fatti gli affari tuoi,cavolo!"
Urlo guardandolo negli occhi.

"Come siamo scontrose."
Ridacchia divertito.
I suoi occhi verdi sono incastrati nei miei azzurri ghiaccio, ma non ho intenzione di abbassare la guardia.
"Evidentemente non ti hanno insegnato le buone maniere. O forse sì, voglio dire, tua sorella è un angelo."
Mi sta sfidando?

"Io e mia sorella siamo completamente diverse,e tu non sai niente né di me, né della mia famiglia."
Rispondo cercando di mantenere la calma.

"Ti ho già inquadrata."
Dice con un sorrisetto beffardo.

"Sentiamo."
Sbuffo incrociando le braccia.

"Sei una di quelle ragazze che si trova sempre nei guai,a scuola crei solo casini e prendi pessimi voti. Fumi solo per sentirti figa e vorresti comportarti da grande, ma sei solo una bambina."
Apro la bocca per dire qualcosa ma, niente. Non riesco ad emettere un suono.
Mi ha lasciata senza parole, non era mai successo che qualcuno mi lasciasse a bocca aperta. Questo tizio mi sta già irritando e non conosco nemmeno il suo nome. Lui non sa nulla di me e me la pagherà, oh sì.
Giro i tacchi spostando i miei lunghi capelli neri all'indietro e cammino spedita verso il bungalow, mentre lo sento ridere.
Oh, vedrà di che pasta è fatta una Lucciola, o meglio una Thompson.

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