Capitolo nove.

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"Perché l'ha fatto?"
Chiedo a mia sorella.

"Da come ho capito voleva vendicarsi per la storia dei capelli verdi...Ma non voleva esagerare, non sapeva ciò che ti è successo da piccola."
Spiega Sam.

"Chi ha vinto?"
Chiedo, anche se è l'ultima cosa di cui mi importa.

"Noi! Solo grazie a te!"
Esclama felice, almeno una buona notizia c'è.

"E Luke? Lo hanno messo in punizione?"
Chiedo, merita una dura punizione.

"No...lo hanno solamente sgridato."
Spiega.

"Ma non è possibile! Io a momenti affogavo e lui se la cava così? Oh no, non finisce qui!"
Dico mettendomi a sedere.
La guerra è ufficialmente ricominciata.

"Dai Sarah non dire così, che poi mettono in punizione te."
Mi informa Sam.

"Beh questo non mi interessa,
avrà quello che merita."
Affermo decisa.
Oh, se Luke pensa che finirà qui, si sbaglia di grosso.

Durante il pomeriggio attraverso il campo per andare da Luke, giusto per avvisarlo di quello che gli succederà a breve.

"LUKE!"
Urlo bussando al suo bungalow.
Luke mi apre la porta con faccia totalmente assonnata, probabilmente stava dormendo...senza maglia.
Non appena focalizza la mia immagine, assume un espressione terrorizzata e si affretta a chiudere la porta, ma io riesco a non farla chiudere ed entro velocemente, richiudendo la porta dietro di me.

"Okay,senti mi dispiace non avevo idea di quello che stavo facendo. Non doveva finire in quel modo, mi sono spaventato a morte e sono stato con te tutto il tempo, sono andato via appena è arrivata tua sorella."
Spiega velocemente indietreggiando.

"Ti credo."
Gli sorrido falsamente.

"Davvero? Quindi posso stare tranquillo?"
Domanda sereno.

"Sì, certo."
Dico ironica voltandomi verso la porta.

"E questo? che significa? No aspetta, Sarah!"
Mi chiama Luke quando ormai sono già uscita dal suo bungalow.
Attraverso di nuovo il campo per arrivare alla mia casa, ho un sorrisetto stampato sulla faccia e improvvisamente sento dei passi dietro di me.
Luke mi ha seguito, e non si è nemmeno degnato di indossare una maglia, ma non ha freddo?

"Sarah aspetta."
Dice facendomi voltare.

"Cosa vuoi ancora?"
Chiedo sbuffando.

"Chiederti scusa,davvero."
Forse è sincero, ma a me non interessa minimamente.

"Accetto le tue scuse Luke, ma non puoi passarla liscia così."
Lo informo.

"Ma perché no? Cazzo Sarah, perché devi sempre essere così vendicativa?"
Domanda alzando la voce.

"Mi dispiace, sono fatta così. "
Rispondo semplicemente.

"No, non è solo questo. Avanti parla."
Dice avvicinandosi.

"Senti,Luke. Mentre ero sott'acqua, con te che mi tenevi bloccata lì sotto, mi sono sentita davvero male.
Hai resuscitato in me dolorosi ricordi, che mi hanno rovinato l'infanzia."
Spiego, ma ancora una volta, non si tratta solo di questo.

"E mi dispiace tantissimo per questo,Sarah! Io non avevo idea del trauma subito da piccola, te lo giuro. Ma so che dietro il tuo essere così maledettamente vendicativa, c'è dell'altro."
Scoperta.
Lo fisso per un pó, senza sapere cosa rispondere, così mi volto e riprendo a camminare.
Mi trattiene per un polso costringendomi a girarmi.

"Guardami negli occhi, e dimmi la verità. "
Tiene la presa sul mio polso ben salda, ma senza farmi male.
Mi fissa e con lo sguardo mi incita a parlare.
Siamo troppo vicini, sento che l'aria intorno a me diminuisce, e questa cosa non mi piace.

"Ascolta,Luke. Tu non conosci me e non conosci la mia storia. Questo tuo voler sempre sapere tutto su tutti,mi innervosisce. E no, non c'è nessun altro motivo dietro il mio essere vendicativa, semplicemente sono fatta così."
Spiego liberandomi dalla presa.
Mi lascia andare ma continua a fissarmi insistentemente.
I suoi occhi perfettamente verdi, sono incastrati nei i miei occhi color mare, un mare pieno di squali.

"Io non ti credo, ma lascerò perdere solo perché sono stanco di discutere con te. A presto, Sarah."
Dice per poi voltarsi.

"A presto sì."
Urlo troppo tardi, quando ormai la sua figura è già scomparsa tra gli alberi.

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