We have to go...
Due ore di preparativi e ultimazione, intervallate da brevi momenti intimi, passarono troppo velocemente. L'ansia e l'adrenalina scorrevano nel corpo di lui, e un qualcosa di simile avveniva nei meccanismi di lei. "Siamo sicuri Halooceena?" " Si. Non c'è più tempo per i ripensamenti. Andiamo." . Lei indossò il giaccone che aveva la prima volta che l'aveva incontrato e lui una felpa; entrambi incappucciati, uscirono dall'appartamento. Nei tasconi l'occorrente, e il peso della salvezza dell'umanità. Taquero per tutto il tragitto, un silenzio carico di tensione. Con la paura di rovinarlo per una scemenza o un inutile sentimentalismo che avrebbe potuto mandare a rotoli l'intera missione.
Senza nemmeno rendersene conto si ritrovarono davanti all'imponente e minaccioso palazzo. Da vicino metteva i brividi, con quel groviglio di cavi grossi come copertoni d'auto pre-catastrofe, dove scorreva la fibra, verdi e pulsanti, come vene delle appendici della Rete. Si fissarono per poco, lei in un nanosecondo posizionò il distorci-segnale e un forte clangore stava a indicare il blocco dei robot di ciascun piano. "Ora." gli intimò Halooceena. Salirono le scale fino al primo piano, dotato di una fioca illuminazione. Il tempo di fare due passi che... "Aaaah!" gridarono all'unisono. Parte del pavimento cedette sotto il loro peso e caddero nei sotterranei. Dei parallelepipedi grigi pieni di circuiti e lucine dominavano la stanza. Non vi era altro che quegli arnesi ingombranti. "E questi?" chiese Xavier a dir poco impaurito. "Non si sono disattivati, che fanno...?" "Sono vecchi server a cui si allaccia Internet e su cui è basata la sua forza" diceva mentre leggeva le informazioni che le apparivano in testa scannerizzandoli. "Raccolgono la maggior parte dei suoi dati. Non pensavo esistessero ancora, è da un millennio che non ne trovo. E non siamo riusciti a vederli perché schermati e isolati qui sotto. Hai con te un mini PC o simili?". Lui fece di si con la testa, un po' infreddolito per la bassa temperatura impostata per far lavorare meglio quegli scatoloni di metallo. "Bene, dammelo." . Non se lo fece ripetere due volte. Il dito della cyborg si aprì e divenne una USB. La inserì nel portatile di fortuna e caricò i dati necessari per lo smantellamento passo per passo dei server. "Ecco, qui c'è tutto quello di cui hai bisogno. Rimani qua a fare ciò in cui sei bravo. Mi saresti solo d'intralcio su, non sei in grado di fare 100 piani e più rapidamente prima di essere scoperti." . Il volto del ragazzo si trasformò in una maschera di tristezza, e vedendolo così, sentì una fitta all'altezza del petto, ignara dell'origine. "A dopo." gli disse. La freddezza robotica di lei lo riportò violentemente alla realtà e alla sua cruda verità. Ma non si arrese, e provò a dirglielo lo stesso con la speranza di colpirla. "Lo spero... Ti amo..." le sussurrò mentre una lacrima gli solcava una guancia. Riuscì nel suo intento, infatti la ragazza faticosamente cercava di uscire dalla stanza, ma un qualcosa di sconosciuto la tratteneva. Una travolgente ondata di emozioni la costrinse a girarsi e buttarsi tra le sue braccia. Iniziò a perdere uno strano liquido dai bulbi oculari e sentiva la necessità di stringerlo forte. Stettero così per qualche minuto. Gli unici rumori nel sotterraneo erano il battito cardiaco pesante del ragazzo e... No, non era possibile. C'erano ben due battiti cardiaci, di cui uno leggermente arrugginito, ma c'era! E non vi erano umani nell'edificio. Xav se ne accorse, la prese per le spalle con gli occhi umidi e la speranza dentro, appoggiò un orecchio sul petto di lei, e constatò che aveva ragione. "Hal, mi ami anche tu...?" . Aveva paura della risposta in quel momento, ma doveva tentare. "I... Io..." e nel mentre che provava ad articolare una frase il suo cuore accelerò notevolmente, quasi a voler schizzar via dal suo aggraziato esoscheletro di metallo. "Mi basta questo. Halooceena, amore, piccola, sei molto più di una stupida macchina. Ci ho visto lungo in te. Ecco perché ti amo e ne sono più che convinto ora, e immagino anche tu, vista la tua reazione. Va, che dobbiamo salvare il mondo" e con un sorriso mesto la scostò delicatamente e la salutò, dandole un rapido bacio sulle labbra, che le mise le ali ai piedi.
STAI LEGGENDO
Under Them
Science FictionUna combinazione di Fantascienza e Cyberpunk per dare vita alla storia di Halooceena e Xavier, un infinitesimo delle persone che come loro sono sotto il controllo delle macchine. Under Them. Solo leggendo capirete il motivo della copertina e il suo...