Instructions and Wastes
Halooceena cominciò a squadrare pezzo per pezzo, nel frattempo che il suo cervello si surriscaldava alla ricerca delle informazioni necessarie. Purtroppo era uno tra i pochi umanoidi rimasti e una volta unitasi alla elite di fidati della Rete venne modificata aggiungendo vari limiti alla sua mente e vecchi firewall, cosicché non potesse frugare completamente negli affari del capo. Decise di cercare le istruzioni e i progetti riguardanti il suo modello, e grazie al PC di Xavier ultrapotenziato la trovò nel tempo di sistemarsi meglio sulla sedia. Andò alla sezione "Modifiche", e vide come si potevano apportare e/o eliminare. Cominciò a leggere le 573 pagine sull'argomento e finì nemmeno mezz'ora dopo. Constatò che era fornita di un pannello situato nella costola destra, e tramite un cacciavite, dopo aver staccato temporaneamente la pelle sintetica che ricopriva il suo involucro in fibra di carbonio, tolse la vite che lo manteneva chiuso. Fin qui c'era arrivata al tatto, ma quando si ritrovò costretta a inserire un'infinità di codici per decriptare e annullare le limitazioni fatte, incappò in uno stupido problema tecnico: possedeva quella che secoli fa le donne definivano "terza abbondante". Almeno non ricadeva floscia sull'apertura, altrimenti avrebbe potuto utilizzare solo una mano per digitare. Prima di dirigersi in bagno alla ricerca di uno specchio, controllò se dovesse far altro, e allora fece partire una scansione interna delle violazioni nel mentre che si toglieva la canottiera, altro intralcio. Non capiva il motivo degli indumenti, ma gli umani li mettevano e allora doveva farlo anche lei. E così si trasferì nell'altra stanza.
* * *
Xavier era arrivato alla discarica, e silenziosamente, cominciò a scavare, sperando di non trovarsi per le mani il cadavere di qualcuno morto esanime dalla fatica di cui nessuno aveva ancora menzionato ai robot per buttarlo nella fornace. Ripensava a quella ragazza, così singolare, e bella... Si chiedeva perché dovesse scappare dalla Rete e in cosa fosse invischiata, doveva essere qualcosa di tanto grave, ma non aveva nemmeno la pallida idea di un ipotesi plausibile a riguardo. Continuava a cercare, inginocchiandosi sul cumulo per analizzare più da vicino gli scarti: alcuni si potevano ancora usare, ma erano abbastanza ingombranti e di sicuro nelle tasche non sarebbero di certo passati inosservati, così li lanciava nella sacca da consegnare a fine turno. Ma per sé non aveva niente, forse anche qualche cavo sarebbe bastato, il resto l'avrebbe fatto con quello rimasto a casa. La sorellina invece, con quel suo sguardo vispo e curioso, e gli occhioni luccicanti di gioia, scuri e profondi come quelli di Halooceena, aveva le mani magiche: le affondava fino alla spalla nel mucchio e scovava sempre il pezzo migliore, inconsapevolmente visto che aveva solo 5 anni. Come l'ultima volta che l'aveva vista, inerme, sul letto dei suoi mentre la abbracciavano disperati. Gli mancava terribilmente, e ogni qualvolta fosse troppo stanco, la vedeva correre con un sorriso beato in volto, saltando da un rottame all'altro. Eccola lì infatti, stava scappando da lui, coi suoi lunghi capelli castani che volavano quasi non riuscendo a seguirla talmente era veloce, voleva giocare la sua piccola Kirah, la sua risata fragorosa, spensierata e cristallina stonava col grigiume e la disperazione del luogo. Era stremato da quanto stesse correndo, doveva raggiungerla... ma si fermò a riprendere fiato. Chiuse e riaprì gli occhi, alzò lo sguardo, ma di lei non v'era più traccia. Le altre persone presenti lo stavano fissando basiti, ma non appena se ne accorse, ripresero a setacciare le montagne di rifiuti tecnologici facendo finta di niente. I robot si erano rassegnati dal primo minuto che aveva trascorso così, gli capitava spesso di trovarsi in certe situazioni, e non era l'unico ad essere impazzito vivendo, o meglio, sopravvivendo a quello stato di degrado eccessivo. "Cazzo, le allucinazioni, di nuovo..." pensò ad alta voce. Era da tempo che non si ripresentavano, forse quel rivangare i ricordi insieme alla ragazza le avevano risvegliate...
Ritornò alla sua postazione, dove vi era la sacca abbandonata a sé stessa, un tantino lontana da dove si è ritrovato prima, e assorto nei suoi pensieri, riprese a rovistare nel mucchio.
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Under Them
Ficção CientíficaUna combinazione di Fantascienza e Cyberpunk per dare vita alla storia di Halooceena e Xavier, un infinitesimo delle persone che come loro sono sotto il controllo delle macchine. Under Them. Solo leggendo capirete il motivo della copertina e il suo...