XV

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I musicisti stavano suonando una complicata musica popolare, fatta di strumenti a fiato e tamburi di vario genere e grandezza. Due uomini di mezza età li accompagnavano, cantando. I servitori facevano avanti e indietro con diverse pietanze e bibite da offrire agli ospiti.
C'era un gran baccano e una gran confusione. Gli invitati parlottavano a voce alta fra di loro, altri ridevano a squarciagola ubriachi di vino e altri ancora ballavano. Selim era seduto sulla sua sedia a forma di trono e osservava Ibrahim e Freya, entrambi vestiti di bianco, ballare al centro della sala. L'anello nuziale brillava sui loro anulari.
Freya era vestita con un meraviglioso vestito bianco, realizzato dai migliori sarti del regno. Era molto semplice, ma era esattamente quello a renderlo così bello. Sul corpetto c'erano delle perle sparse qua e là, la gonna era gonfia, la coda lunghissima e il velo era molto spesso e color panna, più scuro rispetto al vestito, ed era tenuto sul capo da un piccolo diadema in oro bianco. Il viso era truccato in modo molto pesante e i capelli erano stati acconciati in modo semplice. Era bellissima ed era felice, non aveva mai smesso di sorridere durante tutta la cerimonia e il ricevimento.
Ibrahim, ovviamente, era di una bellezza tale da togliere il fiato. Il suo completo non era bianchissimo, come il vestito di sua moglie, ma leggermente più scuro, tendente al beige. Sulla testa portava un copricapo abbinato con una perla viola al centro e una piuma di pavone. Sorrideva, anche lui, per mantenere le apparenze. Infondo, nessuno lo aveva mai visto sorridere veramente a corte, quindi se avesse sorriso troppo, gli ospiti se ne sarebbero accorti.
-E così, mia cara Hurrem, Ibrahim si è sposato. - Sospirò Hatice, osservando i due novelli sposi volteggiare in mezzo alla sala. - E io non sono al suo fianco. -
Roxelana guardò la principessa, compassionevole. Non aveva dormito tutta la notte al pensiero che l'uomo che amava si sarebbe sposato con un'altra donna, con sua cugina. Ma era davvero impeccabile con i capelli intrecciati sul capo, il diadema e il vestito di un viola molto scuro. Era più bella della sposa.
-Hatice Sultan, ci sono così tanti uomini affascinanti questa sera... Potete pur sempre accettare l'invito di uno di loro per cercare di... attenuare il dolore. Magari distrarvi potrebbe farvi bene, che cosa ne dite? - Roxelana fece vagare lo sguardo nella sala, la stessa dove si era celebrato il compleanno del sultano, alla ricerca di qualche viso giovane e affascinante con cui far ballare Hatice.
-Mie sultane. - Un uomo si inchinò alle donne, facendole sussultare per lo spavento. Nessuna delle due si era accorta del giovane uomo che si era avvicinato. - Sono maleducato se mi permetto di chiedere umilmente un ballo con Hatice Sultan? Non vorrei mancare di rispetto a voi Hurrem Sultan, oggi siete davvero incantevole, ma non me ne vogliate, Hatice Sultan lo è ancora di più. -
Roxelana sorrise, inchinandosi a sua volta. Era un uomo molto importante, questo si notava dal portamento e dai suoi capi d'abbigliamento, ma la ragazza non si ricordava di averlo visto prima a corte. Era poco più alto di lei. Aveva capelli folti, ricci e di un particolare biondo cenere. Aveva il naso storto e una piccola cicatrice ai lati degli occhi azzurri e una sul mento. Le labbra erano sottili e grandi e la sua voce era molto bassa e roca, quasi si faticava ad udirla.
-Non ho avuto il piacere di fare la vostra conoscenza. O almeno non ci hanno ancora presentati, mio signore. - Gli occhi di Hurrem furono catturati da quelli di Selim, che sorrideva colpevole, dall'altro lato della stanza. Era proprio abile nel combinare matrimoni il suo sultano e Roxelana sapeva perfettamente, dopo lo sguardo di Selim, dell'identità dell'uomo.
Si chiamava Iksander Pascià. Prima era un generale, uno dei migliori, di Selim. Adesso, dopo la morte di uno dei consiglieri più fidati, il sultano lo aveva alzato di rango, facendogli prendere il posto del Pascià defunto. Era un buon partito per Hatice. Era ricco, giovane, di buona famiglia e di buone maniere. Tutte le generazioni passate avevano servito fedelmente l'impero. Non era bello come Ibrahim, era quasi passabile, ma sarebbe andato bene per Hatice, da quello che Selim le aveva detto. - Ad ogni modo, ne avremo la possibilità, la mia cara amica e cognata sarà felice di ballare con voi. -
-Hurrem, aspettate, io... - Hatice era diventata dello stesso colore dei capelli della cognata, che rideva mentre si dirigeva verso il sultano. -Va bene, balliamo, Iksander. -
Selim sorrise compiaciuto quando sua sorella e l'uomo si unirono alle altre coppie che stavano danzando.
-Allora, amore mio, che ne dici? - Selim fece un segno ai servitori, ordinando di portare una sedia per Hurrem. - Ho fatto una bella scelta per mia sorella? -
-Sembra di sì, Selim. Iksander sembra un uomo molto gentile, anche se fin troppo adulatore. - Disse la ragazza, sedendosi sulla sedia della stessa forma di quella del sultano, anche se un po' più piccola. Si portò una mano al ventre, accarezzandolo amorevolmente. - Ma noi donne amiamo essere adulate e idolatrate, più di quanto piaccia a voi uomini. -
-Non vedo l'ora che nostro figlio nasca, mia bellissima Hurrem. Sarò l'uomo più felice della terra. - Selim si sporse verso di lei, baciandole la mano. Il sultano vestiva completamente di rosso quel giorno. Era un colore che gli donava molto.
-Non dite così, mio sultano. Non è giusto per Mustafà, anche lui e vostro figlio. - Lo rimproverò Roxelana con lo sguardo. Il piccolo in quel momento passò davanti al padre, correndo, probabilmente aveva fatto un altro dispetto alla balia.
-Lui è l'erede al trono, la mia prima gioia. E' il mio primo figlio, darei la mia vita per lui. Ma questo bambino è il primo figlio che avrò dalla donna che amo. - Selim sorrise, accarezzandole i capelli dolcemente. - Vieni, andiamo a ballare. Se non andiamo a salvare Ibrahim da tutte quelle nobili, lui mi ucciderà. -

Roxelana: L' Imperatrice Dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora