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Non voglio riposarmi. Voglio vedere Shawn. Devo parlare con lui. Devo dirgli perché non volevo vederlo e perché non volevo parlarci, perché non se lo merita. Lui si merita il meglio dal mondo, non quello che gli ho riservato negli ultimi tempi. Voglio vedere Shawn più di ogni altra cosa, ma non posso alzarmi. Scorgo il mio cellulare sul comodino e lo prendo, lo sblocco e vedo svariate chiamate perse da mia madre, Shawn non le ha detto nulla? Ma soprattutto, i medici non le hanno detto nulla? credo sia meglio se non la richiamo per ora, ho paura della sua reazione. Comunque, mando un messaggio a Shawn dicendogli di venire qui il più velocemente possibile. La risposta non tarda ad arrivare e in meno di due minuti lui è qui. Appena entra non fa e non dice niente, semplicemente rimane fermo a guardarmi.
"Cosa aspetti ad abbracciarmi, Mendes?" lui mi sorride e viene subito ad abbracciarmi centrando subito i punti che mi fanno più male, ma non gli dico nulla, perché è sopportabile sapendo di essere tra le sue braccia.
"Mi hai fatto preoccupare come un padre, Karen!" dice e non gli rispondo, ma sorrido all'idea di lui preoccupato per me, anche se non è una cosa bella.
"Scusa" mi limito a dire
"Non scusarti" dice seriamente staccandosi dall'abbraccio. Lo guardo confusa e il sorriso che aveva prima stampato in faccia svanisce dando spazio ad un'espressione di tristezza e rabbia. "È colpa mia" dice sedendosi accanto ai miei piedi
"Non è colpa tua Shawn, non devi neanche pensarlo"
"Sì che è colpa mia. Non dovevo lasciarti andare via. Dovevo tenerti con me, tenerti al sicuro. Dovevo proteggerti, ma invece ti ho lasciata andare. Perché l'ho fatto?" sentirgli dire queste cose mi fa soffrire
"No, Shawn, sono io che ti ho chiesto di lasciarmi stare. Se è colpa di qualcuno è colpa mia"
"Ma che problemi hai? Non è affatto colpa tua, è colpa mia e basta. Sono un cretino. Un vigliacco. Come ho potuto farti andare via indifesa contro tutti? Perché non faccio mai la cosa giusta?" dice mettendosi la testa fra le mani. Io mi metto a sedere e tento di prendergli una mano, ma lui si alza di scatto. "Non toccarmi. Non ti merito" ma che dice? Ma che si è fumato? "Non ti merito!" ora urla
"Shawn, attiri i medici così, fai piano" lo riprendo
"Devono portarmi via da qui. Non posso stare qui con te. Sei troppo. È colpa mia se sei qui" ripete quest'ultima frase camminando avanti e indietro per la stanza
"Mi sto preoccupando Shawn, basta, ti prego" lo supplico sull'orlo delle lacrime
"Che c'è? Che c'è?!" urla, io rimango in silenzio per non piangere. "Sono una testa di cazzo!" urla tirando un calcio alla sedia che cade a terra. Non dico niente, non mi ascolterebbe, ma ho paura. Ho paura per lui. Se continua così lo verranno a prendere e non lo faranno tornare finchè io sono ancora qui.
"Ti prego, basta" dico facendomi scappare un paio di lacrime che asciugo subito, ma lui non mi guarda nemmeno.
"No! Non posso smetterla. Non ce la faccio. Karen, devi aiutarmi, ti prego" è sull'orlo delle lacrime anche lui e dicendo l'ultima frase mi prende il viso tra le mani e appoggia la sua fronte sulla mia, io gli stringo le mani e lo vedo sorridere leggermente, credo si stia calmando
"Mendes! Fuori! Non può disturbare così la paziente! Non si faccia più vedere!" sbraita il medico appena entra, Shawn mi guarda con le lacrime agli occhi e poi esce.
"No!" urlo, ma ormai è troppo tardi.

Twitter || Shawn MendesWhere stories live. Discover now