PIANO DI RISERVA

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In questo capitolo ci saranno dei riferimenti agli altri due libri, evidenziati con delle scritte in corsirvo.

POV MARY

Dopo il vespro mi attardai un momento accanto alla coppa delle ceneri nel frattempo che i fedeli si riversarono nel piccolo spiazzo davanti la chiesa di San Giacomo. Ero arrivata tardi alla funzione e sapevo che quelle pettegole, amiche di vecchia data di mia madre, mi avrebbero aspettata al varco per farmi un interrogatorio vero e proprio. Non potevo evitarle. Mi feci il segno della croce con la cenere, lasciando una traccia scura sulla fronte ed uscii, avvolgendomi nel mantello nero e viola per ripararmi dal gelo. Me lo aveva regalato mio marito all'inizio di questa guerra e non riuscivo a separarmene. [riferimento alla visione di Mary nel XXI secolo ]

Come avevo immaginato individuai le due pettegole quasi subito. Seminascoste dietro un paio di bidoni di lamiera dentro cui alcuni contadini stavano arrostendo delle castagne, se ne stavano al riparo dal vento, in attesa solo di vedermi uscire dalla chiesa.

Fingevano di essere disinteressate a me da quando mi ero seduta come di consueto nell'ultima panca della navata, al riparo dallo sguardo scorbutico del prete. Non confessandomi da mesi aveva iniziato a trattarmi come un'appestata e ad ogni funzione non mancava di lanciarmi occhiate ammonitrici. Alcune volte aveva tentato persino di avvicinarmi ma grazie al cielo ero sempre riuscita a sviare i suoi maldestri tentativi di farmi la predica. Non avrei potuto confessarmi nemmeno sotto tortura poiché i miei peccati erano prettamente collegati alle strategie militari di mio marito. E come tali dovevano rimanere segrete.

Avvicinandomi a quelle arpie mi bastò una rapida occhiata per rendermi conto che il loro disinteresse nei miei confronti era falso come un soldo di legno. 

"Oh Mary, buonasera", mi salutò la più paffuta delle due. 

Decisi di partire in attacco, prima che le loro domande potessero minare il mio autocontrollo e farmi perdere tempo. Mi toccai la fronte e sbuffai. 

"Non è affatto una buona serata, lady McDillon. Il mal di testa mi ha tormentato per buona parte della giornata ed è stato solo il mio amore per Nostro Signore a darmi la forza per venire a pregare".

"Oh, ecco perchè siete arrivata così tardi al vespro", piagnucolò, con le dita grassocce che rilucevano di macchie d'unto mentre sfioravano delicatamente la mia mano. 

Il suo modo di iniziare ogni frase con un oh sorpreso era uno dei tanti motivi per cui la sopportavo a stento. E se lo facevo era solo per compiacere mia madre. 

"Siete così pallida in effetti", aggiunse l'altra donna. "Forse con un mantello più chiaro metterebbe in luce la vostra carnagione".

La piega della discussione mi innervosì e dovetti fare uno sforzo per sorridere, fingendomi interessata alle loro chiacchiere nonostante avessi solo fretta di rientrare in chiesa. Avrei dovuto aspettare che tutti i fedeli avessero esaurito le loro scorte di chiacchiere futili per farlo, e non avevo alternative se non starmene a discutere di una mia falsa malattia con quelle due donne. Non avevo alcun mal di testa ovviamente, ma alcune questioni urgenti di cui non potevo parlare mi avevano attardata.

"Ed è proprio una vera sfortuna che questa sera non possa venire con voi alla festa d'inverno", mi lagnai, tastandomi ancora la fronte per risultare più credibile. "Ma con l'assenza di mio marito devo occuparmi dei pagamenti dei fittavoli e della riscossione delle tasse".

"Oh povera cara", lady McDillon si coprì la bocca con una mano. "Lord Campbell sta bene?".

"Sì", ribattei seccamente, "ma le notizie di quest'ultima battaglia contro i clan degli O'Braam non sono affatto tranquillizzanti".

VOGLIO CHE TU SIA MIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora