Mi chiamo Cameron Dallas, sono nato in America, in California, e ho 17 anni. Sono orfano di genitori , e infatti, sono sempre stato con la mia migliore amica.... Che adoro. Lei si chiama Ginevra, è italiana ed ha la mia stessa età . È alta, castana , e ha gli occhi neri . È come me. Ed è bella , gentile, protettiva, simpatica . È... È perfetta. Adesso sono in treno con lei, stiamo tornando a Los Angeles. È buffissima, è appoggiata al finestrino ed ha la bava e laa faccia deformata. Le voglio fare una foto, prendo il telefono e tolgo il flesh sto per schiacciare quando......
- Non ci pensare nemmeno cretino- ha la voce impastata dal sonno, mi morire dal ridere.
- okay, okay-
- CAM, quanto manca? -
-non lo so-
Mi sto per mettere a dormire quando la voce metallica del treno dice: *prossima fermata, Los Angeles*.
- Dai vieni principessa -
-no portami tu! - non ne vuole sapere di muoversi.
- Nev- io la chiamo così come diminutivo del suo nome - devo già portare le valigie , non posso prendere anche te. -Mi guarda poi fa il labbruccio, dio è bellissima, CAM svegliati, non è il momento. Sbuffo e le faccio segno di salirirmi in spalla e lei fa un sorriso a trentadue dsnti.
-Sapevo che mi avresti accontentata-
-sí pure io purtroppo- me la carico in spalla e cado per terra.
-pesi troppo -
- senti io peso 49 chili, il problema sono le tue stupide valigie idiota! Ti sei portato dietro tutto quello che hai! Ed è durato due giorni il viaggio! -
- okay, okay , se ti do un bacio mi perdoni? -
-no stronzo! - possibile che sia bella anche arrabbiata?! Mi avvicino e le dò un bacio sulla guancia, lei si gira e mi allccia le sue braccia intorno al collo
- mi spighi come faccio ad essere arrabbiata con te?! -
Mi guarda e poi ride..... Non so perché ma la sua risata mi mette da quando avevamo 8 anni allegria . Scendiamo e io le allaccio il mio braccio intorno al collo , impresa ardua dato che ha le spalle da sempre molto larghe. Arriviamo a casa sua, e io mi butto sul divano stile banzai. Lei arriva e si mette a fianco a me.
-spostati che sono scomoda. - mi scosto e lei si sdraia e io mi metto sopra di lei e metto la testa sulle sue tette infatti
-senti gigantesco pezzo di cretino, so che tu stai comodo, modestamente, una quarta abbondante di seno non è da tutti, però mi stai rompendo tre quarti di coglioni stando lì, vedi di pprenderti un cuscino! -
Per poco non rido alla sua affermazione.
- ma io sto comodo qui su! - faccio il labbruccio e la vedo intenerirsi.
-uff, va bene stai lì! - sorrido e poi la stringo forte.
- Nev, ma perché tu stai con me, non sei obbligata a starmi sempre vicino e a coccolarmi però lo fai. Sai che io sono un puttaniere, e sono stronzo con tutti ma tu resti qui lo stesso, e non mi abbandoni. Perché lo fai? -
La sento sedersi sul divano e lo faccio anche io. Sono di fronte a lei, la vedo allungare la mano e accarezzarmi la guancia.
- perché io ho soltanto te, senza te non mi resta niente. Sei la persona a cui tengo di più al mondo. Me andrò via solo quando me lo chiederai. -
Quelle parole non so perché ma mi fecero pensare a tutti i momenti che abbiamo passato insieme ......
Anche di quella sera al festival, era un festival musicale ed io cantai una canzone per lei, e lei quella sera mi baciò era ubriaca infatti non lo farebbe mai da sobria, ma fu ugualmente il bacio più bello della mia vita, era come se qualcuno mi solleticasse lo stomaco. Non avevo mai provato nulla di simile in tutta la mia vita. Ed era bellissimo.
