CAPITOLO 16

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Clarke / Lexa

Passarono due giorni, Clarke continuava a prendersi cura dei malati, gli piaceva farlo, lo faceva molto volentieri. In quei giorni stava imparando molte cose. La loro cultura, la lingua... Si sentiva diversa da quando era arrivata lì, si sentiva strana provava la stessa sensazione quando incontrò la prima volta il comandante in quella tenda, non si sentiva minacciata al contrario si sentiva a casa.

Poi si recava in biblioteca aveva quasi finito di leggere il libro. Anche lei come Lexa amava quel libro.

Al comandante non sfuggiva nulla, mentre svolgeva i suoi doveri, ogni tanto il suo sguardo veniva attirato da quella ragazza bionda, era ammirevole con quanta premura si prendeva cura degli altri.

Appena fu possibile Clarke si avvicinò al comandante. "sai l'altro giorno in biblioteca, quando sei andata via hai lasciato il libro sul tavolo. Per curiosità l'ho letto, è molto bello. Stasera vado in biblioteca per finirlo". Il comandante fece un mezzo sorriso e disse: "ci vediamo lì" prima di allontanarsi.

Arrivò la sera, si ritrovarono in biblioteca.

La sera non c'era nessuno era tutto più tranquillo. Il comandante era molto stanco. Quando si sedette chiese "Clarke ti va di leggere per me?".

Clarke fece di sì con la testa e iniziò a leggere. Finito il libro Clarke chiese: "così ti piace lo Spazio?"

"sì, mia madre era una studiosa. Mi parlava sempre dello Spazio, restavo ore e ore ad ascoltarla. E tutte le sere mi portava a guardare le stelle. Tu vieni da lì...parlamene".

E così fece, Clarke si mise a raccontare molti avvenimenti che erano successi quando era sull'Arca. Parlò per due ore, il comandante la ascoltava volentieri.

"abbiamo molte cose in comune Clarke, vieni voglio mostrarti un posto" disse mentre si alzava. Il comandante si diresse nella sua stanza.

Clarke non capiva e rimase sulla soglia, quando vide il comandante prendere dall'armadio una coperta rossa.

Il comandante la vide dubbiosa e disse semplicemente "vieni" le fece segno con la testa di seguirla.

E così fece, arrivarono sul terrazzo. Il comandante stese a terra la coperta, la guardò e disse: "questo è il mio posto segreto, nessuno viene qui. Io non ci ho portato mai nessuno, tu sei la prima" e si sdraiò.

Clarke ancora sulla porta la raggiunse e fece lo stesso, capì cosa intendeva il comandante con quelle parole e disse solo "grazie".

Così vicine ma non abbastanza da toccarsi, si misero a guardare le stelle. Quando videro una stella cadente, entrambe espressero un desiderio. 

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