CAPITOLO 13

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Lexa

Il sole splendeva alto nel cielo, il momento era arrivato.

Il comandante mandò Indra e i suoi uomini a prendere Bellamy e Jaha, come era stabilito.

Fecero un po' di resistenza e furono portati a forza in piazza. Vennero legati entrambi a due tronchi d'albero. Dove i presenti e le famiglie dei defunti li torturarono...lanciando sassi...usando coltelli...sfogando tutta la loro rabbia. C'era molto sangue e in quello stato erano in riconoscibili.

Clarke guardò tutto ciò impotente, era terrorizzata. Si voltò verso il comandante ma il suo viso era impassibile, serio sembrava non provare nulla.

Il comandante non cercò lo sguardo di Clarke, avrebbe letto nei suoi occhi orrore, verso di lei verso il suo popolo, non si sentiva pronta ad affrontare tutto ciò.

Continuò a guardare dritto di fronte a sé. Quando arrivò il momento si fece avanti, estrasse la spada la tenne davanti a sé. Una mano nell'impugnatura e l'altra sotto la lama. Aveva due possibilità o decapitarli o infilzarli. Scelse la seconda. Pronunciò queste parole: "jus drein jus daun".

Tutti i presenti esultarono. Poi con un abile mossa del comandante, la lama della sua spada penetrò dentro i loro corpi. Prima con Jaha e poi con Bellamy.

Tutti i presenti continuarono ad esultare, mentre il comandante ritornò a palazzo. Giustizia è stata fatta.


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