CAPITOLO 28

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Clarke / Lexa

Clarke aprì la porta "oddio sei qui" disse. Lexa entrò si chiuse la porta alle spalle. Clarke si buttò tra le sue braccia. "che succede Selene ha detto che eri sconvolta" domandò tenendola stretta a sé.

Lexa fece sedere Clarke sul letto, "ti ascolto" disse cullandola tra le sue braccia.

Clarke raccontò tutto, di sé, del suo passato di quanto aveva sofferto per la morte del padre, fino ad arrivare alla brutta giornata che aveva appena trascorso...al litigio con sua madre.

Poi Clarke si alzò per prendere un bicchiere d'acqua. Subito dopo iniziò a spogliarsi, togliendosi la maglia rivelando il seno nudo alla luce della luna che filtrava dalla finestra. Rimase lì in piedi a fissare Lexa.

Lexa ancora seduta sul letto ammirò la bellezza del suo seno, poi guardandola negli occhi disse "Clarke che stai facendo...". "voglio dimenticare questa brutta giornata, non voglio pensare a niente adesso, solo io e te" rispose.

Lexa allungò la mano per farla avvicinare, poi aprì le gambe in modo che fosse ancora più vicina e con l'altro bracciò la attirò a sé. Appoggiò la fronte sul suo petto e si mise ad odorarla, aveva un buon odore. Baciò il suo petto alzò lo sguardo su di lei e sussurrò "mi sei mancata". Clarke sorrise. Poi Lexa girò la testa adesso era proprio sul suo seno, lo baciò, lo mise in bocca e incominciò a leccarlo. Clarke mise la mano dietro la sua nuca per impedirgli si smettere, gli piaceva e cominciò ad ansimare...

Si amarono tutta la notte finché non si addormentarono.

Il giorno dopo Clarke si svegliò per prima e rimase a guardare Lexa ancora assopita. Si mise ad accarezzare la sua pelle. Passando i polpastrelli delle sue dita delicatamente su tutto il suo corpo. "mmmmm...buongiorno" disse Lexa mentre si svegliava. "come ti senti?" chiese guardandola. "confusa" rispose Clarke mentre si appoggiava al suo petto. Lexa la abbracciò. "Lexa non so cosa fare, dovrei scegliere fra te e il mio popolo...no non voglio rinunciare a te, non posso. Rinuncerei a una parte di me." Lexa la baciò sulla testa e continuò ad accarezzarla, poi disse "non devi farlo. Non ti preoccupare. La tua gente sa cosa hai fatto per loro, li hai aiutati tante volte e gli hai salvato la vita. Sei importante per loro. La brava gente non dimentica. Ti seguiranno e tu li guiderai, proprio come hai fatto finora" fece una pausa.

Clarke ripensò alle parole di Raven il giorno prima "Clarke non tutti qui sono d'accordo con tua madre...torna abbiamo bisogno di te...".

Poi riprese "Per quanto riguarda tua madre, vedrai che con il tempo mi accetterà. Non essere arrabbiata con lei, tutti commettiamo degli errori Clarke e poi ci dobbiamo convivere, noi lo sappiamo bene. Per lei e già difficile. È preoccupata per te, ha già perso tuo padre non vuole perdere anche te. Dovete chiarirvi."

"Grazie di esserci" disse ad un tratto Clarke. Lexa gli baciò la testa "ci sarò sempre" rispose.

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Mentre si vestivano per iniziare una nuova giornata...Clarke disse "e se ci fosse un modo per unire i nostri popoli?". Lexa la guardò e rispose "in realtà c'è un modo, non ho detto nulla perché volevo che tu fossi sicura, una volta fatto non si può più tornare indietro". "farei qualsiasi cosa" rispose speranzosa.

"è un giuramento di fedeltà verso di me, una volta compiuto il tuo popolo diventerà il mio popolo, potranno vivere con noi e costruirsi il loro villaggio. Ma devi essere sicura." "sì lo sono" rispose entusiasta. Anche Lexa era entusiasta ma non lo diede a vedere era un passo in portante per loro. Si limitò a dire "prima parla con tua madre".


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