CAPITOLO 23

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Clarke / Lexa

Un'altra giornata è finita. Come tutte le sere si ritrovarono al rifugio. Lexa capì che qualcosa non andava e chiese "sei molto silenziosa stasera, che succede?"

Clarke la guardò "so tutto Lexa, di te, della tua famiglia e anche di Costia. Credimi mi dispiace tanto per tutto quello che hai passato, per tutto il dolore cha hai dovuto sopportare e che ti porti ancora dentro. Ma ti prego non farlo, non combattere contro Roan, gira voce che non ha mai perso un incontro. È troppo pericoloso. Non serve versare altro sangue. Ci deve essere un altro modo." disse supplicandola.

"No, non c'è." rispose furiosa Lexa, voltandosi dall'altra parte.

"guardami, ti prego Lexa guardami. Dimmi che non ti vuoi vendicare, dimmi che non è per questo che lo fai...?"

Lexa non rispose si limitò a sdraiarsi sulla coperta tenendo gli occhi chiusi, non voleva incontrare il suo sguardo. Poi disse "vattene Clarke", ma non lo voleva realmente.

Come se avesse letto nella sua mente "No" rispose Clarke sdraiandosi accanto a lei. Lexa aprì gli occhi. Entrambe si misero a guardare le stelle in silenzio.

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Sdraiati sulla coperta mentre guardavano le stelle. Clarke non riuscì a resistere stargli accanto e non poterla toccare la faceva impazzire.

Forse se gli faccio capire quanto tengo a lei cambierà idea pensò. Così decise di prendergli la mano.

Lexa a sorpresa di Clarke la strinse nella sua. Non è arrabbiata pensò, è un buon segno.

Questo gesto diede coraggio a Clarke, il suo cuore batteva forte nel petto. E osò si sporse dal suo lato sopra di lei e la baciò, adorava quelle labbra.

Lexa rispose al bacio. Ma Clarke voleva di più. Cominciò a toccarla, la mano si muoveva su quel corpo atletico, forte, che finì sotto la maglia.

"Clarke..." disse Lexa con un misero tentativo di fermarla.

"sssttt" rispose Clarke mentre tirava su la maglia. Incominciò a accarezzargli il seno poi lo baciò. Incominciò a leccarlo...ma...mentre Lexa incominciava ad ansimare disse con più sicurezza "Clarke stop".

Clarke si fermò, si domandò se avesse esagerato, la guardò in cerca di una risposta. "e che dopo Costia...io..." disse Lexa imbarazzata. Clarke sorrise e disse "ti fidi di me?".

Lexa guardò negli occhi Clarke, si perse in quegli occhi blu...blu come il cielo. Lexa in Clarke aveva trovato lo Spazio, ed era suo. Lo Spazio che grazie a sua madre aveva imparato ad amare, gli aveva portato un dono, gli aveva portato lei.

Lexa capì che con Clarke non era più solo heda, solo il comandante, ma poteva essere anche Lexa, poteva essere sé stessa.

Voleva fidarsi di lei e così fece. Mise da parte tutte le sue paure, e si lasciò andare.

Fece di sì con la testa. I loro occhi si illuminarono. Si sorrisero e si baciarono. Intanto Clarke sbottonava i pantaloni, li tolse e tolse anche la biancheria. Rimase ad ammirarla per pochi secondi e disse "sei bellissima". Si baciarono ancora, Clarke non si sarebbe mai stancata di baciare quelle labbra. Poi baciò tutto il suo corpo, scendendo lentamente senza fretta. Appoggiava le sue labbra dolcemente sul corpo di Lexa.

Il corpo di Lexa tremava tutto. Le sue labbra esploravano ogni centimetro della sua pelle...collo, petto, seno, pancia e ombelico...e continuava ascendere...sempre più giù...fino alla sua intimità. La sua lingua si insinuò dentro di lei e si muoveva frenetica.

Il corpo di Lexa mosso da un fremito, si muoveva contro la bocca di Clarke, che sapeva esattamente cosa fare, come se leggesse nella sua mente, sapeva cosa voleva. Il piacere che provava era puro "oh Clarke..." la sua mano afferrò la coperta rossa e la strinse. Non pensava che avrebbe mai più provato tanta felicità.

Si amarono sotto le stelle. Quella di sua madre, quella sera brillava più del solito.

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