14. XIV. Confusion.

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Luke's.

Me ne ero andato, come sempre, non sopportavo la sua resistenza.

Avrei voluto tornare, magari a guardarla solo negli occhi, ma il mio orgoglio vince sempre.

La visione di un Harry un po' fatto alla fine del corridoio attirò la mia attenzione.

Il ricordo delle sue mani viscide intorno al corpo minuto di Alissa, dei loro bacini che si scontravano ad ogni nota, fece crescere la mia rabbia repressa.

"Dovevate vedere come la californiana si muoveva sui miei fianchi, è sexy." Stava parlando di lei, con quei lecca piedi che aveva per amici, avrei voluto prenderlo a pugni. "Poi è arrivato Luke ed ha rovinato la festa, mi mancava tanto così e avrei potuto scoparmela."

Non vidi più nulla, vidi solo un bersaglio, il mio unico bersaglio con la sua faccia.

Strinsi in un pugno la sua maglia bianca facendolo cadere.

"Ciao Hemmings!" Strillò il ragazzo, mi misi a cavalcioni su di lui, ero accecato dalla rabbia, iniziai a dare dei pugni sulla sua mascella, sul naso.

Lo sentivo lamentarsi, i suoi amici erano spariti.

"Che c'è? A te non la dà Hemmings?" La mia rabbia aumento e non seppi spiegare neanche il motivo.

Lo feci alzare sbattendolo contro il muro, continuai a piantare pugni sul suo stomaco finché non mi accorsi che il suo naso era zuppo di sangue.

"Luke!" L'unica voce che non avrei voluto sentire era la sua, quella di Alissa e adesso stava correndo verso di me.

Avevo lasciato il corpo di Harry che barcollante cadde sul pavimento.

La guardai, non seppi neanche che espressione avevo messa sul viso e poi andai via.

Lei non avrebbe dovuto vedere.

Quello non ero io.

"Luke!" La sua voce era esasperata e questa volta l'aveva urlato più forte il mio nome.

Finché non uscì dal college, avviandomi verso la mia auto.

Avevo fatto un casino.

Alissa's.
I miei occhi pizzicarono, non potevo credere a tutto questo.

Michael mise un braccio sulle mie spalle guidandomi verso la stanza di mio fratello.

"Vedrai che tornerà, gli passerà." Michael cercava di migliorare questa brutta situazione.

"No, tu non capisci, è solo colpa mia tutto quello che è successo, ieri io ho ballato con Harry e lui mi aveva già avvertito." Michael sorrise. "Cosa ridi stupido cretino?"

"Tu gli piaci, parecchio aggiungerei." Sorrise ancora, questo era stupido dalla nascita, pensai.

"Aspetta il tuo amico ha appena fatto a botte e tu sorridi come nulla fosse?" Lo schernì alzando un sopracciglio.

"Conosco Luke, non è la prima volta che lo fa." Disse con nonchalance, decisi di lasciare perdere c'erano parecchie cose che non sapevo su questi tre ragazzi.

Quando bussai alla porta di mio fratello, la 245, vidi Michael intimarmi di aspettarlo.

Difatti estrasse le chiavi dalla tasca.

Aprendo la porta un Ashton abbastanza malinconico con gli occhi tristi stava guardando Michael che era ancora davanti a me e mi dava le spalle.

"Guarda cosa ti ho portato o meglio chi, cadavere!" Lo prese in giro facendomi passare, i suoi occhi si illuminarono e si catapultò a cingere le sue braccia sul mio busto.

Mnemophobia » Luke Hemmings. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora