15. XV. Open Bar.

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Alissa's.

Tra me e Luke filava tutto liscio, non litigavamo più come prima.

Michael era diventato ufficialmente il mio migliore amico e Calum era il solito rompi palle.

Ashton era sempre l'unica persona che riusciva a farmi ritornare bambina, ma ad ogni modo

"Quindi stasera, ti spiego–" Calum si bloccò grattandosi il naso "ci sarà l'open bar, al centro, noi suoneremo lì e tu verrai." Avevo annuito per la milionesima volta quel giorno.

"Grazie al cielo, come farò a gestire l'ansia senza la mia sorellina?" Sbraitò in preda al panico Ashton.

"È solo un'open bar Ash, ci saranno più o meno una centinaia di persone a guardarci." Luke lo derise.

"Sarete fenomenali, come al solito." Li tranquillizzai.

Eravamo nella stanza di mio fratello, ovvero anche quella di Calum e Michael.

"Non mettere vestitini o cose del genere, oppure dovranno vedersela con Hemmings." Lo prese in giro Michael e Luke gli regalò uno sguardo omicida.

Avevo messo una maglia corta, fatta a brandelli con scritto «don't stop».
Un paio di skinny neri strappati sul ginocchio e le mie vans nere.

Era tutto nella norma, non era mica una serata di gala.

La porta del bagno fu aperta rivelando Luke in camicia nera, accompagnata da dei jeans stretti chiari.

Non avevo mai guardato Luke da quella prospettiva, era davvero bellissimo, le spalle larghe erano coperte dal tessuto della camicia, ma pur sempre possenti.

I capelli erano indomabili come sempre ed avrei scommesso tutto che Luke li avrebbe lasciati così.

"Come sto, Irwin?" I miei occhi guizzarono nuovamente sul suo corpo, fino al suo viso.

"Le farai impazzire tutte." Lo presi in giro sorridendo e lui fece lo stesso.

Era bello da mozzare il fiato.

Luke stava guidando, io ero al posto passeggero davanti, insieme a lui.

Mentre Ashton, Calum e Michael erano dietro a fare commenti poco carini su delle ragazze.

Aveva la mascella serrata mentre teneva il volante con una sola mano, l'altra stava vagando nella tasca del pantalone.

Dopo aver trovato il suo pacchetto di sigarette me ne diede una e l'altra se la portò alle labbra.

Abbassammo i finestrini contemporaneamente, aspirando la nicotina dalla sigaretta.

"Hemmings, me la porterai a mala strada." Lo rimproverò Ashton mentre io sorridevo.

Il viaggio non fu poi così tanto lungo, poiché il bar si trovava a tre isolati dal campus.

Arrivati lì scendemmo ed il braccio di Luke avvolse il mio bacino.

"Giù le mani dalla piccola Irwin!" Urlò Michael alle prese con una crisi di panico post-mini concerto.

Luke lo fulminò con lo sguardo scortandomi fino all'entrata.

"Oh, ed eccoli qui.. i.." Aspetta stava cercando un nome a questa piccola band punk rock? Noi non avevamo deciso ancora, o perlomeno loro erano indecisi, ma in queste due settimane avevo pensato a lungo ed era uscito forse qualcosa di buono.

"Sta cercando un nome per loro?" Richiamai l'attenzione del proprietario che si era fermato a bere un bicchiere di champagne.

Lui annuì sorridendomi.

Mnemophobia » Luke Hemmings. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora