Capitolo 1

1.4K 54 7
                                    

LEONARDO POV
Ed eccomi qui, di nuovo in un letto diverso, come succedeva ormai da un bel po. Mi bastava semplicemente fare gli occhi dolci con qualche ragazza per poi finire a letto insieme a far l'amore. Ma so benissimo che quello che facciamo non è amore, è del semplice sesso. L'amore vero si fa soltanto quando si incontra la persona giusta, colei che ti fa ridere, colei che ti fa sentire le farfalle nello stomaco, colei che quando non si sta insieme ti manca.

Quando troverò questa persona, mi riterrò molto fortunato. Così, aprendo gli occhi e vidi la ragazza mora molto carina con cui avevo passato una notte di fuoco dormire ancora, ne approfittai per alzarmi, vestirmi coi vestiti che avevo, ossia jeans attillato alle caviglie, una camicia ed una cravatta nera, ed infine un gilet bianco con delle vans ai piedi e, finalmente tornare a casa dove mi aspettava un bagno rinfrescante e rilassante nella piscina di casa. Ma, prima di andare, presi un biglietto e scrissi:
"Sono dovuto andare via prima del previsto, spero di rivederti. Stanotte sei stata fantastica. Leonardo".

Andai di nuovo in camera e, una volta aver messo quel biglietto sul comodino pieno di bustine di preservativi, coprendo con le coperte la sua schiena nuda, mi recai nella mia Mercedes slk e me ne andai a casa mia. Appena arrivato, andai immediatamente in camera mia e, una volta essermi messo il costume, andai nella piscina di casa a farmi un paio di nuotate e a rilassarmi. Essere un calciatore non è una cosa facile. Ci sono gli allenamenti da fare, le partite da disputare, le interviste, i viaggi, stare lontano da casa, perdersi tutto quello che succede all'interno della propria famiglia, non è una cosa che augurerei a tutti ma, il mio lavoro e quello che sono mi permette di mantenere e rendere felice tutta la mia famiglia.

Mia madre è l'unica a non avere un lavoro e si limita a fare semplicemente la casalinga. Mio padre è un medico, il miglior chirurgo che si trovi sulla faccia della terra. I miei fratelli, invece, fanno provini su provini per cercare di entrare a far parte del mondo della musica. Hanno formato una band e, quasi ogni sera, vanno a suonare nei locali per farsi conoscere. Invece, l'unico a non avere la passione di diventare un cantante, sono io. Fin da quand'ero bambino sognavo di essere un calciatore ed ora, a ventitre anni, sto finalmente realizzando il mio sogno. Sono molto alto, ho i capelli mori e gli occhi azzurri e, di tanto in tanto, devo portare gli occhiali perché i miei occhi si stancano facilmente.

I miei unici sogni sono quelli di sfondare con la mia carriera calcistica e giocare con i più grandi campioni del calcio e, infine, trovare la donna perfetta in modo da mettere su famiglia, ed essere la madre perfetta per i figli che un giorno spero di avere. Così, una volta avermi fatto una doccia ed essermi vestito con il completo della mia squadra, ossia "il Bristol Rovers", una squadra inglese in seconda divisione, ero pronto per andare ad allenarmi per la prossima partita che avevamo da disputare in cui dovevo dare il meglio di me, visto che era l'ultima del campionato e visto che c'erano degli osservatori di squadre molto importanti.

SOPHIA POV
Ed eccomi qui, nel mio letto a reprimermi e ad autocommiserarmi per essere stata esclusa dal gruppo di "amicizia" che si è creato a scuola. Avendo diciassette anni, frequentando il quarto liceo, non sono mai stata accettata per quello che sono realmente in un gruppo di amicizie.

Sono sempre stata criticata, scartata, presa in giro per colpa del mio aspetto esteriore. A scuola, nessuno vuole provare il piacere di essere il mio compagno di banco, o addirittura, il mio migliore amico, oppure il mio fidanzato. Niente di tutto questo è mai successo nella mia vita e credo, non succederà mai. Purtroppo ho avuto la sfortuna di nascere brutta, bassa coi capelli mori e gli occhi castani e con un fisico non da modella. La maggior parte del tempo la passo a studiare e, per questo, ho la media più alta della classe, non a caso vengo soprannominata una secchiona.

Spero soltanto che questo periodo scolastico finisca il più presto possibile, non ce la faccio più a vivere quest'inferno in solitudine e di sentirmi sempre in difetto, brutta ed inutile. I miei genitori vedendomi sempre da sola, hanno cercato in tutti i modi di capire la base del problema e del perché fossi sempre da sola senza neanche un amico con cui parlare ed io, per non farli preoccupare, dicevo che era un periodo poi si sarebbero fatti avanti. Dalle scuole medie fino al quarto liceo, nessuno si è fatto avanti per chiedermi come stavo, se mi trovavo bene, se avessi potuto aiutare qualcuno a ripassare le lezioni.

Niente di tutto ciò. Non so cosa ci sia di sbagliato in me, tutto va male. I miei compagni di classe hanno anche creato un gruppo what's up, ed io, sono l'unica a non essere su questo gruppo. Ogni giorno mi guardano e mi squadrano dalla testa ai piedi e, tutte le volte che cerco di capire mi rispondono "Cos'hai da guardare", "perché non ti volti da un'altra parte che il tuo solo sguardo ci infastidisce", "tu non sei all'altezza di essere una nostra amica", "tu sei la disgrazia della tua famiglia" e, tutte le volte, correvo in bagno a piangere, provando anche a fare una sciocchezza, tipo bermi della candeggina ma, non sono mai stata capace di farmi niente. Ogni volta mi armavo di coraggio e combattevo una guerra che durava da anni e che, per mia sfortuna, non sapevo la scadenza di questa guerra, delle esuberanze nei miei confronti e dei modi provocatori degli altri nei miei confronti.

Ecco il primo capitolo! Cosa ne pensate?? Commentare se volete, sono pronta a sentire di tutto, anche le critiche, se non vi piace!!! Un bacio..!

Il sogno di una vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora