Imperatore

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Lavinia aveva sempre saputo che il modo migliore per vivere in pace era farsi gli affari propri. Stava accadendo qualcosa di più grande di lei, e sapeva che c'erano occhi puntati sulla sua famiglia.

Ciononostante era in pensiero per Settimo, che era stato come un padre per lei da quando i suoi genitori erano mancati. Il dubbio che le rodeva l'anima andava al di là delle questioni politiche e della sua legittima volontà di essere al sicuro, ed era doloroso ragionare su quelle illazioni perché credeva di conoscere Settimo, pensava che non gli interessasse altro che la sua amata storia. Invece, lo trovava coinvolto insieme a pittori e a chissà quale altra bislacca categoria, colluso in una congiura contro il Principe di Amor.

Si vergognava di aver dubitato più facilmente di Cesare che non di lui, proprio come quella volta in cui, ancora ragazza, senza seguire i consigli di suo padre, era andata a scavare dove affioravano le rovine, invece di cercare dove il terreno era ricoperto di fiori e arbusti, quando i reperti più interessanti erano proprio quelli che la terra aveva ricoperto proteggendoli.

Fabrizio aveva lasciato a metà i lavori a Palazzo Pallante, e Antonino si stava dedicando anima e corpo alla traduzione di Minervio, non senza qualche capatina all'osteria dove si giocava le poche monete che circolavano ancora per il magazzino. Lavinia aveva finito di sistemare il caos formatosi negli ultimi tempi e c'era una buona quantità di oggetti che, una volta messi in sesto, avrebbero potuto costituire un bel nucleo per la sua collezione.

Ma ora camminava per la città, chiedendosi lei stessa cosa la inducesse a fare una cosa così sciocca e folle.

A pochi metri davanti a sé, Settimo camminava con i suoi appunti sottobraccio, fischiettando spensierato lungo la parete esterna di una cappella di antica pietra.

Lo guardò mentre si tratteneva a indagare un'iscrizione ormai quasi cancellata dal tempo. Era quasi del tutto certa che nessuno lo stesse seguendo in quel momento, a parte lei ovviamente. Per cui andò verso di lui, per affrontarlo. Settimo balzò per la sorpresa quando se la trovò di fianco.

"Lavinia! Cosa ci fai qui...?" le domandò quando si fu ripreso.

"Devo parlarti, Settimo. Credo che tu mi debba delle spiegazioni..." L'unico modo che aveva per evitare che lui capisse che aveva delle riserve, era mentire a sua volta.

"Gli Artemisia mi hanno detto tutto. Anche tu fai parte di questo complotto... perché?"

Osservò Settimo spalancare gli occhi e guardarsi intorno sospettoso, e seppe che egli era colpevole. Era davvero così facile stendere una lista di congiurati?

"Lavinia, cara, non voglio metterti in pericolo..."

"Lo hai già fatto. Lo avete già fatto. Ora il minimo che puoi fare è dirmi perché. E chi state promuovendo."

Settimo dondolò sui piedi, nervosamente.

"Bambina mia, è molto più difficile di quanto immagini..." Lavinia mosse la mano con uno scatto.

"Non voglio scuse! Voglio spiegazioni. Chi state promuovendo? Anche Cesare mi ha mentito? È lui il vostro imperatore?"

"Lavinia, a questa domanda non posso rispondere. Io... non lo so" Questa era bella. Settimo si accorse che lei non era dell'umore per le baggianate, e si affrettò a spiegarsi. "Il nostro imperatore non si presenta mai di persona. Manda sempre un uomo diverso, e anche noi... non dovremmo sapere chi sono gli altri. Come hanno fatto gli Artemisia a sapere di me?"

"Era una balla, vecchio sciocco, e ci sei cascato. È stata una spia di Fedro Poccolani a mettermi il sospetto. Se vuoi un consiglio, Settimo, dovresti andartene al più presto da Amor, e dimenticare questa storia della congiura, prima che qualcuno ci perda la testa."

Settimo strinse appena gli occhi, guardandola in viso, scoppiò in una risata e poi scosse il capo.

"Me l'hai fatta... No, Lavinia. Ormai il meccanismo è in moto, presto le cose cambieranno ad Amor. Sono io che, a questo punto, ti consiglio di venire con me."

Lavinia per un lungo momento rimase immobile, sgomenta.

"Quanto presto?" domandò in un soffio.

"Molto presto" le promise Settimo.

"Ma chi è il vostro imperatore?" insistette Lavinia, incredula. Settimo era finito in prigione, e non sapeva nemmeno per chi.

"Presto tutti sapranno il suo nome. Ma fidati, cara, quando lo sentirai parlare capirai..."

"Mi hai detto che non lo conosci..."

"Certo, i suoi messi. Loro riportano la voce dell'imperatore" spiegò, paziente e un po' trasognato.

"E a nessuno di voi è venuto in mente di seguire questi messi, per vedere dove abitano e chi servono?"

Settimo si spazientì un po'.

"Lavinia, credi che siamo stupidi? Che anche l'imperatore lo sia? No, certo che no. Il messo cambia ogni volta, e se ne va molto prima di noi, una volta che ha parlato. Noi non lo seguiamo, perché abbiamo cieca fiducia nell'imperatore. Chiunque sia, è un uomo grande e renderà Amor la grandiosa capitale che è stata già in passato. Sotto di lui, i nostri mestieri fioriranno, Fedro Poccolani e il Principe non potranno più impedirti di proseguire con il tuo lavoro, e le opere che troverai riceveranno il giusto risalto, potranno essere esibite pubblicamente, tu e i tuoi fratelli diventerete importanti... So che sarà così, e se tu vieni con me, avverrà ancora più in fretta. L'imperatore non si dimenticherà di chi lo ha sostenuto."

Lavinia si appoggiò contro il muro della cappella, turbata.

"Se pensassi che è pericoloso, non ti proporrei di venire. Ma ormai non resta altro da fare che aspettare: è sicuro e ne avrai solo dei vantaggi. Fatti trovare alle porte del Tempio."

"Alle porte del Tempio...?" ripeté lei, senza capire. Lui ridacchiò.

"Là sotto ci sono le catacombe, Lavinia. Ci incontriamo lì, ma ti aspetterò davanti alle porte del Tempio per mostrarti la strada. Verrai?"

Settimo aspettava una risposta. Lavinia ne aveva una, ma non osò parlare. Si limitò a piegare il capo in un assenso, senza guardarlo. Si alzò veloce e andò via.



Ed eccoci qua... la storia prosegue e la povera Lavinia è sempre più compromessa da questa vicenda! Come farà a cavarsela? Chi sarà questo grande uomo misterioso, che si vuole fare Imperatore?

Grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qui e che proseguiranno insieme a me questa avventura! ^_^

Amor oblita - Di congiure e catacombeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora