Capitolo 17

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Le lezioni della Day Class anche per oggi si sono concluse. Reika lascia l'aula, ignorando chiunque le passi accanto. Ichiru e Yori le si fanno incontro nel corridoio, ma lei li supera senza nemmeno guardarli. Yori la chiama, non ottenendo risposte, mentre Ichiru si limita ad osservala, provando nel cuore una grande tristezza... Sono trascorse ormai tre settimane dalla partenza di Zero, e Reika non accenna a riprendersi. Parla poco. Evita di stare in mezzo alla gente. Neppure le persone a lei più vicine, come Yuki, Ichiru, Yori, riescono ad abbattere il muro di silenzio e solitudine dietro al quale si è barricata. Saya e Ryobe, nonostante i numerosi impegni con l'Associazione Hunter, si sono recati in visita al Collegio più volte per stare accanto alla figlia, ma nemmeno loro hanno ottenuto alcun risultato. Reika fa le solite cose di tutti i giorni, come sempre, e svolge diligentemente il suo ruolo di Guardiana. Ma è come se la sua anima si fosse addormentata. Sembra un automa che adempie ai propri compiti in maniera meccanica e distaccata. Nulla pare toccarla...

Reika cammina tra gli studenti che affollano l'edificio scolastico. Kaito se la vede passare davanti, scorgendo in lei soltanto la sbiadita immagine di ciò che era fino a poco tempo fa. No, questa non è la Reika che lui conosce. Non è lei. Possibile che si sia davvero arresa? Francamente gli è difficile crederlo...

"E' così da quando Zero se ne è andato." commenta Ichiru, avvicinandosi a Takamiya e tenendo gli occhi puntati su Reika, che a passi lenti si sta allontanando.

"Per quanto hai intenzione di stare a guardare senza fare niente?" lo rimprovera duramente l'altro.

"Non credo di essere la persona più adatta a starle vicino in questo momento."

"Smettila di cercare scuse. Se ci tieni veramente a lei, dimostraglielo. Tutto il resto mettilo da parte."

"Ma... Zero..."

"Lui adesso non c'è. Ha preso la sua decisione. Qualsiasi cosa sia successa, ora qui ci sei tu. Che intendi fare?"

***

Reika raggiunge la riva del lago e si siede sull'erba fresca, respirando il profumo della primavera ormai prossima a mutare in estate. Dopo le lezioni ultimamente viene sempre qui. Da quando Zero è partito questo è il suo rifugio. Benché ci siano talmente tanti ricordi a circondarla che trovare pace le è impossibile.



Se ne andrà mai questo dolore? Mi chiedo se potrà mai abbandonarmi o se mi accompagnerà per il resto della vita. Ma, forse, sono io la prima a non volerlo lasciar andare. Forse voglio tenerlo con me, perché è l'unico legame che ho ancora con lui... con te... Zero, dove sei? Come passi le tue giornate? Mi pensi, ogni tanto? O mi detesti a tal punto da aver cancellato ogni ricordo di me... di noi... Mi manchi da impazzire. Il vuoto che ho dentro non riesco a sopportarlo. Il mio cuore ha smesso di battere quella notte, quella maledetta notte... Ripenserai alle parole che ti ho detto? Chissà se hai capito quello che stavo provando a spiegarti... oppure eri talmente arrabbiato, deluso, ferito, da non aver dato minimamente bado ai miei discorsi? Avrai creduto che ti stessi prendendo in giro, che ti stessi mentendo...

Stringo le gambe al petto e appoggio la fronte sulle ginocchia. Non ho più versato una lacrima, da quella notte. Le mie ultime emozioni le ho abbandonate lì, nella tua stanza vuota... Hai lasciato la tua divisa, ben piegata sul letto, e la fascia da Guardiano, come a voler dire:

"Lo Zero che conoscevate non esiste più. Non venite a cercarmi... lasciatemi in pace..." ... in pace... Ci sarà mai pace per noi? Per te, amore mio? Ho ancora al dito l'anello che mi hai regalato. Lo porterò per sempre con me... per sempre...

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