capitolo 15

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Se devo essere sincera adesso che ci penso mi ricordo tutti i dettagli del primo nostro bacio quá. È stato romantico, intenso.
Mi ricordo che era estate e aveva sparso tutti i petali di rosa in questa panchina.
Lui mi chiese se mi andava di essere felici insieme e io risposi di si. Iniziò tutto in quel momento. I ricordi si fecero più chiari e mi trovai nel passato. Non mi riconosco, ero così innamorata di lui.
Quel giorno dopo avergli risposto di si, iniziammo a baciarci. All'inizio era un bacio dolce, semplice. Ma presto diventò qualcosa di travolgente, arrapante.
Il vento fresco iniziò a soffiarmi in faccia e mi riportò al presente.
Mi sta chiedendo di perdonarlo ma io non ho intenzione di farlo, o almeno credo.
"Davide, il mio problema è che non riesco a dimenticare, ricordo ogni parola giusta. Ogni parola sbagliata. Ogni gesto. Ogni espressione. Ricordo il modo in cui mi hai disprezzata quando ti ho detto che saresti diventato padre. Ricordo ogni bugia a cui ho creduto..."
"Basta. Senti mi dispiace ok? Io non posso tornare indietro porca merda se no lo farei, davvero. Ma con tutto il cuore ti chiedo di riprovare. Magari non come fidanzati, ma come amici. Fallo per noi tre. Se vuoi pensaci. Tieni, questo è il mio numero. Contattami e fammi sapere. Ti prego, pensaci bene. Io sono quá."
Detto questo si alzò e se ne andò correndo.
Misi in tasca il fogliettino con il suo numero e iniziai a pensare, a tornare con la mente nel passato. Mi mancano i miei genitori. Anche se hanno sempre deciso per me, sono pur sempre i miei genitori. Mia mamma quando avevo un problema se ne accorgeva sempre e ne parlavamo. Era un'ottima amica. Ora mi sarebbe davvero piaciuto parlarne con lei. Ma non c'è.
Fuori inizia a piovere, le piccole e veloci gocce che mi cadono nel viso si mischiano con le lacrime.  Iniziai a correre in direzione di casa, forse Luca aveva ragione, forse mi avrebbe fatto bene chiarire con i miei genitori.
Arrivai a casa tutta bagnata fradicia. Aprii piano la porta dell'ingresso e vidi Luca con in braccio Giorgia che le leggeva una fiaba. Cercai di fare piano ma la tosse mi tradì.
"Sofia oh cielo come sei ridotta! Senti, mi dispiace molto ok? Io credevo fosse per il tuo bene ma ora ho capito che devo rispettare i tuoi tempi. Devi essere pronta te, non io. Perdonami!"
"Luca perdonami te, scusami" subito dopo inizio a tossire. Non riesco a smettere.
"Hey piccola prendi un po' d'acqua"
Presi il bicchiere che mi sporse e lo bevvi, ma dopo riniziai.
"Cavolo ma Sofia cosa ti è saltato in mente di uscire così sotto Natale? Almeno una giacca diamine. Ti vuoi prendere la polmonite? Vieni, ti aiuto."
Do un bacio sulla fronte della piccola che nel frattempo si era addormentata nel divano e vado in camera a mettermi qualcosa di asciutto.
"Sofi? Vieni!"
"Arrivo Lu" corro in bagno e mi attende con un phon. Appena mi vede mi sorride a 32 denti e ricambio.
"Vieni quá va! Lasciati coccolare un po'!"
Accende il phon e inizia ad asciugarmi con tenerezza i capelli. Ha un tocco davvero delicato e piacevole. Io non potrei mai vivere senza di lui davvero. Mi ha aiutato molto e anche la bimba lo adora.
"Senti Lu, grazie dei capelli e grazie che ti prendi cura di me ogni giorno. Sei il mio migliore amico e ho una decisione importante da prendere e vorrei sentire il tuo parere, ti va di ascoltarmi? " la sua faccia diventa interrogativa, ma accetta volentieri. Lo vedo andare in salotto e lo seguo, prende in braccio la bimba e la porta nel lettino in modo che possiamo parlare senza svegliarla.  Luca sarebbe davvero il papà perfetto per la mia bimba. Poi lei lo adora, stravede per lui. Ma cosa mi salta in mente? Bah.
"Eccomi, sembra un angelo quando dorme. Allora, sediamoci e dimmi tutto."
"Vedi.. La cosa non è semplice come sembra. Oggi, come ben saprai, sono andata via. Sono arrivata in un parco e mi sono seduta in una panchina. Non era una semplice panchina, era quella in cui Davide mi ha dato il primo bacio.  L'ho incontrato e mi ha chiesto perdono, lui vuole stare vicino a Gio e vuole essere solo mio amico per ora.. Mi ha lasciato il numero..che faccio? Gio soffre a non avere il padre e magari è arrivata l'ora di presentarglielo."
Lo vedo impallidire e deglutire a fatica.
"Ho detto qualcosa di male?"chiedo. Sono preoccupata.
"Nono.. Accetta pure"
"Ma sei sicuro? Sei strano.. Non capisco.."
"Sisi accetta, ti farà bene a te e a tua figlia. Io sono stanco, buonanotte"
In seguito prende un bicchiere d'acqua e va nella sua stanza senza dire una parola. Ma che gli prende?
Raggiungo Gio, la guardo per un po' e poi decido, é ora di perdonare. É ora di cambiare, di farle conoscere suo padre.

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Rieccomi, chiedo perdono perché vi ho fatto passare un anno prima di aggiornare, scusate davvero ma con la scuola e tutto non c'è l'ho fatta, non mi veniva l'ispirazione.
Spero vi piaccia, votate i e commentate tutte quante che mi fa davvero molto piacere.
A presto.

Ila💘

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