5

1.7K 147 47
                                    

"Quale problema hai tu, Jaeger?"
Jean mi guardò mentre beveva il suo thè, non sapevo a che si riferiva e non sapevo cosa rispondere.
"Impossibile che tu sia qui dentro senza avere nessun problema, Hanji e Levi studiano per molto tempo i soggetti da prendere e salvare, qualcosa di speciale avrai pure"
Guardai Jean, mi irritava, aveva una faccia da cavallo, sempre odiato quei mammiferi.
"Io non lo so realmen-"
"Ehilà ragazzi, come procede qui?" Hanji ci assaltó sorridente stritolando Armin da dietro, che, povero Cristiano, s'era preso un infarto per la paura.
Hanji lo tranquillizzò abbracciandolo a se per poi guardarci.
"Ti sei già inserito Eren?" Sorrise.
"Che ci faccio qui?" Chiesi scocciato.
"Come?"
"Quale è il mio problema?" Ringhiai ripensando alle parole di Jean.
Hanji sorrise avvicinandosi a me,
"Sei bipolare, non ti sei chiesto il perché dell'occhio?" Mi toccó la palpebra leggermente sorridendo.
Un nervoso mi pervase, scattai in piedi senza riuscire a controllarmi, un attimo prima che aggredissi la mora, comparve il nano che mi stese col solito calcio.
"Ma che problemi hai?" Mugolai dal dolore straziante all'addome.
"Cerca di non ammazzare nessuno, Moccioso"
Hanji si sporse dalla sua spalla guardandomi.
"Eren, conosci già Levi, e il tuo consulente quindi, conoscetevi" sorrise nevosa.
"Cosa? Questo nano?"
Il volto del corvino si scurì di colpo, il gruppo di ragazzi si spostò lontano da lui di almeno un metro ed Hanji rise nervosamente.
"Ma che dici Eren, non.."
Un calcio al ventre mi fece vedere le stelle, mi piegai in due dal dolore, un altro calcio alla schiena seguito da una ginocchiata sul viso e tanto sangue.
"Non.osare.chiamarmi.nano." Ringhió Levi sollevando il mio viso insanguinato dai capelli, mi guardó è accennó in espressione disgustata, "guarda che lerciume hai fatto a terra" e mi risbatte con violenza sul pavimento gelido.

L'infermeria era una grande stanza bianca con più lettini disposti a specchio in riga, grandi finestroni facevano accedere la luce chiara e luminosa che donava serenità e calmezza a quella stanza, i miei occhi però ci misero un pó a mettere a fuoco tutto.
Ancora un debole dolore alla testa mi tormentava.
"Ehi, Jaeger" la voce del corvino mi fece voltare il capo leggermente, era seduto su una sedia accanto ad una delle grandi finestre, le gambe accavallate e la felpa nera messa un pochino a vanvera.
Con una mano teneva il bordo di una tazza fumante, un'aroma di The al limone si spargeva nell'aria.
"Come ti senti, moccioso?"
Si chinó in avanti poggiando i gomiti alle ginocchia delle gambe ora divaricate. Era un colpo basso quella posizione, si poteva benissimo intravedere tra le sue gambe, un rigonfiamento si notava leggermente e sorrisi, con un ceffone mi riporto  viso dritto verso l'alto.
"Cazzo guardi" ringhiò, risi leggermente coprendomi il volto con un braccio mentre lui mi fissava.

"Smetto di fissarmi?" Arrossii lievemente sentendo il suo sguardo su di me, "devi imparare a rispettare Jaeger." Lo guardai senza capire.
"Cosa intendi, Levi?" Notai i suoi occhi, GIURO, sorridere al pronunciare del suo nome, subito dopo distaccó lo sguardo rimettendosi dritto.

Scusate per la pubblicazione ehm ritardata, ma non avevo idee quindi chiedo venia se non è magnifico.
Buona giornata 🌸💕

Eterocromia // Ereri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora