"Scendi in palestra, Jaeger"
Il "capo settore", quello scimmione di Erwin, mi fece scendere due due piani fino a farmi arrivare in palestra, scendendo sentivo sempre più caldo, come Se quelle scale portassero agli inferi.
Il corvino camminava in silenzio dietro di me, mi voltai più volte e trovai costantemente il suo sguardo su di me, insomma, sapevo di essere bello, ma così mi sciupava.
"Essendo molto impulsivo, ti affidiamo una stanza da box, spero ti vada bene, potrai venirci nel tempo libero per sfogarti contro un sacco che assomiglia molto al mostra Levi", Erwin disse quella frase con tono ironico riferito al corvino, il quale lo mise a tacere con un pugno in pieno ventre.
La palestra era una spazio non molto grande, modesto, le mura rivestite di spacchi e in mezzo alla stanza, che pendeva dal soffitto, un sacco di box nero, a terra in un angolo se ne potevano trovare altri 5 di riserva.
Mi tolsi le scarpe accanto alla piccola panca all'entrata e mi misi il gesso sulle mani e le bende.
"Quanto posso restare ora?"
"Quanto vuoi. Ma alle 18 devi uscire"
Alzai gli occhi al cielo sentendo Levi rispondere, mi girai irritato.
"Quanto tempo voglio ma fino alle 18-" girandomi me lo ritrovai di fronte con uno sguardo serio, il quale mi intimorì a tal punto di tacere e avviarmi verso il sacco nero.
Non iniziai a picchiarlo finché i due non uscissero, a tal punto preso un respiro profondo e tira un cazzotto con tutta la rabbia, la velocità e la potenza che potessi mettere nel mio corpo, un dolore allucinante mi percosse tutto appena toccai la superficie lucida del sacco.
Aprii un occhio.
Il sacco non si era nemmeno mosso di un millimetro.
