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Mi svegliai nel mio letto,era diverso però, aveva qualcosa che metteva inquietudine . Mi voltai col viso per guardare la solita finestra, la quale era scomparsa, al suo posto c'era un quadro nero, tutto nero.
Scesi dal letto e mi avvicinai lentamente.
"Che cazz.."
Ormai a pochi centimetri dalla tela, piccole crepe bianche iniziarono a formarsi su di essa,  facendo cadere il colore.
Un pungente odore di pece mi invade le narici, fino a confondermi.
L'aria nella stanza divenne più rarefatta e la luce iniziava ad affievolirsi, mi allontanai dal quadro con una sensazione di voragine nel petto, seguita da una stretta al cuore.
La stretta era cosí forte e dolorosa che mi costrinse a stringere la mano sul petto.
Un momento di panico.
Era normale che non avessi più il cuore?
O meglio, era normale che mi mancasse metà petto?
Un orribile grido strozzato invase la stanza, seguentemente  dal quadro ne venne un secondo, ancora più atroce e disperato del primo.
La cornice iniziò a tremare e la tela, piena di crepe, si iniziò a spezzare, a squartare davanti ai miei occhi.
Con la mano mi stringevo la spalla dalla parte del petto mancante, al posto del cuore avevo una voragine nera, la stessa del quadro.
Dei tentacoli iniziarono ad uscire dal quadro, strisciavano sulle pareti,a terra e sul soffitto. Invano, io cercavo di stargli lontano il più possibile, ma, con ormai le spalle al muro, i tentacoli mi afferrarono.
Non avevano uno spessore, erano solo ombre...
Ombre che iniziarono a stringere le loro prese sul mio corpo e a trascinarmi nel centro della stanza.
Opposi resistenza con tutto me stesso me non riuscii a cambiare nulla.
Buio.
"Ma quindi, tu saresti l'esterno?"
Una voce sdoppiata, simile alla mia parlò.
"Siamo così.. bambini" lo disse con tono sprezzante, nella sua voce c'era qualcosa che , ad ogni sua parola., ti faceva una sensazione strana, di paura costante, morte.
"Non avere paura" stava ridendo.
Non riuscivo a parlare.
"Tu sai chi sono, molto bene anche, vero  Eren?"
Al pronunciare del mio nome sbiancai ancor di più.
"Zeke" gridai in un attimo di panico, tremavo come una foglia .
"Si! Ti ricordi! Ahaha da quanto tempo eh? Ti ho lasciato troppa calma"
"Sta zitto.." piangevo.
"Non è affatto carino dirmi questo, Eren. Insomma, non ti tormento da tanto, quanti anni avevi? Ah sì! 14, sono passati 3 anni, non ti pare di aver vissuto abbastanza la tua vita?.
L'ultima frase la disse con tono freddo, duro e irritato, come una pietra in faccia.
"Lasciami stare"

iniziai ad agitarmi sul letto.

"Ma io mi annoio.."
"Io no! Sto bene così "
"Che carino che sei quando menti"
"Mento?.."
"Menti."
"E te che ne sai?"
"Sono io quello interno tra i due, abito nella tua mente, so leggerti."
"Non è vero!"
"Invece sì, non stai bene. Sei tormentato da una persona. E SOLO IO POSSO TORMENTARTI! Eccola! La senti?"
"Cosa.."
"Nono, questo è Levi...levi! Svegliami nano del cazzo"

LEVI's POV
"Eren, sveglia su." Lo spintonai sul braccio sbuffando, non si mosse. Restò immobile e lamentarsi.
"Eren" alzai il tono irritato.

"LEVI! Levi... to prego picchiami"
"Ahahah, vuoi che ti picchi? Vuoi farti picchiare dal tuo amore?"
"Amore?.."

Notai il suo corpo iniziare a dimenarsi, come se avesse dei piccoli spasmi, li mi preoccupai un po'.
"Eren... cazzo sveglia!.."

Eterocromia // Ereri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora