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Levi vedendomi in quella situazione entrò nella stanza, mi spinse da parte e si posizionò davanti al sacco.
Seguii i suoi movimenti, erano fluidi e precisi, come un cecchino. Così piccolo ma cosi forte.
"Insegnami..." sussurrai incredulo
"Non voglio allievi. Guarda e impara"
Era quello che stavo provando a fare ma c'era qualcosa che non riuscivo a capire e lui lo notò subito.
"Problemi Jaeger?"
Il suo tono di voce si era rilassato e lo guardai con lo sguardo di domanda.
"Cosa vuoi che ti spieghi?" disse divertito
"Tutto! Posizioni, come assestare i pugni, tutto.."
"D'accordo" sospiró "Vieni"
Si posizionò dietro di me e iniziò a toccarmi braccia e gambe per darmi la posizione giusta, ma dentro di me stava scattando qualcosa di peggio.
Le sue mani scorrevano sul mio cirpo e sentii un brivido nel basso ventre.
"Capitano.." mugugnai quasi come una ricgiesta disperata.
Lui non ci impiegò molto e mi stese con una delle sue mosse.
Ero con il viso sul tatami e il culo sollevato.
Sapevo come sarebbe andata a finire e stranamente non mi infastidiva, anzi mi incuriosiva, vedere fino a dove il Capitano si sarebbe spinto.
Iniziai a sentire dei baci bagnati sulla schiena scoperta. Un brivido mi attraversò da capo a piedi, lo sentii ridacchiare e di colpo mi innervosii volendomi girare ma mi tenne cosi stretto da farmi quasi male.
"Mollami" ringhiai
"Sennò?" rispose a tono e mi abbassò i pantaloni e i boxer con una sola mano. Iniziai a tremare, a non per la paura ma per la troppa adrenalina salirmi in corpo.
Iniziò a giocare con la sua lingua nella mia entrata e un gemito scappò dalla mia bocca, forse troppo forte. Prese il mio membro nella mano libera e iniziò a pompare su e giu, credetti di perdere il respiro.
"C...capitano" supplicai
Appena sentii la mia voce chiamarlo, aumentò il movimento e inarcai la schiena facendomi scappare il secondo gemito.
Sapeva dove toccare e mi piaceva farmi comandare da lui. Sentire qualcun'altro prendere il comando del mio corpo.
Continuò con movimenti veloci e regolari, ma il mio corpo chiedeva di piu e feci il grande errore di spingere indietro il bacino. Sollevò il busto come innervosito o quello che riuscivo a vedere dallo specchio che si stava appannando per il mio respiro bollente.
All'improvviso sentii un dolore quasi piacevole, ma aveva appena schiaffeggiato la natica. Lo guardai shoccato e lui ridacchiò.
"Ora ti sfido a dirmi che non ti é piaciuto"
e con solo quella frase mi zittì e lui godeva nel vedermi sottomesso.
Si sbottonò e sentii un'improvvisa pressione sulla mia entrata. Non feci nemmeno in tempo a dire una sillaba che il dolore pervase le mie pareti interne e le lacrime salirono da sole ai lati degli occhi.
Iniziò a muovere i suoi fianchifino a far combaciare i nostri bacini, sembravano fatti per stare insieme, ma ogni spinta che dava dentro di me mi annebbiava la mente.

I nostri bimbi :p Frost_Dashi

Eterocromia // Ereri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora