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Non vedevo Levi da tipo 48 ore, mi stavano preparando le valigie per il trasferimento, possibile che lui non abbia fato nulla? insomma.. forse davvero non mi sopportava.

l'ansia mi saliva e per cosa? per un nano che mi aveva mentito? mi aveva usato davvero? solo come gioco? Odio fare questi pensieri, ma il fatto che lui non abbia fatto nulla mi faceva impazzire. a me piaceva Levi, piaceva per come era, per il suo comportamento distaccato.

Appena saputo del mio spostamento avevo iniziato a chiedere agli alti di Levi. Per quanto minaccioso sembrasse quell'uomo non potevo negare quanto dolce si dimostrava, nessuno sapeva dirmi nulla sul suo passato, ma tutti era d'accordo sul fatto che ero quello trattato meglio da lui, dicevano che ci teneva a me, per come si comportava. Era una cosa rara vederli tutti così d'accordo e ciò mi faceva davvero credere che loro stessero dicendo la verità.

"Avanti Eren, il taxi attende." presi la mia valigia e in silenzio scesi in cortile, non salutai nessuno, non mi ero legato cosi tanto a loro, ma sapevo che avrei pianto comunque, per paura? perché alla fine mi trovavo bene li? non lo so, ma di sicuro non avrei più rivisto il corvino.

"Dove andrò?" guardai l'infermiere destinato ad accompagnarmi all'aeroporto. "al National Heart and Lung Institute dell'Imperial College, Londra, Regno Unito." sbiancai a quelle parole. "L-londra.." sussurrai, ero davvero impaurito, stavo per andare da tutt'altra parte del mondo, da solo, malato e sopratutto senza ciò che amavo.

due ore d'attesa su delle sedie scomode, non chiedevo altro insomma. Ero gia andato in bagno a rinfrescarmi una trentina di volte, avevo il panico in corpo e le immagini nella mia testa non erano delle migliori al momento.. 12h di volo per 772 euro, sapete quanta droga ci compravo con 772 euro? Il volo era diretto, nessuna pausa e ciò mi faceva ansia, avrei voluto morire in volo per schianto o altro, a no! sarei morto affogato nel pacifico. La mia vita non è mai stata mai il massimo, a 18 anni mi hanno cacciato di casa, mi drogavo, per cosa? per smettere di sentire l'essere che vi è in me, ma ho smesso quasi subito per una ragazza. Era cosi bella e umile a me, andavamo tanto d'accordo ed eravamo felici, stavamo per ricominciare ma ovviamente i momenti felici sono come le pubblicità degli assorbenti. Bisogna sempre tornare alla realtà prima  o poi, e quel prima era stato troppo veloce ad arrivare.

*FLASHBACK*

"Eren! Eren!" la piccola ragazza mi saltava attorno, io le strattonava da lato a lato per non farla cadere dal marciapiede. "sta ferma un po! che se ti spingono cadi in strada, cogliona" sbuffai più volte finche lei non mi fermò ridendo. La guardai buttando a terra la cicca "che hai piccola? è da quando ci siamo svegliati che sei così vivace.. è successo qualcosa?" lei sorrideva come sempre, ma con un sorriso diverso, come una cosa nuova e positiva. "Sta mattina ho fatto un test" rideva. "hai bevuto così presto?" rideva ancora. " nono, Eren..." si avvicinò al mio orecchio e sussurrò piano le parole. Succedette tutto in un giro di qualche secondo. "tu cosa!" rideva così tanto, face due salti a piedi uniti, un coglione la spinse e lei cadde perdendo l'equilibrio. Cercai di tenerla a me, fallii miseramente. Vidi lei cadere guardandomi, non toccò nemmeno il suolo, una corriera che passava in quell'istante la prese in pieno, colpì sia  lei che me.

la confusione era così tanta che il cervello era in tilt. vidi lei a terra vicino a me, la scossi con un braccio leggermente, cadde a peso morto sulla schiena, mi sentii svenire. aveva il suo bellissimo viso sfregiato, le mancava una gamba e il grembo...  vedevo solo sangue. "Grete.." intravidi un leggero sorriso insanguinato mescolato con le lacrime prima che mi trasportassero via da lei, la coprirono con un velo bianco, inizii a gridare cercando di fermali ma mi sedarono subito, avevo perso una gamba anche io, stavo morendo dissanguato.


La mia bellissima Grete, era morta.

Grete era morta con nostro figlio in grembo.

*FINE FLASHBACK*





Buonanotte, scusate per eventuali errori ma l'ho scritto in lacrime.

#wattys2017

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