Nello stesso momento.
EREN's POV
tornato dal mio sfogo quotidiano salgo ai piani superiori, dove si trovano le stanze.
Un fracasso attira la mia attenzione verso la camera di Jean. Era assordante, sembrava che cadessero i mobili e lui urlava.
"Lasciatemi! Lo devo trovare" continuava a gridare, i brividi mi percorsero la schiena.
"È marco" Mikasa mi raggiunse guardando la sua camera con una calma inquietante.
"M-marco?.."
"Il suo ex."
"Non si erano lasciati?"
"È ciò che dicono i medici."
La guardai confusa, in che senso?
Mi guardò e capí il mio stato di confusione.
"Jean ha subito un trauma" sussurrava avvicinandosi al mio volto e tirandomi in disparte.
"Lo ha lasciato, certo, ma devo sapere che erano in vacanza assieme, e nella notte hanno fatto un brutto incidente.
Jean è stato rinvenuto sulla riva del fiume dove era caduta la macchina,il corpo di Marco non è più stato trovato.."
"Cosa!.." la guardai un secondo e poi andai da Jean.
"Eren!" Mikasa provò a fermarmi ma entrai in stanza, lo avevano appena calmato un po', ma la sua paura negli occhi era strana, aveva quel lato di speranza che ti fa venire da piangere per la dolcezza che ti trasmette.
Jean sembrava un bambino.
"Che succede?" Mi sedetti accanto a lui sussurrando.
"L'hanno trovato, vivo." Stava piangendo.
"Voglio andare da lui Eren, e dirgli che lo amo" scoppiò in lacrime.
"Lui me lo ha sempre detto, ma io non mi sentivo pronto. Ho tirato avanti quella parola finché non mi è stato tolto.
Ora è tornato e voglio solo averlo qua ed amarlo come prima."
Lo guardai dolcemente.
"Di sicuro ti vorrà anche lui vede-"
Mi interruppe alzandosi di colpo.
"No! Non so nemmeno se è in coma o no! Non so in che condizioni è, sono venuto a saperlo perché ho dato un'occhiata al giornale di un dottore, non so nulla di lui! E se si è dimenticato tutto? Anche di me?"
Gridava in lacrime, non riuscivo a capire quanto soffrisse, e ciò lo odiavo.
"Voglio solo andare da lui ma non mi lasciano! Non ho parenti con cui mettermi in contatto.."
Sembra sul bilico di svenire li
"Jean.. tu sei qui per una motivazione, te la ricordi?"
"Non sei di aiuto.." mi guardò male.
"Tu ascoltami, lui sicuramente si ricorderà di te, ma se vuoi andare d a lui devi superare tutto questo. Ora hai una motivazione più che valida per prendere le redini della tua vita e decidere te cosa fare, se vedere positivo o no, in cosa credere. Lui è vivo che ti aspetta, quindi impegnati e sicuro tornerai con lui, chiaro?"
Annuí più volte ancora in lacrime e un leggero "grazie" lasciò le sue labbra.
Un mezzo sorriso comparve sulle mie labbra mentre tornavo nella mia stanza in silenzio.Perché certi discorsi mi riuscivano bene per gli altri? Che cazzo dovevo fare io?
Mi guardai le mani tremare leggermente per il ricordo dell'incubo.
Semplice.
Dovevo battere me stesso, fino a quel momento avevo combattuto per proteggermi dagli altri, li ero al sicuro.. dovevo proteggermi solamente da me stesso.RIBADISCO DI STARE ATTENTI AI COMMENTI.
Buongiorno~ scusate il ritardo ma non ho internet 🌚👌🏻
Spero vi piaccia comunque, lasciate una ⭐️ e un commento~
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